Punto informatico Network
Centro sicurezza PC, sicurezza

L'esercito indiano lavora per sviluppare un proprio sistema operativo

12/10/2010
- A cura di
Sicurezza - Seccati dai continui attacchi che colpiscono in prevalenza i sistemi Windows, l'India tenta l'ardua impresa di realizzare un sistema operativo "perfetto".

Tag

Passa qui con il mouse e visualizza le istruzioni per utilizzare i tag!

sviluppo (1) , lavoro (1) , sistema (1) , sistema operativo (1) .

Valutazione

  •  
Voto complessivo 4 calcolato su 17 voti
Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.
Il dibattito è aperto: partecipa anche tu! AvvisoQuesto contenuto ha ricevuto un numero significativo di commenti. Una volta conclusa la lettura, assicurati di condividere con tutti anche le tue impressioni! La funzionalità è accessibile subito in coda, ai piedi dell'ultima pagina.

Il sistema operativo perfetto ed invulnerabile? Un'utopia (forse).

Eppure la DRDO (Defence Research and Development Organisation), al cui vertice vi è l'esercito indiano, si getta prepotentemente nell'impresa.

Dopo i recenti Cyber-attacchi subiti (in particolare il progetto sembra una chiara risposta all'impiego del worm Stuxnet) la società di ricerca e sviluppo dell'esercito indiano, che allo stato attuale utilizza solamente Windows, ha deciso di creare ex novo un sistema operativo che possa risultare più sicuro e meno penetrabile da intrusi indesiderati (aspetto non certo da sottovalutare in un'epoca dove le cyber-wars contano sempre di più).

"Abbiamo avviato il progetto a partire da settembre e una road map è in corso di elaborazione. Sarà un sistema operativo che lavorerà in tempo reale con Windows; il codice sorgente e l'architettura, saranno però proprietarie, dandoci l'esclusività di possedere un sistema sconosciuto agli estranei e proteggere i nostri sistemi di sicurezza" ha dichiarato alla stampa il generale V.K.Saraswat.

Al progetto collaborano 50 scienziati dei laboratori della Difesa, l'Indian Institute of Science (IISc) l'Indian Institute of Technology (IIT), ma come fa sapere lo stesso Saraswat anche alcune aziende private sarebbero interessate a collaborare al progetto.

In ogni caso, sarà interessante osservare come si svilupperà la vicenda e quale sarà l'epilogo di questa iniziativa. MegaLab.it cercherà, come sempre, di seguire gli sviluppi del caso e vi aggiornerà prontamente.

Iscriviti gratuitamente alla newsletter, e ti segnaleremo settimanalmente tutti i nuovi contenuti pubblicati su MegaLab.it!

 

Segnala ad un amico

Tuo nome Tuo indirizzo e-mail (opzionale)
Invia a:
    Aggiungi indirizzo email
    Testo

    © Copyright 2024 BlazeMedia srl - P. IVA 14742231005

    • Gen. pagina: 0.46 sec.
    •  | Utenti conn.: 78
    •  | Revisione 2.0.1
    •  | Numero query: 43
    •  | Tempo totale query: 0.14