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Un computer per Mantegna

03/10/2006
- A cura di
Archivio - La cappella degli Ovetari, i cui affreschi erano stati "polverizzati" da un bombardamento, è tornata agli antichi splendori grazie alle mille risorse della scienza informatica..

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La scienza informatica è venuta a capo di un ennesimo, intricatissimo rebus.

Era l'11 marzo del 1944, quando un bombardamento ridusse in frammenti i 750 metri quadrati di affreschi che decoravano le pareti della cappella Ovetari, ospitata dalla chiesa degli Eremitani di Padova.

Mantegna2_p.jpgI restauratori, per diversi anni, non si sono dati pace: nessuno era umanamente in grado di ricollocare le tessere dipinte laddove Andrea Mantegna, genio pittorico del Rinascimento, le aveva poste.

E cos'altro, se non un impeccabile software, poteva risolvere l'enigma? Il restauratore Gianluigi Colalucci, grazie ai brevissimi tempi di calcolo matematico impiegati dal computer, è riuscito a sbrogliare la matassa, individuando la posizione originale di buona parte delle migliaia di micro tessere raccolte in seguito al crollo.

Il lavoro di restauro si è rivelato lungo e difficile, e senza l'aiuto delle macchine intelligenti sarebbe stato impossibile riportare la cappella agli antichi splendori.

Il professor Domenico Toniolo e il dottor Massimo Fornasier (Università di Padova), padri del software "Progetto Mantegna", hanno operato partendo da una foto in bianco e nero degli anni Venti, unica testimonianza delle "pareti perdute", oggi finalmente ritrovate.

Per celebrare la riscoperta degli affreschi di Mantegna, dal 16 Settembre al 14 Gennaio 2007 si terrà una mostra che collegherà idealmente tre grandi capitali del Rinascimento: "Mantegna. Padova, Verona, Mantova".

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