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Come difendersi dai lupi cattivi

11/07/2005
- A cura di
Sicurezza - Tutelare i minori da pornografia e molestie in rete è ormai possibile anche grazie ad un aiuto tecnologico: ecco le principali tecniche di filtraggio e protezione.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

L'agghiacciante fenomeno della pedofilia on-line

Negli ultimi tempi, le pagine di cronaca nera ci propongono, sempre più frequentemente, storie raccapriccianti di abusi e di violenze nei confronti dei minori.

Purtroppo, questi episodi si verificano da sempre; non si tratta di una piaga ad esclusivo appannaggio della società moderna, come invece potrebbe sembrare. In fondo, anche la vecchia favola di "Cappuccetto Rosso", con un'eccellente metafora, denunciava questo disagio e metteva in guardia le bambine dai "lupi cattivi".

Tuttavia, i fatti di pedofilia sembrano essere in aumento, e questo per due ragioni fondamentali:

  • c'è più informazione e, grazie ai media, le notizie circolano; in passato, la consumazione di questi crudeli reati rimaneva celata tra le quattro mura domestiche e, in qualche raro caso, veniva a conoscenza di un ristretto circolo di persone: in questo modo, i suddetti episodi erano avvertiti dalla coscienza collettiva come casi isolati, anche se in realtà erano piuttosto frequenti;
  • i c.d. "lupi cattivi", grazie allo sviluppo tecnologico, hanno affilato i loro artigli e hanno adottato sistemi più efficaci per adescare le loro vittime: i cellulari e Internet, attraverso SMS, MMS, siti Web e chat "pericolosi", si sono dimostrati in più occasioni strumenti perfetti per mettere a nudo la depravazione dei "mostri".

È successo a più di una madre di vedere la figlioletta, sprofondata in uno stato di apatia completa, chattare tutto il giorno al computer... per poi giungere alla macabra scoperta: figli plagiati e distrutti psicologicamente prima di essere violentati e, in alcuni casi, indotti alla prostituzione.

I "nuovi" pedofili, quelli all'avanguardia dal punto di vista tecnologico, tendono le loro trappole ai minori, mentre questi, ingenuamente, muovono i loro primi passi nel magico mondo di Internet, alla ricerca di una suoneria per il cellulare o di qualche foto della star del momento.

Il minore viene adescato, principalmente, attraverso:

  • chat room, grazie alle quali i pedofili, celando la loro identità e le loro reali intenzioni, entrano in confidenza con le piccole e ignare vittime,
  • siti web che propongono appuntamenti combinati o inviti sui generis
.

Una volta stabilito il contatto con la vittima, il "mostro" inizia la sua opera di annientamento e distruzione psicologica, per poi giungere al tragico epilogo.

Purtoppo non esistono soluzioni tecnologiche, alla portata di tutti, atte ad impedire tali fenomeni: questo perché i pedofili si celano in siti insospettabili che, proprio per i loro contenuti innocui, non vengono filtrati dai sistemi ad hoc. Solo le forze dell'ordine, sulla base di determinate segnalazioni e su autorizzazione dell'autorità giudiziaria, sono legittimate a intercettare le "mosse telematiche" del "lupo cattivo".

Pertanto, in questi casi, la formazione, l'istruzione ed il controllo da parte dei genitori restano gli unici baluardi di salvezza.

Restrizioni di accesso ai siti pornografici

Vi è poi un'altra problematica, di certo meno grave della suddetta (che si estrinseca in un abuso), ma che non deve comunque essere sottovalutata: si tratta delle presenza nella rete di siti pornografici o violenti, che, con le loro immagini e contenuti "ad alto rischio", possono traumatizzare le giovani menti.

I genitor, impegnati nelle loro attività lavorative e costretti a ritmi di vita sempre più stressanti, non possono controllare i figli ventiquattro ore su ventiquattro, soprattutto quando i "piccoli" iniziano ad avere un'età in cui sono piuttosto autonomi, e spesso manifestano l'esigenza di ritagliarsi i propri spazi.

Fortunatamente, esistono modalità di sicurezza studiate per evitare l'accesso a certi siti, soluzioni atte ad arginare il fenomeno della "pornografia on-line", che dovrebbero essere prese in seria considerazione da genitori e futuri genitori, ma anche da fratelli o sorelle maggiori e da chiunque voglia tutelare e garantire un'infanzia felice e spensierata agli uomini e alle donne di domani.

