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20080829210835

Maxi-Retata anti FileSharing

03/06/2003
- A cura di
Zane.
Archivio - La guardia di finanza italiana sta identificando circa 3.000 utenti italiani delle reti di filesharing, accusati di aver violato il copyright su materiale audio, video e software.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

La notizia è stata data dal quotidiano "Repubblica" la settimana scorsa, ma vista la scarsezza di particolari e la generale incertezza della notizia, abbiamo preferito aspettare qualche tempo prima di segnalarvi la cosa.

La notizia è di quelle che sicuramente avranno un grosso eco nel breve termine: la guardia di finanza italiana sta identificando circa 3.000 utenti italiani delle reti di filesharing, accusati di aver violato il copyright su materiale audio, video e software.

Dalle frammentarie notizie reperibili, si evince che l'operazione ha colpito la pirateria in più forme: tutto è partito da una intercettazione di e-mail, alcune anche criptate, fra pirati "di professione", ovvero alcuni individui che rivendevano via Internet materiale contraffatto in grande quantità.

Da qui, si è passati al Peer to Peer, sfruttando le nuove normative sul diritto d'autore (legge del 29 aprile 2003: commette reato anche chi "cede a qualsiasi titolo" materiale protetto da copyright) per colpire gli utenti comuni: questo viene confermato oggi dall'intervista rilasciata a Repubblica dal maresciallo del Nucleo Provinciale della guardia di Finanza di Milano, Davide D'Agostino, che afferma, fra le altre cose, che gli indagati sarebbero "Studenti, impiegati, professionisti, gente comune neanche tanto esperta di Internet che mai avrebbe pensato di finire nei guai per qualche canzone".

È giunta l'ora di chiudere WinMx, DirectConnect, Kazaa e soci? Beh, se condividete e scambiate materiale non coperto da restrittive norme di copyright potete dormire tranquilli, mentre in caso siate soliti scaricare e "sharare" diversi gigabyte di dati piratati al giorno, fareste meglio a rivedere le vostre abitudini.

Cosa succederà ora? Molti utenti sono impauriti dalla possibilità che questa mossa sia l'inizio della fine del FileSharing: troppo presto per poter fare previsioni, bisognerà come minimo aspettare la conclusione delle indagini e successivamente vedere se questo rimarrà un episodio isolato oppure si ripeteranno retate con frequenza periodica. Un primo dato oggettivo è che, comunque, il numero di partecipanti italiani al FileSharing è rimasto pressoché invariato..

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