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Intel: due miliardi di transistor su un unico microchip

13/02/2008
- A cura di
Archivio - Il gigante dei processori promette di infrangere l'ennesimo, storico traguardo dei processori entro il 2008. Tecnologia all'avanguardia disponibile solo sui sistemi server, con una memoria cache on-die di ben 30 Megabyte.

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Il pezzo che stai leggendo è stato pubblicato oltre un anno fa. AvvisoLa trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.

Dopo aver superato la barriera del miliardo di transistor su singolo chip nel 2006, Intel si appresta a ripetere se stessa con la commercializzazione, entro l'anno solare, della prima CPU al mondo a contenere in un unico package il doppio di unità computative fondamentali, vale a dire 2 miliardi di transistor on-die.

Il chipmaker di Santa Clara ha anticipato il prossimo "breakthrough" alla International Solid State Circuits Conference di San Francisco: Tukwila è il nome in codice scelto per il chip, un quad core della serie Itanium sviluppato con tecnologia produttiva a 65 nanometri - contro i 90 attualmente impiegati per gli Itanium "Montecito" - e dotato di una ragguardevole memoria cache da 30 Megabyte integrata direttamente nel processore.

Proprio la crescita spropositata della cache - resa possibile dalla riduzione del processo produttivo - sarà uno degli elementi fondamentali per il raggiungimento dell'importante traguardo tecnologico: Tukwila lavorerà alla frequenza standard di 2 GHz, ma l'impiego di una cache più capiente unito alla minor dissipazione di calore dovuta alla riduzione dello spazio tra i circuiti permetteranno un raddoppio netto di prestazioni rispetto agli Itanium odierni.

Tukwila.jpg

Tukwila si avvantaggia poi di una tecnologia pensata per incrementare ulteriormente le performance: Common System Interface (CSI) sarà la nuova interfaccia di comunicazione tra CPU e motherboard, e dovrebbe garantire una banda passante teorica per lo scambio dei dati di 32 Gigabyte al secondo. Ma a parte questo il nuovo Itanium rappresenta un punto di approdo importante per quello che rappresenta per Intel stessa e l'intera industria dei microprocessori.

"Non è niente di rivoluzionario, ma solo un altro passo evolutivo" ha commentato su Tukwila l'analista di Future Horizons Malcolm Penn, che BBC ha descritto le anticipazioni di Intel. Riguardo l'impiego della cache da 30 Megabyte, come detto uno dei componenti responsabili dell'aumento nel numero dei transistor, Penn descrive efficacemente l'importanza della memoria on-die con un esempio casalingo: "È un po' come la differenza tra il prendere il cibo dal frigorifero, piuttosto che dal negozio all'angolo", dice Penn. Il cibo, in questo caso, è ovviamente composto dai dati da fornire ai core logici per le computazioni.

Tukwila di Intel, inoltre, rappresenta la perdurante dimostrazione della validità della legge di Moore, co-fondatore della società californiana che nel 1965 ha definito l'assioma secondo cui il numero di transistor comprimibili in un singolo chip a parità di prezzo raddoppia ogni anno. Che si tratti di memoria cache come in questo caso o di unità logiche poco importa: quella che è a tutt'oggi considerata una delle leggi fondamentali dell'informatica viene messa sempre più spesso in discussione, mentre il nuovo Itanium conferma ancora una volta la giustezza delle teorie del tecnologo Gordon Moore.

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