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Multa per divieto di sosta, attenzione al trojan

06/02/2009
- A cura di
Sicurezza - I criminali informatici escogitano un metodo nuovo per convincere le persone a visitare un sito infetto e a scaricare un malware. Tutto nasce negli Stati Uniti, con una multa sul parabrezza...

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

Se fino a qualche tempo addietro i criminali informatici non si scomodavano e sfruttavano la rete per diffondere malware, oggi non si accontentano più della solita mail, ma preferiscono adottare una nuova strategia.

I virus-writer di Grand Forks (Stati Uniti) optano infatti per una multa sul parabrezza per divieto di sosta. In realtà la multa è ovviamente falsa, ma in questo vero e proprio pezzo di carta viene indicato un indirizzo Web nel quale sarà possibile trovare una foto incriminante della vettura.

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Si tratta di un escamotage per arrivare alla stessa conclusione: portare l'utente a visitare un sito web contraffatto che proponga il download di software nocivo.

Chi decidesse di seguire le istruzioni presentate, si troverà a scaricare una toolbar il cui eseguibile è denominato PictureSearchToolbar.exe che, una volta installata, non è altro che il celeberrimo Trojan/Adware Vundo.

Il Trojan provvederà poi ad avvertire l'utente dell'infezione, e proporrà il download di un rogue antivirus (falso antivirus) per ovviare al problema.

Se è sicuro che milioni di mail di phishing portano un profitto, viene da chiedersi se davvero utenti infetti da un malware possano ripagare la fatica e il tempo buttato via per la consegna delle finte multe.

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