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Internet in fondo al mar...

07/07/2005
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Archivio - I flussi di bit viaggiano veloci anche attraverso le boe collegate con le profondità dell'oceano...

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

01_-_Internet_Worldwide.gifHa da poco preso il via un nuovo progetto commissionato dalla Marina Reale Britannica. L'obiettivo, portare la possibilità di una connessione a banda larga Rete sotto la superficie delle acque marine.

In un epoca in cui l'interconnessione per lo scambio di dati e di informazioni è un bisogno sempre più pressante, con la necessità di esplorare i fondali marini alla ricerca di combustibili fossili per il nostro sempre crescente fabbisogno di energia, avere a disposizione Internet a molti metri sotto il livello del mare diventa un'esigenza concreta.

Partendo da questa esigenza, i laboratori di ricerca della QinetiQ, patrocinati dalla Royal Navy di Sua Maestà, hanno sviluppato Proteus, definizione epica derivata dal nome del servitore di Poseidone, dio dei mari e degli oceani della mitologia greca.

Proteus è formato da una rete di boe galleggianti capaci di trasmettere dati sfruttando il protocollo TCP/IP. Collegandosi a questi "punti di accesso", i sommergibili e le strutture di ricerca sottomarine potranno utilizzare la connessione alla rete. Non solo, si ipotizza la possibilità, attraverso Proteus, di rendere disponibili anche servizi di telefonia mobile ai fondali abitati dagli umani.

02_-_QinetiQ_buoy.gifPer sfruttare il network di boe di accesso basterà aggiungere l'interfaccia sviluppata da QinetiQ ai sensori usati da navi e sommergibili. Proteus, infatti, funziona come una sorta di modem sonar: i dati vengono sparati attraverso le onde sonar e sarà poi l'interfaccia/modem a raccoglierle e decodificarle in informazioni, suoni, immagini.

Secondo quanto affermato da Ian Prescott, manager di QinetiQ, i dati vengono modulati in modo molto preciso, la qualità e la stabilità della ricezione del segnale è di tipo militare, garantendo così ottimi risultati in qualsiasi condizione ambientale il sistema si trovi ad operare.

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