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La trattazione seguente è piuttosto datata. Sebbene questo non implichi automaticamente che quanto descritto abbia perso di validità, non è da escludere che la situazione si sia evoluta nel frattempo. Raccomandiamo quantomeno di proseguire la lettura contestualizzando il tutto nel periodo in cui è stato proposto.
Sembra che la lunghissima telenovela con protagonisti Microsoft e Commissione Europea sia finalmente arrivata all'ultima puntata. Dopo quasi un decennio di accuse, sentenze, ricorsi e colpi di scena, Microsoft ha gettato la spugna: il gruppo non cercherà il secondo (ed ultimo) appello. Questo significa che l'azienda accetta le sanzioni imposte Commissione, e non tenterà di intraprendere ulteriori azioni legali tese a ribaltare il verdetto. Ne consegue che Microsoft sarà costretta ad accettare i provvedimenti imposti UE. Quindi da una parte il pagamento della maximulta da 497 milioni di euro, dall'altra l'obbligo di migliorare l'interoperabilità fra Windows e le soluzioni sviluppate dai concorrenti, mediante l'apertura del codice sorgente di talune API di sistema. Oggettivamente, dopo la sconfitta del primo appello, vi era ben poco che il monopolista americano potesse fare: ad ogni modo, la dichiarazione di oggi scrive definitivamente la parola "fine" sulla vicenda. Segnala ad un amico |
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