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Windows 7 RTM è afflitto da un bug critico?

08/08/2009
- A cura di
Zane.
Mondo Windows - Lo strumento di verifica del disco presente in Windows 7 "definitivo" potrebbe consumare tutta la memoria disponibile. Ma è davvero così? mentre la rete mormora e Microsoft smentisce, le prove pratiche rivelano un problema molto meno grave di quanto appare.

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Un post titolato "Bug critico in Windows 7 RTM" apparso nei giorni scorsi sul blog dell'appassionato Chris123NT sta suscitando indubbiamente molto clamore in rete.

Il blogger sostiene di aver scoperto un bug estremamente grave in Windows 7. Uno che, secondo quanto riportato da InfoWord, potrebbe addirittura "deragliare il lancio" del nuovo sistema operativo.

In cosa consiste

In pratica, eseguendo l'utilità di verifica del disco chkdsk con il parametro /R (individua i settori danneggiati e tenta di recuperare le informazioni contenute) su una partizione nella quale non risiede il sistema operativo, il programma finirebbe per consumare progressivamente tutta la memoria disponibile, sino causare il blocco totale del calcolatore

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Un bug di scarsa rilevanza?

In verità, la situazione è nettamente meno grave di quanto possa sembrare.

I primi chiarimenti arrivano da qualcuno firmatosi Steven Sinofsky, responsabile dello sviluppo di Windows 7 in Microsoft (la possibilità che si tratti del "vero" Sinofsky è sicuramente dubbia, ma il testo del messaggio pare tecnicamente corretto). L'elevato consumo di memoria sarebbe voluto, allo scopo di massimizzare l'efficienza del controllo e ridurre i tempi necessari per completare l'operazione.

D'altro canto, sostiene il presunto Sinofsky, la procedura sarebbe studiata opportunamente per lasciare sempre almeno 50 MB di memoria liberi, sufficienti a conservare la stabilità del sistema.

Ulteriori commenti inseriti di seguito all'articolo sostengono di aver ricevuto repliche da parte del team di sviluppo Microsoft al riguardo. Il sistema potrebbe effettivamente arrivare ad un crash in seguito ad un controllo di questo tipo, ma il problema sarebbe causato da un bug nei driver di taluni modelli di scheda madre, e non in Windows medesimo.

Stando a tali segnalazioni (confermate da almeno un paio di utenti) sarebbe quindi sufficiente aggiornare tali componenti software per riportare la situazione entro i parametri prestabiliti: elevato consumo di memoria, ma nessun crash.

Le prove

L'esperto internazionale Ed Bott ha eseguito una serie di prove su diverse configurazioni per saggiare la gravità del problema. Sebbene il controllo porti effettivamente ad un consumo di memoria particolarmente elevato, non si è mai arrivati ad un blocco del calcolatore.

Lo scenario è confermato anche dalle prove che ho potuto eseguire in prima persona: su una piattaforma Intel Core i7, scheda madre Gigabyte GA-EX58-UD4P, 6 GB di memoria RAM e Windows 7 64 bit in versione RTM, il comando chkdsk /R lanciato sulla partizione dati occupa effettivamente la maggior parte della memoria disponibile

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Nonostante abbia concesso all'utility il tempo di terminare la verifica, non si sono verificati crash e la memoria è stata correttamente rilasciata al termine dell'operazione.

Ho ripetuto il test anche su un disco esterno collegato tramite USB, e su un notebook Toshiba Portégé M200 (Intel Pentium M 1.5 GHz, 2 GB RAM, Windows 7 32 bit): i risultati confermano quanto emerso nella prima prova. Sul notebook in particolare, gli effetti sembrano essere ancora meno visibili: pocopiù di 300 MB di memoria occupata che, sebbene siano indubbiamente molti in senso assoluto, sono comunque ben lontani dai 2 GB a disposizione del sistema

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Il commento dell'utente identificatosi come Steven Sinofsky conclude affermando che Microsoft "ha attualmente 40 macchine sotto stress" per valutare l'anomalia in questione.

Se confermato, il problema verrà sicuramente risolto con un aggiornamento distribuito tramite Windows Update. Ad ogni modo, non siamo certamente davanti ad un bug di importanza critica. Tantomeno ad uno che possa causare ritardi nel lancio del nuovo prodotto.

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