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La Russia lavora ad un panda rosso per realizzare un "filtro di stato"05/10/2009 - A cura di
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La trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.
La Russia non intende condividere i dati dei propri utenti nella grande ragnatela del Web. Il governo ha quindi finanziato un progetto per un valore di diverse decine di milioni di rubli, più di un milione di Euro, per realizzare un'infrastruttura informatica in grado di filtrare tali dati e renderli inaccessibili ad un server estero. Questa grande rete telematica si basa su un proxy nazionale, un browser compatibile con il progetto e con il super filtro russo. Essendo l'idea unica nel suo genere, il governo ha pensato bene di basare il software di navigazione su Mozilla Firefox. Il panda rosso è stato dunque scelto per la sua grande compatibilità con vari sistemi operativi e per la sua natura open source. Ovviamente questo progetto, con il quale sarà addirittura possibile nascondere il vero indirizzo IP dell'utente, non è finalizzato unicamente ad un mero beneficio per la privacy dei cittadini russi. Un altro obbiettivo molto importante è infatti l'immunità delle istituzioni da furti di dati che potrebbero compromettere l'intera sicurezza nazionale. Oltre all'indirizzo IP, infatti, il potente proxy permette di filtrare informazioni come le attività degli utenti su Internet ed i servizi utilizzati con cui sarebbe possibile risalire alle abitudini, ai gusti ed altri dati personali di persone impiegate negli uffici pubblici. Il rovescio della medaglia è che tale filtro renderebbe difficile la lotta al crimine informatico russo nel caso di attacchi a siti fuori dal proxy: in questo caso i cracker potrebbero godere di un potente ed efficace scudo contro la loro identificazione e persecuzione, mentre ai webmaster colpiti non resterebbe che rimanere a guardare. Non tutti, però, sono d'accordo con il progetto russo. In primis, un tale controllo da parte del governo sulla rete andrebbe a sbattere contro l'"etica" che da sempre contraddistingue la rete come un luogo virtuale "aperto" e nato per lo scambio d'informazioni e cultura. Infine, le critiche arrivano al comportamento russo con la rete, non sempre coerente. Se da una parte, infatti, troviamo l'entrata della Russia nell'ICANN (l'ente che gestisce alcuni aspetti di Internet), dall'altra figura la realizzazione di un'imponente struttura dedicata alla censura ed al controllo del Web. In attesa di novità, non si può nascondere che la fredda Russia sembra predicare bene e razzolare male. Segnala ad un amico |
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