Ecco, di seguito, alcuni metodi di filtraggio dei contenuti Internet:

Il modello "walled garden"

Il walled garden (letteralmente: giardino recintato da muri), altresì detto "biblioteca di casa", è un metodo di accesso ad Internet molto sicuro, che permette ai genitori o a chi ne fa le veci di compilare una lista di siti Internet conosciuti e sicuri, in modo da lasciare navigare i bambini solo su quelli.

Il servizio deve essere offerto dal provider che fornisce la connettività verso la rete.

Il sistema dei filtri svolto da ICRA

ICRA (Internet Content Rating Association, organizzazione no profit con lo scopo di proteggere i bambini dai pericoli che si celano nella rete e di informare i genitori sulle relative misure di sicurezza) ha inventato un sistema di etichettatura dei siti (ICRA label), che permette di controllarne la qualità al fine di tutelare la navigazione dei bambini.

Il sistema prevede due interventi:

  • gli autori di pagine Web compilano un questionario on-line, mediante il quale descrivono il contenuto del loro sito, indicando ciò che è presente e ciò che non lo è; il questionario in esame prende in considerazioni diverse aree, quali le chat, il linguaggio utilizzato nel sito, le scene di nudo e di sesso ivi presenti, il contenuto violento del sito e ulteriori argomenti, come ad esempio le droghe e l'alcool. Una volta che il questionario è stato compilato, ICRA crea un'etichetta (label) di contenuto, che l'autore aggiunge al proprio sito;
  • gli utenti possono impostare il proprio browser Internet, in modo da permettere o impedire l'accesso a certi siti, sulla base delle informazioni dichiarate dall'etichetta suddetta e delle preferenze soggettive indicate dell'utente.

Software di filtraggio (Parental Control)

Con riferimento all'installazione di un programma di filtraggio sul proprio computer, è necessario distinguere tra:

  • filtri che si basano sull'analisi del testo e che decidono "al volo" se i contenuti sono o meno negativi. Dal momento che è impossibile analizzare tutte le lingue esistenti, filtri di tale genere non sono mai del tutto esaustivi. Inoltre, un ulteriore limite di tali sistemi risiede nel fatto che la comprensione automatica del testo è limitata. Uno dei filtri migliori è Optenet, che riconosce sei lingue e che analizza il testo in modo intelligente, così da "bloccare" il sito solo in presenza di una combinazione di parole negative.
  • filtri che si basano sull'analisi delle immagini. Tali sistemi sono ancora agli albori e bisognerà attendere ancora qualche anno perché essi possano dare effettive garanzie di tutela. Per ora, il sistema più conosciuto è The BAIR, che "blocca" le immagini pornografiche grazie ad un'analisi visiva dei contenuti.

Il servizio proxy

Perché ogni PC di una rete abbia accesso a Internet filtrato, è necessario impostare un "Proxy", che obblighi tutti gli utenti a passare attraverso un programma specifico di filtro.

Grazie al servizio in esame, quando ci si connette e si richiede la pagina al calcolatore gestito dal provider, questo va a cercare la pagina. Se la pagina supera il "controllo qualità", essa passa e può essere visionata. In caso contrario essa non può essere vista.

Tale soluzione si è dimostrata efficace in più occasioni, dal momento che l'utente non può valicare la protezione.

Inoltre, grazie a questo sistema, è possibile registrare la navigazione degli utenti a fini statistici o di controllo, specialmente in luoghi ricreativi ed educativi come le scuole, ma anche nell'ambito di operazioni di Polizia.

Va comunque precisato che i normali proxy (anche noti come "web cache") offerti dai comuni provider non offrono alcuna funzionalità di filtro: tale funzionalità deve essere esplicitamente richiesta al gestore prima di sottoscrivere l'abbonamento.

Considerazioni e riferimenti

Gli strumenti per tutelare i più piccoli esistono. Bisogna solo spendere un po' di tempo e ricercare informazioni utili a riguardo presso Polizia postale o sui siti Internet che forniscono istruzioni per l'installazione dei sistemi suddetti. A tal proposito, indichiamo www.icra.org e www.segretariatosociale.rai.it (Web e minori).

E ricordatevi che è meglio prevenire che curare! Alla fine, i nostri Cappuccetti Rossi ci ringrazieranno!!!

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