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Le amicizie sui social network influenzano i prestiti bancari

27/09/2013
- A cura di
Tecnologia & Attualità - Alcune banche, soprattutto americane, verificano, direttamente o indirettamente, le nostre amicizie sui social network. Se ci sono amici insolventi la nostra richiesta di credito è a rischio approvazione.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

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Gli 007 bancari si sono evoluti. Il controllo operato dalle banche sui clienti sbarca anche in rete. Già da tempo si sa che le domande di lavoro vengono valutate dai "cacciatori di teste" anche in base ai contenuti dei profili personali sui social network. Adesso tocca agli istituti di credito.

A San Francisco, LendUp verifica il numero dei follower su Twitter. Infatti, intense relazioni sociali, sebbene digitali, sono considerate positivamente in quanto sintomatiche di solidità economica. Neo verifica invece i contatti su LinkedIn, Lenddo nega prestiti a chi ha amici morosi sui social network. In Germania Kreditech analizza Amazon e eBay, noti shopping online, per accertare la sovibilità di un cliente.

I dati raccolti sui clienti, veri o potenziali, non sono mai abbastanza. Il contributo dell'accertamento online non è fine a se stesso. Se preso singolarmente può non essere significativo, se incrociato con gli esiti delle ricerche tradizionali può completare il mosaico sull'affidabilità del cliente.

Sulla legalità di questa pratica si dibatte. Le associazioni dei consumatori la considerano discriminatoria.

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