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![]() Aveva suscitato un discreto interesse la proposta di legge, avanzata nel Regno Unito, della quale avevamo parlato su queste pagine a metà agosto: una parlamentare era infatti fermamente intenzionata ad imporre l'inserimento di una nota esplicita in tutte le immagini foto-ritoccate proposte al pubblico. Stando a quanto pubblicato dal celebre Telegraph, qualcosa di analogo è attualmente in lavorazione anche in Francia. Oltralpe infatti, un gruppo di 50 politici guidati da Valerie Boyer, appartenente allo stesso partito UMP (Unione per un Movimento Popolare) del presidente Nicolas Sarkozy, sta cercando di trasformare in legge dello stato un documento che imponga a tutte le fotografie alterate digitalmente di riportare un'indicazione traducibile come "Fotografia ritoccata al fine di modificare l'apparenza fisica della persona". La signora Boyer, precedentemente impegnata nella realizzazione di uno studio inerente anoressia e obesità per conto del governo, ha spiegato che l'intendo della legge sarebbe quello di "combattere lo stereotipo secondo il quale tutte le donne sono giovani e magre".
Sono ancora una volta le ragazze a preoccupare di più: "Molti giovani, soprattutto le ragazze, non riescono a distinguere la differenza fra virtuale e reale, e possono sviluppare complessi fin da giovanissime. In alcuni casi, questo porta a bulimia ed anoressia, e gravi problemi di salute". Se la proposta divenisse effettivamente legge, la nota dovrebbe essere inserita non solamente nelle immagini utilizzate su giornali, periodici ed inserzioni pubblicitarie, ma anche in qualsiasi altra tipo di grafica destinata al pubblico, comprese quelle dei manifesti elettorali, foto a sfondo artistico e quelle a decorazione delle confezioni. L'articolo proposto dal Telegraph ricorda che anche alcune immagini dello stesso presidente Sarkozy sono state oggetto di fotoritocco, ma non meno di quelle della moglie Carla Bruni, i cui scatti, catturati durante la precedente carriera da top model, sono stati perfezionati "migliaia di volte" prima di finire sulle riviste specializzate. La contravvenzione per chi non rispetterà le regole appare estremamente salata: si parla infatti di oltre 32 mila euro, oppure fino al 50% del costo complessivo della campagna pubblicitaria. La sostenitrice della legge ha voluto puntualizzare che non si tratta di un tentativo di danneggiare la creatività dei fotografi o le campagne promozionali, ma di informare il pubblico circa il livello di realismo di quanto sta vedendo. Segnala ad un amico |
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