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Microsoft chiude i battenti a Soapbox

27/07/2009 - news
Internet - Soapbox, il servizio del colosso di Redmond che doveva fare da rivale a YouTube, non è mai riuscito ad impensierire davvero il celebre portale video di proprietà di Google. I giorni di Soapbox sono dunque contati: chiuderà per sempre il 31 agosto.

Nato da una costola di MSN Video, Soapbox è la piattaforma Microsoft pensata per contrastare lo strapotere di YouTube, leader indiscusso del mercato che, insieme al fratellastro Google Video, detiene una quota del 43%, secondo ComScore.

Tuttavia, il prodotto Microsoft non è mai stato realmente in grado di impensierire YouTube, e Soapbox è stato degradato ad essere un semplice portale di nicchia con meno del 5% del materiale presente su MSN Video.

A Redmond, quindi, hanno pensato bene di mettere fine all'agoniadella piattaforma, chiudendo i battenti. A partire dal 29 luglio, Soapbox non permetterà più agli utenti di caricare video ed il servizio rimarrà in "sola visione" fino al 31 agosto, giorno della chiusura definitiva del portale.

L'incarico di portare avanti la comunità multimediale di Microsoft è ora tutto sulle spalle di MSN Video, che registra 88 milioni di visite uniche al mese, per un totale di circa 480 milioni di video trasmessi in streaming ai vari utenti.

Erik Jorgensen, vice presidente Microsoft e leader del network MSN, ha dichiarato a CNET: "Stiamo lavorando per aggiungere delle funzionalità [derivate da quelle presenti in Soapbox] in MSN Video, per permettere a blogger e giornalisti di caricare facilmente video e condividerli online". Jorgensen ha poi ribadito che tali contenuti multimediali sono "un'importante area di crescita per la nostra strategia".

Per il colosso di Redmond questo è, evidentemente, un periodo in cui è necessario potare i vari rami secchi dell'azienda per concentrare le forze del gruppo in quelli che ancora continuano a dare frutti. Prima Flight Simulator, poi Encarta, Microsoft Money, MSN Web Messenger, Popfly e ora anche Soapbox: tutti prodotti che Microsoft ha abbandonato, alcuni dei quali addirittura dopo molti anni di attività.

Sacrificati per il bene della compagnia, in quanto bisognosi di manutenzione ed investimenti, con un grande dispendio di risorse e denaro: elementi che BigM non può permettersi di sprecare, visto il periodo di crisi che l'economia globale si trova a fronteggiare. Per Redmond, dunque, si apre un nuovo periodo in cui deve evitare di adagiarsi sul velluto mentre i vari concorrenti guadagnano terreno, bensì rimettere in gioco le proprie abilità e la propria esperienza per riconquistare il mercato.

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