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La trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.
È il primo accordo mondiale nel suo genere, tra un produttore di dispositivi mobili e un fornitore di soluzioni applicate ai pagamenti elettronici. Si concretizza in in nuovo chip incorporato nei cellulari Samsung e precaricato con l'applicazione payWave di Visa. Istituti di credito e finanziari possono introdurre i dati relativi all'account di pagamento in via remota impiegando il servizio di telefonia mobile di Visa di quei selezionati dispositivi NFC, tipicamente dotati di connettività wireless. A gennaio dello scorso anno Visa ha approvato modelli di Samsung, LG e BlackBerry all'uso della propria tecnologia payWave. Da allora sono cominciati i test sui pagamenti elettronici all'interno delle compagnie telefoniche Optus e Vodafone. Le istituzioni finanziarie cosa pensano? Agli antipodi le sperimentazioni sono realtà. Le banche Westpac e ANZ hanno verificato i pagamenti in mobilità utilizzando smartphone Galaxy S III con un chip innestato sulla scheda SIM. Commonwealth Bank ha tralasciato completamente i test considerandoli eccessivamente costosi. Westpac ha svolto i propri test con MasterCard, il principale concorrente di Visa. Segnala ad un amico |
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