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Reportage completo: tutte le novità Apple da WWDC 2009

12/06/2009 - articolo
Tecnologia & Attualità - Apple non si è risparmiata con il WorldWide Developers Conference 2009: molte sono le novità, tra le quali l'evoluzione di iPhone e nuovi modelli della famiglia MacBook Pro; anticipazioni anche su Snow Leopard.

Si è concluso da pochi giorni il keynote di Phillip Shiller tenutosi in occasione del WorldWide Developers Conference 2009, al Moscone Center di San Francisco, California.

Nonostante l'assenza di Steve Jobs, le novità introdotte sono molte e spaziano dai nuovi MacBook Pro a Snow Leopard, passando per il nuovo iPhone 3G S affiancato da OS 3.0, il nuovo sistema operativo per il melafonino.

L'evento inizia con un breve benvenuto da parte dei protagonisti della famosa serie di spot Get a Mac, che e augurano a tutti una buona conferenza. Sale poi sul palco Shiller, che apre le danze.

Inizia fornendo un quadro generale sull'andamento del proprio sistema operativo, Mac OS X, ai 5.200 sviluppatori giunti a San Francisco da ben 54 nazioni, affermando che, gli utenti che nel 2002 erano circa 20 milioni, al giorno d'oggi sono diventati oltre 70 milioni, anche grazie alle vendite di iPod e iPhone.

Linea MacBook

Passa, successivamente, a introdurre un aggiornamento hardware per il MacBook Pro da 15", che ora verrà dotato di una nuova batteria, capace di garantire un'autonomia di ben sette ore (contro le 5 attuali, il 40% in più) a scapito dell'espandibilità, dato che non è rimovibile.

Questa scelta va a compromettere la facilità con cui è possibile sostituirla, dato che da oggi in poi sarà necessario rivolgersi all'assistenza tecnica.

Secondo Schiller, inoltre, dovrebbe durare almeno 5 anni, oppure 1.000 cicli di ricarica. Questa però non è l'unica novità: è stato introdotto anche un nuovo display con cui è possibile riprodurre una gamma di colori più vasta del 60%.

Chi possiede una fotocamera che salva le immagini su schede SD, inoltre, sarà felice di sapere che Apple ha integrato in questo MacBook Pro un lettore di schede di questo tipo, eliminando lo slot Express Card che rimane presente solo nel modello da 17".

Oltretutto, può montare fino a 8 GB di RAM DDR3 con una frequenza di 1.066MHz, e dun processore Intel Core 2 Duo fino a 3,06 GHz con una memoria cache L2 di 6MB, disponibili opzionalmente. Aumentata anche la capienza dell'hard disk, che ora può contenere 500 GB di dati; in alternativa è possibile utilizzare un disco allo stato solido SSD fino a 256 GB.

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Come si può notare da questa tabella riassuntiva, il modello base costa 1.699$ (in Italia 1.599€), ben 300$ in meno della seconda versione (con CPU da 2.66 GHz), che fino a prima del keynote era il modello entry-level della linea MacBook Pro che, oltre al processore, si differenzia dal primo per la capienza del disco, 320 GB, e viene venduto al prezzo di 1.799€.

L'ultimo modello da 15" presenta una CPU da 2.8 GHz e un disco fisso da 500 GB e viene venduto a 2.099€. Anche il modello da 17" ottiene una ritoccatina al prezzo che scende a 2.299€, ma è sprovvisto dello slot SD.

Osservate le schede grafiche presenti nei vari modelli: quello introdotto in questa occasione è dotato di un chip 9400M prodotto da NVIDIA con 256 MB di memoria condivisa, a differenza dell'accoppiata 9400M + 9600M GT presente nei modelli più potenti che si avvalgono invece una memoria dedicata.

Il nuovo MacBook Pro da 15" è disponibile dall'8 giugno nello store online e entro qualche giorno anche nei Retail Store e Premium Reseller (rivenditori autorizzati).

Dal WWDC 2009, inoltre, un nuovo modello entra a far parte della famiglia MacBook Pro: sto parlando dell'ex MacBook Unibody da 13" che in questi giorni ha beneficiato di un upgrade hardware e altri accorgimenti della linea Pro.

