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Posizionandosi di fatto in concorrenza con le comuni porte USB e FireWire, eSATA intende portare i tanti vantaggi dello standard nelle comunicazioni con i dispositivi che non sono collegati in pianta stabile al sistema. Tra questi, vanno citati la mancanza della necessità di convertire il protocollo di comunicazione da Parallel ATA/SATA a USB/FireWire, come ad esempio avviene negli odierni hard disk esterni compatibili USB 2.0. Tutte le funzionalità dell'interfaccia SATA sono dunque disponibili, esattamente come se il disco esterno fosse parte integrante del PC alla maniera dei tradizionali dischi interni. Tra tutte, ovviamente la caratteristica che più balza all'occhio è la velocità di trasferimento dei dati: se lo standard USB 2.0 è in grado di trasferire un massimo teorico di 480 Megabit/sec., e FireWire 400/800 Megabit/sec., la capacità di eSATA è in linea con lo standard interno SATA 300, offrendo quindi una capacità teorica di 2,4 Gigabit al secondo, un valore incomparabilmente superiore ai precedenti. Tra gli svantaggi, va citata la necessità di utilizzare un cavo di dimensioni non eccessive, entro il limite di 2 metri per prestazioni ottimali, al contrario delle tradizionali USB e FireWire i cui collegamenti possono permettersi di coprire distanze superiori. Sia come sia, la tecnologia pare decisamente interessante, e il 2007 dovrebbe vederla sempre più protagonista: attualmente, eSATA è relativamente sconosciuta nel mondo delle interconnessioni, ma la sua crescente presenza sulle motherboard recenti e la disponibilità di periferiche quali hard disk esterni compatibili dovrebbero contribuire a farle guadagnare popolarità fra gli utenti. Segnala ad un amico |
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