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The Pirate Bay, è giallo sul poliziotto assunto dalle major

22/04/2008
- A cura di
Archivio - Clamorosa rivelazione nell'ambito della guerra legale dell'industria dell'entertainment contro il portale svedese: uno degli ufficiali coinvolti nelle indagini ora lavora per gli studios di Hollywood. Scandalo e indagini da rifare, dicono quelli Baia.

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Il caso The Pirate Bay, in cui major musicali, studios cinematografici e software house stanno provando a mettere fuori gioco la principale risorsa di download su rete BitTorrent, si anima grazie a un colpo di scena non previsto dal copione: un ufficiale di polizia svedese, coinvolto in prima persona nelle investigazioni che hanno portato all'incriminazione dei quattro responsabili Baia, è attualmente impiegato presso Warner Brothers, studio facente parte degli accusatori di TPB.

"Questo è uno scandalo giudiziario. Parliamo di conflitto di interessi" ha commentato lapidario Peter "Brokep" Sunde, fondatore e admin Baia. Jim Keyzer è un elemento chiave delle tesi accusatorie dell'industria, avendo comandato le investigazioni preliminari che hanno poi portato alla produzione delle migliaia di pagine su cui si baserà il processo in tribunale.

Dal 16 marzo di quest'anno Keyzer fa parte dello staff di Warner, anche se non è chiaro il suo ruolo all'interno dell'organigramma societario. Lo stesso ex-poliziotto ha confermato la cosa ma si è astenuto dal rivelare ulteriori dettagli. Il suo "segreto" è stato scoperto grazie all'aggiornamento del profilo che il 39enne ha aperto su Facebook.

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Il nuovo lavoro di Keyzer complica la sua posizione nei confronti dell'indagine, soprattutto considerando il fatto che l'uomo dovrebbe essere uno dei principali testimoni dell'accusa al processo. "La questione è per quanto tempo la cosa è stata presa in esame. Se lo era al tempo dell'indagine allora si tratta di uno scandalo", ha dichiarato il legale di Sunde Peter Althin.

Warner Bros. sarebbe insomma stata favorevolmente colpita dal lavoro dell'investigatore, e avrebbe deciso di ricompensarlo con un posto ben retribuito nella società. "Non importa quali siano le ragioni per il cambio di lavoro - continua Sunde - questa investigazione non è stata corretta. Ci siamo resi conto del fatto che l'indagine si è concentrata sul provare a individuare qualcosa di sbagliato nella condotta di The Pirate Bay piuttosto che nel determinare se le attività del sito siano illegali o meno".

Qualora Keyzer avesse avuto aperta la prospettiva di cambiare lavoro già durante le indagini, l'uomo chiave dell'accusa e del potere giudiziario che si è mosso contro TPB su diretto mandato delle major sarebbe irrimediabilmente compromesso. Secondo l'opinione di Althin, se le cose stanno realmente così la conseguenza logica è l'inattendibilità delle indagini e l'obbligo per l'industria di ricominciare tutto da capo.

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