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![]() Il caso risale al 2011. Un ristretto numero di proprietari di iPhone intraprende una class action in California accusando Apple di operare in regime di monopolio. Infatti, solo gli utenti di iPhone possono scaricare applicazioni da App Store, in violazioni delle norme antitrust. I legali di Apple sostengono che la società non fissa le tariffe delle applicazioni o degli acquisti operati per loro tramite. Inoltre il pagamento di un canone pari al 30% del prezzo per l'impiego della piattaforma non viola le leggi. Gli sviluppatori di applicazioni pagano altresì una tassa annuale di 99 dollari per accedere al SDK, tool di sviluppo proprietario. La class action mira a fermare la vendita di iPhone, che, per inciso, non possono scaricare applicazioni di terze parti, e ad ottenere lo sblocco del dispositivo, illegale senza il permesso dell'operatore di telefonia mobile. Inizialmente la casa di Cupertino aveva un contatto di esclusiva con AT & T. Apple avrebbe ostacolato la concorrenza, limitato la produzione e la possibilità di cernita dei consumatori, gonfiato artificiosamente i prezzi per i servizi e applicazioni di iPhone. Ad oggi non c'è ancora una sentenza del tribunale. Segnala ad un amico |
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