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Microsoft ammette: UAC di Vista è pensato per infastidire l'utente

21/04/2008
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Archivio - Una delle caratteristiche più discusse di Windows Vista viene definita per quello che realmente è: un fastidio. Ma è un fastidio programmato per essere tale, sostengono da Redmond.

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Si ritorna a parlare di User Account Control, il pestifero pop-up che appare su schermo ogni qual volta sia necessaria la conferma, da parte dell'utente, dell'elevazione dei privilegi di account per il software avviato su Windows Vista. Una delle "feature" più sbandierate di Vista, propagandata come soluzione in grado di migliorare la sicurezza generale del sistema ma che ha nel corso del tempo collezionato aspre critiche da parte di utenti e società di sicurezza.

I primi, spronati dal profluvio eccessivo e immotivato di richieste di conferma per un gran numero di operazioni, tendono a disabilitare lo UAC quanto prima, mentre le seconde hanno già ampiamente espresso il proprio dissenso sulla reale utilità della tecnologia. Entrambe sostengono ad ogni modo che si tratti più di un fastidio che altro, e a sorpresa arriva ora la parola ufficiale di Microsoft a confermare che si, UAC non è pensato per aumentare la sicurezza quanto per esasperare a più non posso gli utenti.

"La ragione per cui abbiamo integrato UAC nella piattaforma è per annoiarvi. E sono serio": a parlare è David Cross di Microsoft, che ha espresso tale pensiero in occasione della RSA Conference di San Francisco. Il pop-up ossessivo-compulsivo caratteristico del sistema operativo che si è guadagnato l'appellativo di peggior prodotto hi-tech del 2007 viene dunque finalmente definito per quello che è, un fastidio e poco altro.

UAC, _lol.jpg

In verità è un fatto già sottolineato in passato da pareri autorevoli, che le motivazioni principali dietro UAC non sono tanto legate a una maggiore sicurezza quanto alla necessità di rendere l'utente consapevole di quel che fa - e del possibile rischio insito ad esempio nel fornire i privilegi da administrator a un programma di installazione - e costringere le case produttrici a tarare i propri software per agire nello spazio user standard degli account di sistema. In tal senso la "rivelazione" del Microsoft-man non aggiunge granché di nuovo alla discussione.

Quello che è interessante mettere in risalto è che ancora una volta Microsoft denuda la propria incapacità di rinnovare se stessa: esattamente come successo nel caso della confessione dell'uso consapevolmente complice della pirateria informatica per diffondere a più non posso la piattaforma Windows, definire lo UAC un "fastidio" pensato per essere tale significa ammettere di non essere in grado di migliorare la sicurezza del sistema operativo a finestre mantenendo al contempo la sua tradizionale semplicità d'uso.

Come dimostra la straordinaria progressione tecnologica e di mercato che gli OS basati su Linux stanno di recente conoscendo, non è affatto obbligatorio sacrificare la comodità dell'interfaccia sull'altare di una superiore salvaguardia dei dati dell'utente e dell'integrità del sistema. Ammettere, da parte di Microsoft, che occorra necessariamente "infastidire" e annoiare l'utente per migliorare il pietoso stato di cose della piattaforma Windows è l'ennesima, lampante e sconfortante dimostrazione del fatto che Redmond è oramai alla frutta.

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