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![]() Che sia Puro o Ibrido, che sia su reti decentralizzate o su server dedicati il Peer to Peer continua a far discutere utenti, addetti ai lavori e associazioni di categoria.... P2P legale in FranciaGiovedì 10 Marzo, una corte di appello francese ha emesso una sentenza in favore di un utente di programmi di file sharing colpevole di aver scaricato circa 500 film, sostenendo che questi file erano considerabili alla stregua di copie private e che era già stata pagata la tassa sul supporto vergine su cui erano stati successivamente masterizzati. Gli ISP Inglesi obbligati a rivelare l'identità dei loro utentiIn seguito alla campagna legale condotta dalla British Phonographic Industry contro il file sharing, Sabato 12 Marzo un'alta corte inglese ha deciso di obbligare 6 diversi Internet Sevice Provider a rivelare, tempo massimo concesso per spulciare i tabulati degli accessi fissato in 14 giorni, l'indentità di 31 utenti accusati a vario titolo di aver scambiato illecitamente un sostanziale numero di file protetti da copyright.La BPI intende far valere gli illustri precedenti delle migliaia di utenti già denunciati da RIAA e MPAA in America. Probabile tassa USA sui download digitaliDomenica 13 Marzo, il governatore dello stato del Wisconsin ha reso nota l'intenzione di applicare un'imposta sul download di contenuti digitali siano essi musica, film o software di vario genere.Tale intenzione nasce dalla discussione presente in molti Stati Federazione sul come tassare i download di contenuti da Internet e se sia lecito farlo. P2P sempre più protagonista, dunque, nei tribunali, nei palazzi del Potere e naturalmente in Rete.Tra interessanti precendenti legali ed associazioni di categoria sempre più sul piede di guerra contro gli utenti responsabili, a loro parere, di violare il diritto di copyright e di affamare i poveri artisti multimilionari con il download di MP3 e film, la confusione è sempre più sovrana sotto il sole pallido di Marzo.Mentre, infatti, è evidente e chiaro a tutti come il File Sharing sia oramai qui per restare, divergono le opinioni sul come sia più giusto adeguare le tradizionali industrie dello spettacolo e della cultura alla nuova dimensione della diffusione digitale dei prodotti audiovisivi. C'è chi sostiene strenuamente che bisogna combattere le evidenti innovazioni che si fanno sempre più largo creando addirittura un potenziale mercato, e chi sostiene che i tempi sono oramai maturi per adeguare il vecchio e logoro concetto di Copyright a forme più appropriate di giusta difesa del lavoro degli operatori dell'industria dello spettacolo.Chi vincerà alla fine? La storia continua..... Segnala ad un amico |
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