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Come superare i filtri anti-eMule

23/09/2006
- A cura di
Zane.
Filesharing Peer-to-peer - I grandi provider continuano ad applicare filtri sempre più rigorosi alle connessioni ADSL che sfruttino il popolare client P2P. Alcune considerazioni al riguardo e la guida in pochi click per bypassare questa imposizione.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

Aggiunte alcune precisazioni tecniche, le reazioni del popolo Rete ed i riferimenti ufficiali di Libero.it

Raccontiamoci come vanno le cose nella discussione "Quando il provider blocca eMule: commenti ed esperienze"

eMule molto lento o connessione bloccata del tutto: Libero è il caso più eclatante, ma sono davvero moltissimi i provider che da alcuni mesi a questa parte hanno iniziato ad applicare pesanti limitazioni alle connessioni ADSL, rallentando o bloccando del tutto la disponibilità Rete in caso venisse rilevato traffico peer-to-peer generato dal noto software di filesharing.

La situazione

Non è un segreto che ben oltre la metà del traffico Internet a livello mondiale sia generato dal software peer-to-peer nelle sue varie forme. In Italia in particolare, eMule è la piattaforma più diffusa per questa attività.

Per i provider questo si traduce in una saturazione della banda disponibile: di fatto l'operatore si trova sempre più spesso in una situazione di inadeguatezza strutturale, in cui il traffico generato dai clienti (soprattutto nelle ore di punta) è superiore alle proprie capacità. In aggiunta, non è certo un segreto che la maggior parte del traffico sia generato da materiale coperto da diritto d'autore: in un quadro legislativo eufemisticamente non ancora del tutto chiaro, in molti reputano che anche il provider possa essere considerato parte attiva nella violazione della proprietà intellettuale.

Inadeguatezza strutturale e preoccupazione per le ripercussioni normative sono quindi più che sufficienti per portare molti operatori ad inibire l'utilizzo di questi software.

Rallentare o bloccare del tutto

Le conseguenze dirette di queste scelte sull'utente finale oscillano fra il pessimo e l'ancora peggio.

Alcuni ISP, i più cauti, hanno scelto di rallentare oppure bloccare il solo eMule, applicando un filtro in grado di riconoscere il traffico generato da tale applicazione: con una connessione fornita da un operatore che abbia adottato questa politica, risulta di fatto impossibile scaricare oppure si raggiungono al massimo poche decine di kilobyte al secondo.

Altri hanno adottato invece un approccio drastico: in caso venga rilevato traffico generato da eMule, la connessione viene bloccata del tutto e risulta addirittura impossibile la normale navigazione via web oppure la gestione della posta elettronica.

Paghi 10 e prendi... 5?!?

Il punto di vista di chi vi scrive e di netta condanna di queste pratiche per una serie di motivi.

Innanzitutto, nei contratti per la fornitura di connettività ADSL da me analizzati non vi è il minimo accenno a questa limitazione: sono sicuro che per molti utenti questa clausola sarebbe una valida discriminante nella scelta di questo oppure quel provider!

Dal punto di vista commerciale inoltre, non è pensabile che un operatore venda un servizio che non riesce poi a garantire. Se il provider si trova con una attrezzatura sottodimensionata non è assolutamente tollerabile che il problema venga scaricato sui clienti: è come se un distributore erogasse solo 10 litri di carburante per ogni cliente facendone pagare 20, semplicemente perché altrimenti non c'è abbastanza benzina per tutti...

Questa pratica porta infine ad una demonizzazione di eMule, che certo di per se non può essere considerato qualcosa al di fuori della legalità: sono sempre più numerosi i servizi amatoriali che si appoggiano a questo protocollo per sopperire agli ingestibili costi che possono nascere qualora il traffico cresca più della portata del server (stiamo valutando di fare lo stesso anche su MegaLab.it). Si tratta di una attività assolutamente legale che non può essere compromessa senza che l'utenza ne sia informata preventivamente.

Le repliche di Libero

Mentre approfondivo le tematiche di questo articolo sono incappato quasi per caso in una pagina del portale Libero.it dal titolo "Quality of Service (QoS) per un miglior utilizzo della banda larga" in cui sono presenti alcune interessanti precisazioni sull'argomento.

Il documento spiega che i filtri vengono attivati "solo negli orari di punta, solo se necessario. [... ] Fuori dagli orari di punta e quando non è necessario non è attiva alcuna policy di QoS. [... ] La policy di QoS adottata da Libero non blocca alcun tipo di traffico".

Ora, non ho una ADSL con Libero e quindi non posso verificare con mano la veridicità di queste informazioni, ma se così fosse la gravità della situazione sarebbe nettamente ridimensionata: sebbene continui a contestare la mancanza di informazioni precise pre-vendita al riguardo, l'introduzione di limitazioni in casi di alta congestione (purché chiaramente questa pratica rimanga un evento straordinario e non la regola!) potrebbe comunque essere più comprensibile.

Va comunque ricordato d'altro canto che sono molti gli utenti che riportano un blocco totale della connettività (compreso browser web e mailer) in caso sia in esecuzione eMule, e non solo una riduzione della velocità di qust'ultimo..

Una volta inquadrata la situazione, vediamo di capire quali contromisure adottare.

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