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Il nuovo uovo di Colombo nell'ambito del digital storage potrebbe chiamarsi Scratch-Less Disc. Lo produce la compagnia omonima negli USA, e lo distribuisce in esclusiva in Inghilterra Medea International. Il nuovo disco introduce una serie di novità pensate per eliminare i problemi derivanti dall'usura e dai danni alla superficie del supporto. Con l'andare del tempo, infatti, graffi, polvere e quant'altro danneggiano il sottile strato messo a protezione dei dati incisi sul dye, compromettendone la leggibilità nel tempo.

Per ovviare a tutto ciò, Scratch-Less Disc fa affidamento ad un design progettato con in mente la sicurezza totale del dati dell'utente: sulla superficie inferiore del disco sono presenti 20 piccole protuberanze (Aero-Bumps), che hanno il compito di impedire il contatto del disco stesso con la superficie di appoggio. La superficie riflettente, poi, è protetta da un ulteriore strato in polimeri, in aggiunta a quello tradizionale presente sui normali CD "nudi", per ovviare ai possibili problemi di leggibilità e di errori di CRC causati da graffi e danni alla prima protezione. Naturalmente, lo strato aggiuntivo, sviluppato assieme a General Electric, è stato realizzato in modo tale da non ostacolare in alcun modo la lettura dei pit e dei land (in cui è codificata l'informazione binaria) da parte del laser.

Infine, uno speciale orlo definito Easy-Up-Edge permette di raccogliere il disco "scratch-free" in maniera agile e sicura. Neanche a dirlo, Medea International ci tiene a precisare come il nuovo disco sia compatibile con praticamente tutti i dispositivi di lettura e scrittura oggi esistenti. Segnaliamo inoltre come sul sito della compagnia produttrice una pratica animazione in flash introduca la nuova tecnologia, spiegando con l'ausilio delle immagini in cosa consistano le innovazioni di Scratch-Less Disc in relazione ai normali dischi attualmente in commercio.

Per ora, Scratch-Less Disc è disponibile soltanto in formato CD-R, con il CD-RW che ne dovrebbe seguire a breve la commercializzazione. Entro il 2006, la compagnia conta di immettere sul mercato le rispettive versioni scratch-less dei formati DVD (quindi DVD+R, DVD-R, DVD+RW e DVD-RW).

Il nuovo prodotto è certamente interessante: nella costante corsa acceleratrice verso supporti ottici dalle capacità fantasmagoriche (ora si parla persino di DVD da 50 Terabyte, rif. 50 Terabyte di dati in soli 12 cm di disco!), spesso ci si dimentica di quanto la tecnologia in se possa rivelarsi fragile e non in linea con le aspettative di durabilità degli utenti: un'iniziativa in direzione di una sicurezza migliorata, che combatta le incurie dell'uso e del tempo, rende certamente più concrete e sicure le prospettive di ingenti quantità di dati registrate su un unico supporto.