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Dopo tante occasioni in cui si è potuto assistere a giudizi in favore dei colpevoli di download illegali da Internet, ora arriva la posizione ufficiale del rappresentante dei Giudici Istruttori d'Oltralpe, con alcune dichiarazioni rilasciate a Wired News qualche giorno fa. "Siamo in un processo di creazione di una frattura culturale con le più giovani generazioni che usando le tecnologie che le compagnie hanno reso disponibili, come iPod, i software per il download dei file, le reti p2p etc...", ha affermato il Magistrato, aggiungendo che condannare chi scarica sui circuiti del P2P è come "... condannare la gente per eccesso di velocità dopo avergli venduto auto che raggiungono i 250 Kmh". In un suo precedente articolo su Libération, Barella afferma che "occorre seguire le orme dei giudici Francesi che hanno sospeso le condanne alla prigione e le multe per coloro che sono stati trovati a scaricare musica per uso personale". La clemenza dei Giudici Francesi che hanno sospeso multe e condanne al carcere ai "pirati" del file sharing evidenzia secondo Barella la confusione che regna nell'ambito della definizione di che cosa è o deve essere la protezione della proprietà intellettuale. Occorre adottare, in Francia e quindi in Europa, una politica in grado di proteggere gli utenti del P2P dal diventare facile preda delle macchinazioni legali dell'inviperita industria dell'intrattenimento. Affermazioni di puro e semplice buon senso, che naturalmente rimarranno inascoltate dai governi e da chi è solito parcheggiare il sedere nelle stanze dei bottoni, e sonnecchiare incurante delle reali conseguenze delle nuove frontiere tecnologiche che Internet inventa e apre di continuo, o peggio legiferare in favore dei potentati economici a discapito degli utenti e del popolo della rete. Segnala ad un amico |
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