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Spagna: offrire link a file P2P non è reato

22/09/2008
- A cura di
Zane.
Filesharing Peer-to-peer - Una sentenza mette le cose in chiaro: offrire meri link a file presenti su circuiti di peer-to-peer non costituisce reato, nemmeno se le opere sono coperte da diritto d'autore. Un caso destinato a creare un importante precedente.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

La sentenza emessa alcuni giorni fa potrebbe essere di un'importanza cruciale nel definire lo sviluppo della rete e della distribuzione di contenuti digitali negli anni a venire.

A darne notizia è il celeberrimo TorrentFreak sul finire della settimana scorsa: una Corte ispanica ha sentenziato che non vi sono i presupposti affichè la mera pubblicazione di link a materiale protetto da diritto d'autore disponibile su circuiti di filesharing possa costituire reato.

Per capire al meglio la vicenda, bisogna tornare al 2006, quando 15 persone collegate alla gestione del portale Sharemula.com furono arrestate durante un'azione anti-pirateria.

La sentenza in primo grado dette però ragione agli accusati: la pubblicazione di meri link eD2k su Sharemula non costituiva reato, poiché l'intera attività era svolta senza alcun fine commerciale.

Numerose aziende dell'intrattenimento, comprensibilmente insoddisfatte della sentenza, tentarono quindi l'appello: in settimana è arrivata appunto anche la seconda sentenza (qui il PDF, per chi parla spagnolo), che conferma quanto deliberato in prima istanza, e rincara ulteriormente la dose: offrire link a contenuti protetti da diritto d'autore non è illegale, ed il fatto che il sito sia gestito per profitto o meno è del tutto irrilevante.

Stando alla sentenza quindi, gli spagnoli che si dilettassero ad offrire un servizio di questo tipo ai propri visitatori starebbero operando entro i confini della legalità.

Si tratta indubbiamente di un duro colpo per l'industria, ora più che mai attiva nella repressione dei portali di questo tipo: la decisione è significativa soprattutto per il territorio spagnolo, ma certo è che la eco di tale delibera potrebbe raggiungere ed influenzare anche altri stati dell'Unione.

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