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La trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.
I documenti risalgono al 2008. L'installazione di un software sui melafonini avrebbe consentito ai servizi segreti di accedere ai dati personali memorizzati: dalla rubrica ai contatti, dai messaggi di testo alle mail. Era possibile pure ascoltare i messaggi vocali della segreteria, accendere microfono e telecamera, localizzare la posizione del dispositivo. Da Cupertino smentiscono ogni cosa e negano di aver lavorato con i servizi segreti per aprire un accesso sui propri prodotti. In ogni caso il materiale diffuso parla di iPhone 3. Oggi c'è la versione 5 e un nuovo sistema operativo, iOS 7. Se esistono dubbi sulla sicurezza dei dispositivi, restano confinati nel tempo. Apple si è affrettata a garantire che la dotazione tecnologica dei nuovi smartphone eleva e garantisce la sicurezza dei dati e la tutela della privacy. Dal materiale reso pubblico da Snowden si apprende che altre aziende ICT erano nell'obiettivo della sicurezza nazionale. Tra queste anche Cisco System. Una task force della NSA, nota come Tao, Tailored Access Operation, composta da super-esperti dell'informatica, sarebbe in grado di accedere a qualsiasi tipo di dato si muova nella rete. Segnala ad un amico |
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