Innanzitutto è stato dotato della stessa batteria ai polimeri di litio non removibile in modo da aumentare l'autonomia a circa 7 ore. Presenta anche lo slot per schede SD e inoltre questo notebook segna il ritorno della porta FireWire, assente nella precedente versione del MacBook Unibody e causa di molte delusioni nei mesi scorsi, soprattutto tra i professionisti che utilizzavano videocamere e altre periferiche multimediali dotate unicamente di questo tipo di connessione.

Aumentata la massima memoria RAM utilizzabile, 8 GB DDR3, e la capacità massima di storage: 500 GB oppure 25 6GB se il disco è SSD, ossia allo stato solido. Presente anche la tastiera retroilluminata, che non è era disponibile nel MacBook Unibody con CPU da 2.0 GHz.

Questa sorta di unificazione sotto il profilo hardware ha consentito al modello da 13" di entrare nella famiglia dei MacBook Pro, ed è disponibile dall'8 giugno allo stesso prezzo: 1.199$, 1.149€.

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Presente anche un secondo MacBook Pro da 13", con un processore più veloce con una frequenza di 2,53 GHz e hard disk da 250 GB al prezzo di 1.399€.

A questo punto l'unico rappresentante della linea MacBook, i notebook Apple destinati al mondo consumer, resta il modello white con una scocca in plastica anziché in alluminio, dotato di hardware leggermente inferiore (ad esempio RAM DDR2 contro le DDR3 dei Pro) e venduto senza slot SD, trackpad multi-touch, e batteria innovativa a un prezzo di 949€.

Non è finita qui: anche il MacBook Air, il portatile più sottile al mondo, ha ottenuto qualche upgrade a livello hardware, anche se non al pari della linea MacBook Pro, e un leggero ribasso del prezzo, probabilmente il maggiore ostacolo per la sua vendita.

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Il modello con CPU da 1.86GHz costa solo 1.399€, quasi 300€ in meno, mentre il modello con processore da 2.13GHz e disco allo stato solido SSD da 128GB costa solo 1.699€, mentre prima del WWDC superava i 2.000€.

Infine, Shiller ha ribadito l'impegno di Cupertino per l'ambiente. La qualità dei materiali e l'assenza di molte sostanze chimiche dannose hanno valso ad Apple le certificazioni Energy Star ed EPEAT Gold.

"Un ottimo hardware merita un ottimo software", dice Shiller, che passa la parola a Bertrand Serlet, vice presidente responsabile del software engineering in Apple, che inizia ad parlare di Mac OS X 10.6, nome in codice Snow Leopard.

La critica a Windows 7 e le novità prestazionali

Parte subito attaccando Microsoft e Windows 7, affermando che quest'ultimo ha lo stesso core di Vista, e quindi i suoi stessi difetti, come l'obbligo di deframmentare il disco rigido per evitare rallentamenti, la presenza di un registro di sistema che diventa sempre più pesante ed errori vari.

"Un'altra versione di Vista", dice. Poi passa a illustrare cosa porterà con sé Snow Leopard: perfezionamenti, nuove tecnologie e il supporto a Microsoft Exchange.

Parlando di perfezionamenti, il 90% dell'attuale Leopard verrà migliorato e incluso in Snow Leopard, a partire dal Finder, che non cambierà nulla della sua interfaccia grafica, ma verrà riscritto con API più aggiornate e soprattutto lavorerà nativamente a 64 bit.

Novità anche per il dock, dotato di rendering 3D. Consente anche una maggiore integrazione con Exposé, permettendo di selezionare la finestra desiderata di un'applicazione semplicemente facendo click sulla sua icona.

Un setup più efficiente

Proseguendo tra le innovazioni, l'installazione del prossimo sistema operativo sarà più veloce del 45%. Non solo: durante l'operazione il sistema sarà in grado di verificare quali applicazioni siano compatibili, bloccando quelle troppo datate, in attesa di una conferma dell'utente al termine della procedura.

Se salta la corrente, il setup riprende allo stesso punto dov'era stato interrotto. Al termine, poi, vengono recuperati 6GB di spazio occupati, principalmente dalla precedente installazione di Leopard, grazie a particolari tecniche di compressione del file system.

Perfezionamenti per l'utente

Le innovazioni non si fermano qui: Anteprima, il software per la visualizzazione di immagini, PDF e altri file, è diventato più veloce. Un'immagine JPEG o un documento PDF viene aperto in metà del tempo impiegato con Leopard. È diventato anche più intelligente, permettendo una selezione del testo da un documento PDF in maniera più logica.

