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![]() Psystar entra in amministrazione controllata: il momento della verità si avvicina28/05/2009 - A cura di
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![]() Il caso che vede Apple scontrarsi con Psystar, un'azienda di soli venti dipendenti che vende PC con preinstallato il sistema operativo Mac OS X, sembra essere arrivato a un'interessante svolta. L'azienda con sede a Miami, infatti, ha chiesto di accedere al Chapter 11, una procedura simile all'amministrazione controllata in Italia, per prevenire il proprio fallimento causato da una montagna di debiti che si aggira sui 250.000 dollari. Riepilogo della vicendaCirca tredici mesi fa un'azienda chiamata Psystar diventa popolare per l'essere l'ennesima produttrice di cloni Mac che chiama Open Computer, comunissimi PC venduti con Mac OS X installato, violando l'EULA di Apple sul proprio sistema operativo. All'inizio sembra tutto un falso: Gizmodo, infatti, pubblica un'inchiesta relativa alla sede indicata nel sito ufficiale, che dapprima corrisponderebbe a una villetta, e in seguito a un cambio d'indirizzo, a un'altra azienda che con la vicenda non ha nulla a che fare. L'episodio si conclude con un nuovo indirizzo pubblicato da Psystar che stavolta porta a un ufficio col logo dell'azienda. Successivamente, alla classica richiesta di Cupertino di chiudere baracca e burattini, Psystar ha risposto picche, accusando Apple di aver assunto una condotta monopolistica nei riguardi di OS X e che una volta venduto il sistema operativo non può più rivendicarne i diritti. Grazie a quest'ultimo dettaglio, vince il primo round nella dura battaglia legale nel febbraio di quest'anno. Ovviamente Apple non ci sta e va in appello impugnando il fantomatico DMCA (Digital Millennium Copyright Act). In particolare Cupertino chiede di vedere i libri contabili dell'azienda, cosa concessa dalla corte, ed è qui che cominciano le stranezze: Psystar comincia a inventare scuse anche piuttosto banali per evitare di consegnare la contabilità, tra cui la loro non necessità di tenere i libri mastri o il classico e molto improbabile smarrimento dei file. Questa negligenza sembra confermare l'opinione dei legali Apple, che per primi si chiedono com'è possibile che una così piccola azienda riesca a sostenere economicamente, oltre al proprio store di Open Computer online, anche una causa in tribunale di grandi dimensioni, e ipotizzano la presenza di un misterioso finanziatore, probabilmente un competitor che vuole screditare l'azienda di Steve Jobs agli occhi di tutti. L'improvvisa svolta verso la bancarottaA un certo punto però, e qui torniamo alla notizia del giorno, Psystar si presenta al tribunale della Florida invocando il Chapter 11. Innanzitutto una mossa astuta, che consente di scrollarsi di dosso la battaglia con Apple fino a quando il tribunale stesso non accoglierà o respingerà la richiesta dell'azienda, e continuare comunque a vendere i propri cloni, ma gli interrogativi restano ancora a galla. Come mai, dunque, un'azienda che fino a ieri sembrava protetta, ora si trova sull'orlo del fallimento? A prima vista sembra che gli avvocati di Cupertino e la loro "teoria del complotto" abbiano preso un granchio, ma l'ipotesi più plausibile e in linea con la linea di accusa di Apple è quella proposta da AppleInsider: questo fantomatico investitore (o più di uno) pare non si fidi più di Psystar, la veda come un ormai morto che cammina e abbia deciso di lavarsi le mani fermando i finanziamenti verso l'azienda abbandonandola al proprio destino. In ogni caso questo ipotizzato ritiro non fa altro che aggravare le cose: senza sostentamenti economici, l'intera difesa di Psystar nello scontro con Cupertino sembra in bilico, rendendo l'azienda più debole e vulnerabile. La corte della Florida prenderà in esame il caso di fallimento il 5 giugno, giorno molto importante perché la stessa corte rivelerà se è effettivamente presente un misterioso finanziatore e qual è il suo nome. Ci diamo appuntamento a quella data per ulteriori novità sull'interessante vicenda. Segnala ad un amico |
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