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![]() Stati così vicini, eppure così diverse opinioni. Mentre in Svezia prosegue indefesso il processo a The Pirate Bay, nella vicina Norvegia si tenta di rendere legale il peer-to-peer. Dopo che IFPI (International Federation of the Phonographic Industry) ha dato un ultimatum ai più grandi provider dello Stato, ordinando loro di bloccare gli accessi al sito sopra citato, il ministro dell'Educazione e Ricerca norvegese ha posto il veto. Dopo essersi schierato con Peter Sunde, portavoce di The Pirate Bay, ha scritto, in uno dei suoi ultimi interventi sul blog personale, quanto ritenga geniale il P2P: "Noi tutti possiamo avere libero accesso al completo database di musica mondiale quando vogliamo. Fantastico!", queste le testuali parole. Ha dichiarato, similmente alle parole di Per Eirik Johansen (ex Boss EMI), come l'industria della musica debba cercare di abbracciare il file-sharing, e smettere di combatterla. "Come la televisione non ha distrutto la radio, come il Web non ha distrutto i libri, così il download non distruggerà la musica" ha voluto scrivere il Ministro Bård Vegar Solhjell. Inserendo nella lista delle "cosa da fare" del proprio partito questa battaglia, deciso a vincerla, ha voluto nuovamente specificare come sia arrivato il momento di trovare un punto d'incontro fra file-sharing e acquisto di prodotti, sicuro che, sia consumatori che artisti, potranno giovare del cambiamento. Segnala ad un amico |
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