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È stato anche implementato un metodo per inserire ideogrammi cinesi disegnandoli con il trackpad multi-touch, una tecnologia davvero utile per gli utenti Apple Asiatici.

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Più veloce anche Mail, il client di posta incluso in OS X, che ora è in grado di avviarsi, cercare e spostare messaggi molto più rapidamente.

Safari 4.0

Snow Leopard integrerà Safari 4.0, che dall'8 giugno è disponibile in versione definitva per tutte le piattaforme supportate. Questa versione del browser Apple è più veloce nell'esecuzione di codice Javascript, soprattutto nella versione a 64 bit, e ha passato il test Acid 3 con una valutazione di 100/100, il massimo dell'aderenza agli standard.

Come succede in Chrome, anche in Safari un sito web presente in una scheda non sarà più in grado di mandare in crash l'intero browser, in quanto ognuna si trova in un processo separato. Così, in caso di problemi con una di queste, verrà chiuso solo il corrispondente processo e non tutto il browser, salvando il lavoro presente nelle altre schede.

Non solo: quando si verifica un problema in un plug-in di Safari visitando un sito web, quest'ultimo verrà automaticamente disabilitato in quella scheda nella quale si stava lavorando, per preservare la stabilità del browser. Per ripristinarlo, basterà ricaricare la pagina. Quest'ultima funzionalità sarà presente solo in Snow Leopard.

QuickTime X

Un'altra grande novità è QuickTime X. La decima versione di questo famoso player si aggiorna sia nel core che nell'interfaccia grafica, ridisegnata per l'occasione. Questa versione integra una nuova tecnica di ricezione di streaming web basata interamente su standard, come il protocollo HTTP, ed è dotata di un gran numero di codec.

L'interfaccia assomiglia a quella presente nelle anteprime del Finder, che scompare dopo qualche secondo per evitare di coprire la visione del video, insieme al bordo della finestra. Inoltre, è possibile effettuare piccole modifiche ai propri video direttamente in QuickTime evitando di utilizzare un software più impegnativo come iMovie.

64 bit, GDC e OpenCL

Tra le tecnologie introdotte in Snow Leopard, troviamo innanzitutto un impiego dell'architettura a 64 bit più frequentemente rispetto a Leopard. Il motivo principale di tale scelta è il limite di 4 GB che una singola applicazione può utilizzare, che sta diventando abbastanza soffocante soprattutto in ambienti professionali dove sono presenti macchine del calibro del MacPro che di RAM ne può utilizzare fino a 32 GB.

Per sfruttare al massimo questa tecnologia, inoltre, la stragrande maggioranza delle applicazioni presenti in Snow Leopard (tranne iTunes, DVDPlayer e qualche altro software), sono state compilate a 64 bit per poter ottenere un aumento delle prestazioni.

La seconda tecnologia a cui hanno lavorato gli sviluppatori consiste nello sfruttare le CPU multi-core presenti da tempo sul mercato. Molte delle applicazioni sono state studiate per processori monolitici, e quindi non possono utilizzare strumenti come il multi-thread per sfruttare appieno la potenza di CPU del genere.

Ecco che ci viene incontro GCD, Grand Central Dispatch, una tecnologia inclusa in Snow Leopard che è in grado di gestire automaticamente i thread di un'applicazione, creandone di nuovi nel caso ci fosse bisogno di gestire in modo indipendente una determinata porzione di codice oppure eliminandone quando il picco di lavoro è ormai passato.

Inoltre, Snow Leopard sarà in grado di sfruttare la potenza di calcolo, ormai arrivata al teraflop, messa a disposizione dalla GPU per riutilizzarla in operazioni non legate alla grafica, per esempio per fornire un incremento di prestazioni alle applicazioni usate tutti i giorni.

Tutto questo grazie ad OpenCL, uno standard aperto sviluppato nel linguaggio C da diverse aziende, tra cui NVIDIA, AMD e Intel, che hanno collaborato al fine di raggiungere questo scopo.

Queste tre tecnologie, 64 bit, Grand Central Dispatch e OpenCL sono state implementate per sfruttare al massimo l'hardware presente nei Mac, al fine di migliorare notevolmente le prestazioni.

Altra cosa importante da notare è che Snow Leopard rompe la compatiblità con il passato e non sarà in grado di girare su processori PowerPC, nemmeno l'ultimo G5. Il prossimo sistema operativo Apple funzionerà solo con CPU Intel; se il processore non è in grado di eseguire software a 64 bit, potrà comunque far girare Snow Leopard sebbene con un decadimento prestazionale non meglio quantificabile.

