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E invece, puntualmente ci ritroviamo a doverci scontrare con disservizi, problemi di accesso, download lenti e richieste di assistenza evase con lentezza biblica. Per gli insoddisfatti della banda larga non tanto larga, una recente iniziativa della Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) potrebbe davvero portare un po' di verità e chiarezza in questa babele di annunci da decine di Megabit e dati di prestazioni reali nicchiati. A fine luglio è stata pubblicata una delibera dell'Autorità, che chiede il rispetto del diritto degli utenti ad un'informazione chiara ed esaustiva sulla reale qualità delle connessioni, e alla garanzia che il contratto stipulato venga realmente rispettato dal provider. Non solo: scopo primario dell'iniziativa è la nascita, entro l'inizio del prossimo anno, della prima carta italiana dei servizi Internet. Secondo quanto stabilito dall'Autority, gli operatori del settore sono tenuti a comportarsi secondo un criterio di assoluta trasparenza: ogni sei mesi a partire da questo Agosto, i fornitori di accesso dovranno comunicare all'AGCOM dati aggiornati e particolareggiati sulla qualità delle connessioni offerte, in base a 10 diversi indicatori. Li elenchiamo in dettaglio:
I dati così raccolti verranno poi resi pubblici per la consultazione sul sito dell'Autority e su quelli dei provider. Grazie alla disponibilità di queste informazioni, l'utente avrebbe tutti gli elementi di informazione necessari per scegliere l'offerta che trova più adatta e di maggiore qualità. Gli ISP, non potendo più nascondere eventuali magagne delle connessioni (ad esempio quanto effettivamente le linee offerte tendono a subire malfunzionamenti, e il tempo medio necessario per le riparazioni), si vedrebbero costretti a migliorare i loro servizi, garantendo la concorrenza e un miglioramento effettivo dell'offerta complessiva.
Secondo quanto dichiarato da Corrado Calabrò, presidente di AGCOM, in merito alla delibera, l'iniziativa porterà alla diffusione di connessioni di maggiore qualità di quelle offerte attualmente. Quel che è certo è che la cosa rappresenta, in discontinuità rispetto a quanto visto finora, una autentica rivoluzione copernicana del settore di fornitura di accesso alla rete, con l'utente che diviene finalmente il vero protagonista dell'offerta, capace di scegliere con consapevolezza, e non subire, il suo veicolo di accesso a quel mezzo di comunicazione fondamentale che è diventato anche in Italia Rete. E se, permetteteci di dire, la connessione libera e assolutamente gratuita per ogni cittadino di questo paese rappresenterebbe la condizione ideale in uno stato di autentico diritto, il non dover essere costretti a continuare il pagamento per un accesso ad Internet che va a singhiozzo, o peggio, il dover corrispondere ulteriore denaro, nella scissione del contratto, per un disservizio di cui siamo vittima e non artefici ci fa sentire un po' meno europei di serie B. Segnala ad un amico |
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