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I database della polizia scientifica

18/10/2004
- A cura di
Sicurezza - Scopriamo come la telematica coadiuva le forze di polizia nell'archiviazione e gestione delle informazioni.

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Access_03.gifL'attività Polizia Giudiziaria ha tratto numerosi benefici dalla diffusione dei sistemi informatici. Gli organi di polizia, infatti, si trovavano di fronte a montagne di documenti di qualsiasi genere e non erano più in grado di svolgere un'attività investigativa "artigianale". Da qui la necessità di ricorrere ad un'organizzazione più sistematica e di istituire banche dati a livello centrale, per poter utilizzare al meglio i dati disponibili. Polizia Scientifica, che si occupa dell'identificazione dei soggetti e della ricostruzione dei fatti attraverso la ricerca - repertazione - comparazione dei dati, ha un bisogno ancora maggiore (rispetto alle altre Polizie) di disporre di queste banche dati.

A.F.I.S

Chat_logo.gifPer rendere più snella l'archiviazione e la ricerca delle impronte digitali è stato istituito il sistema A.F.I.S (Automatic Fingerprint Identification System). Esso non è solo un semplice archivio, ma è uno strumento che rende più spedita l'automatizzazione delle schedine dattiloscopiche e la memorizzazione dei precedenti. Permette inoltre la trasmissione per posta elettronica dei precedenti dattiloscopici a tutti i 14 Gabinetti Regionali di Polizia Scientifica. Ogni singola impronta (o frammento di impronta) digitale è rappresentata da un codice, memorizzato dall'A.F.I.S. nella propria "banca dei codici". Quando è necessario compiere una ricerca, l'operatore inserisce l'impronta "incriminata", che viene tradotta in un codice. Quindi il sistema compara il codice dell'impronta con tutti quelli già memorizzati, fornendo poi una lista di candidati: chi sta in cima alla graduatoria è colui che ha il punteggio più alto rispetto agli altri (e quindi l'impronta più simile). Qui termina l'attività dell'A.F.I.S, che cede il passo al singolo operatore. Questo visualizza l'impronta del primo soggetto e verifica la corrispondenza dei punti caratteristici (le "minutiae"). Se vi sono almeno 16-17 punti in comune, come ha stabilito Suprema Corte di Cassazione, allora c'è identità (Sent. 4254 sez. IV C. Cassazione 22.03.1989). Per ora gli elaboratori non sono ancora in grado di svolgere questo ultimo ma fondamentale passaggio.

S.A.S.C

Info.gifPer supportare l'attività della "Unità di analisi del crimine violento" (un gruppo di esperti che cerca di individuare il profilo comportamentale dei serial killer, partendo dall'analisi della scena del crimine), la polizia Scientifica ha realizzato il S.A.S.C (Sistema per l'Analisi Scena del Crimine). Esso integra i dati oggettivi ricavabili dalla scena del crimine durante il sopralluogo con altre informazioni di tipo investigativo (ad esempio verbali di spontanee informazioni, immagini di autopsie e altri accertamenti). Oltre all'archiviazione di immagini e documenti, il S.A.S.C realizza una ricerca incrociata di tutte le informazioni memorizzate nel Sistema Centrale Informativo di Polizia Scientifica e rende quindi possibile l'individuazione di collegamenti tra casi diversi.

Banca Dati Rapine

Ms_retexp.gifPartendo dal presupposto che i soggetti dediti alle rapine presso Istituti di Credito reiterano il reato e colpiscono in diverse città, si è creata una Banca Dati Rapine, che consente di memorizzare, analizzare e trasmettere le immagini dei rapinatori "all'opera". Si tratta di una vera e propria raccolta fotografica che offre agli investigatori la possibilità di identificare gli autori delle rapine. Il sistema consente poi di inserire i dati antropometrici, somatici e fisionomici dei rapinatori e di confrontarli automaticamente con quelli relativi alle immagini fotografiche dei soggetti fotosegnalati già inseriti nella banca dati. S.C.I.P.S.

Ancora in via di completamento è lo S.C.I.P.S. (Sistema Centrale Informativo di Polizia Scientifica). Questo sistema permetterà di archiviare qualsiasi accertamento specialistico di Polizia Scientifica, dai risultati numerici di esperimenti, a grafici, a suoni, a immagini nelle loro condizioni ottimali (senza alcuna manipolazione o trasformazione). Sarà un sistema totalmente autonomo che però, nello stesso tempo, potrà effettuare collegamenti con le altre strutture informatiche esistenti e, oltre alla funzione di banca dati, assicurerà lo scambio di informazioni tra Servizio Centrale e sedi periferiche. Spetterà poi agli operatori elaborare e confrontare tra loro i vari dati, anche al fine di realizzare eventuali collegamenti tra reati di diversa origine. Il problema sta nel fatto che l'acquisto di un sistema estremamente costoso come questo, dovrebbe essere realizzato pensando alle garanzie di adattamento che il sistema può offrire ad ogni successiva innovazione tecnologica, al fine di stare sempre al passo con i tempi.

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