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Incendio nella webfarm Aruba: bloccati milioni di siti web italiani

01/05/2011
- A cura di
Internet - Un principio d'incendio ha reso irraggiungibili milioni di siti italiani. La situazione è ora tornata alla normalità, ma si è trattato di un venerdì di disagi per molti.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

Un incendio presso la webfarm di Arezzo della famosa azienda di hosting web italiana Aruba ha causato quello che è stato definito il più grande blackout di siti web italiani di tutta la storia.

Come riportato da Repubblica.it, alle 04:00 di Venerdì 29 Aprile un principio d'incendio, scoppiato nella zona delle batterie dei gruppi di continuità (UPS) della webfarm, ha fatto scattare il sistema di protezione, il quale ha provveduto a disabilitare l'erogazione di energia elettrica.

Le fiamme sono state domate e la situazione è stata riportata alla normalità dopo circa tre ore dai vigili del fuoco. Successivamente, gli uomini del 115 hanno comunicato che l'incendio sarebbe stato causato da un surriscaldamento.

In un secondo momento, Aruba ha avviato le operazioni finalizzate al ripristino degli UPS e di riattivazione dei server, che sono proseguite fino alle 15:30 circa. Durante questo lasso di tempo, però, migliaia di siti web italiani sono rimasti offline: numerosi sono quindi stati i disagi causati ad aziende e privati.

Infatti, l'azienda dichiara di avere a portafoglio 1,5 milioni di domini mantenuti, 3.000 mq di datacenter e oltre 10.000 server gestiti, contando pure quelli dedicati ai servizi di posta elettronica certificata (PEC).

Aruba ha successivamente rilasciato un comunicato stampa, riportato da ZeusNews, nel quale la società afferma che "Nessun danno è stato arrecato ai server e agli storage che ospitano i contenuti dei nostri clienti e alle persone presenti in azienda. Non si è verificata alcuna perdita di dati. I tecnici della società Eaton, fornitrice dei gruppi UPS, delle relative batterie e del servizio di manutenzione, stanno svolgendo le indagini necessarie ad individuare l'esatta causa del guasto".

L'azienda non è nuova ad imprevisti del genere: nell'ottobre 2010 un'ondata eccezionale di maltempo aveva mandato fuori servizio la webfarm.

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