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La trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.
Gli utenti tedeschi - e chiunque fosse in viaggio in Germania con il fido notebook - stamattina hanno avuto una brutta sorpresa tentando di accedere alla propria casella Gmail. Collegandosi allo storico Gmail.com dal territorio tedesco infatti, si riceve un brutto messaggio nel quale Google spiega di non essere più autorizzata a fornire il servizio e-postale sotto il nome "Gmail" in Germania: l'azienda deve usare il marchio "Google Mail" ed invita gli utenti a collegarsi all'indirizzo http:///mail.google.com per poter gestire la propria posta elettronica. Aggiungendo, più in piccolo ma con un palese tono polemico, che il gruppo non è nemmeno autorizzato a proporre un link ipertestuale verso tale URL, che dovrà quindi essere digitato a mano nella barra degli indirizzi del navigatore. A rendere necessaria la variazione è una sentenza Corte risalente al 2007, a cui era ricorso l'imprenditore Daniel Giersch, titolare del marchio "G-mail" in Germania e dell'omonimo servizio Gmail.de. Nonostante il trattino di differenza, il tribunale ha rintracciato i presupposti per una violazione di marchio registrato, e costretto Google al cambio di nomenclatura. Per prevenire ulteriori azioni legali, ora Google ha preferito effettuare un blocco del dominio Gmail.com alle connessioni provenienti Germania, sebbene questa azione non fosse prevista dalla sentenza. Un portavoce di Google Germania ha comunque precisato che, a meno del nuovo URL, gli utenti si troveranno davanti alla solita Gmail - o meglio "Google Mail" - di sempre, e che il servizio continuerà ad operare anche in Germania allo stesso modo con cui funziona in qualsiasi altra parte del mondo. Segnala ad un amico |
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