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Google News, il già ottimo motore di ricerca di news del colosso di Montain View, ha esteso ulteriormente la sua notevole capacità di indicizzazione di fonti e contenuti. Se "250 fonti di notizie costantemente aggiornate" non bastavano, ora è possibile accedere al materiale storico messo a disposizione da pubblicazioni quali Wall Street Journal, New York Times, Washington Post, Panorama e altri in un arco di tempo di ben 200 anni, stando a quanto scrive il New York Times.

Del tutto simile a Google News il funzionamento del nuovo servizio: digitando i termini da ricercare sulla pagina principale di Google News Archive Search, verranno presentati a video i risultati maggiormente pertinenti organizzati in ordine decrescente. La nuova funzionalità "Show Timeline", inoltre, offre la possibilità di organizzare per data i link ottenuti dalla ricerca (a questa pagina potete osservare un esempio del suo funzionamento).

La Grande G dichiara che, come già con Google News, non vi sono ricavi economici diretti provenienti dal nuovo search engine. Alcune fonti indicizzate dal servizio, tuttavia, offrono una preview dei contenuti e la possibilità di consultarli a pagamento: i ricavi economici, in questo caso, interessano i magazine che offrono le pubblicazioni, e non certo Google. A noi stessi è capitato, durante il test del servizio, di imbatterci in pagine a pagamento: poco male, se si considera l'enorme mole di materiale messa a disposizione dal nuovo engine. La cosa, inoltre, offre una possibile "scappatoia" ad una delle più recenti preoccupazioni della compagnia, legata alla presunta violazione dei diritti d'autore fatta sollevare da servizi come Google Book Search.

L'inarrestabile macchina indicizzatrice Grande G avanza dunque inesorabile: già tempo addietro avevamo registrato la dichiarazione di intenti di passare i prossimi 300 anni a catalogare e archiviare informazioni su tutti i 5 miliardi di Gigabyte e più attualmente occupati dal web (rif. Google impiegherà 300 anni per catalogare tutto il Web!). News Archive Search rende il servizio di ricerca ancora più omnicomprensivo, ribadendo per l'ennesima volta, qualora ce ne fosse il bisogno, che il vero, autentico motore della conoscenza interconnessa è sempre Google: iniziative come Archive.org, pur notevoli e lungimiranti (il portale ambisce a realizzare una vera e propria copia cache di tutta la rete, non limitandosi soltanto ad indicizzarne i contenuti per le ricerche contestuali), nulla possono contro lo strapotere della ex dot.com che fa rima ormai con lo stesso concetto di World Wide Web.