Integrazione con Microsoft Exchange

L'ultima novità presentata riguardante Snow Leopard è il fantomatico supporto a Microsoft Exchange, attualmente la tecnologia più usata nelle aziende per la comunicazione tra dipendenti e la condivisione di contatti e calendari.

Nel futuro sistema operativo di Cupertino questa tecnologia Microsoft verrà inclusa nativamente tramite i programmi Mail, iCal e Rubrica Indirizzi che verranno sincronizzati automaticamente con il server, importando rispettivamente e-mail, calendari e contatti semplicemente inserendo le proprie credenziali in un nuovo account creato con Mail.

Quest'ultimo sarà in grado di determinare automaticamente quando i dati di accesso inseriti fanno riferimento a un server Exchange e avviare, dunque, tutte la serie di operazioni necessare per la sincronizzazione e l'importazione dei dati.

La cosa curiosa è che, al contrario di Snow Leopard che integrerà gratuitamente il supporto a Exchange, in tutti i PC Windows bisogna acquistare una licenza di accesso al server (CAL), per poter utilizzare questa tecnlogia creata da Microsoft stessa.

Un upgrade economico

Infine parliamo del prezzo. Come con Leopard, una nuova licenza costerà 129$. La versione upgrade, invece, costerà solo 29$, 49$ per la versione di upgrade installabile su più Macintosh. Non sono ancora stati comunicati i prezzi per l'Italia, ma probabilmente la licenza completa costerà 129€, mentre la versione upgrade 29€.

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"Vogliamo che tutti gli utenti passino a Snow Leopard perché un Leopard migliorato", ha ribadito Serlet. Una bella risposta a ciò che si vocifera da giorni in rete riguardo ai prezzi contenuti delle versioni upgrade di Windows 7.

A differenza di Windows 7, che verrà rilasciato il 22 ottobre, Snow Leopard sarà disponibile da settembre, ma ne è stata consegnata una copia di prova agli sviluppatori intervenuti al WWDC.

La parola passa a Scott Forstall, vice presidente senior della divisione iPhone Software ad Apple. L'argomento atteso da tutti è il nuovo iPhone OS 3.0, il futuro sistema operativo del melafonino.

Innanzitutto un po' di statistiche:

Dopo un breve video in cui vari sviluppatori parlano delle proprie applicazioni e giochi disponibili nell'App Store, Forstall inizia a parlare delle principali innovazioni introdotte con l'OS 3.0, che ammontano a più di 100.

Cut & Paste, finalmente

Prima fra tutte, l'arrivo dei classici Taglia, Copia e Incolla. Per selezionare del testo basta premere due volte (in gergo si dice doppio tap) su una parola che così diventa selezionata, ed estendere poi la selezione sempre per mezzo delle dita. Dopodiché, premere (fare tap) sulla voce Copy dal menu appena comparso.

Per incollare, basta fare tap su un punto vuoto campo di testo e selezionare la voce Paste dal menu appena comparso.

iPhone_os3_cutcopy.pngÈ possibile copiare o tagliare testo, immagini, video o contatti ed incollarlo in qualunque applicazioni, anche se non sviluppata da Apple. Per annullare l'operazione è sufficiente scuotere il dispositivo.

In orizzontale è meglio

La seconda innovazione riguarda il maggiore uso della modalità landscape, ossia l'uso dell'iPhone disposto in orizzontale.

Ora, in questa modalità, è disponibile una comoda tastiera utilizzabile per scrivere e-mail, note, messaggi o per completare campi di testo presenti nei vari siti web.

Arrivano gli MMS

Nell'OS 3.0 sarà possibile inviare anche MMS, celebri esclusi dalle scorse versioni del firmware. Saranno gestiti come semplici SMS, ma sarà possibile inviare anche foto, audio e video oltre ai semplici messaggi di testo.

La possibilità d'inviare MMS dipende da ogni carrier, ossia da ogni operatore telefonico. In Italia sia TIM che Vodafone permettono da subito questa funzionalità, mentre per poter inviare MMS in America con AT& T, unico operatore autorizzato, bisognerà aspettare la fine dell'estate.

Si cerca come sul Mac

Anche Spotlight, la funzione di ricerca in tempo reale presente in Mac OS X, entra a far parte di OS 3.0. Con questo firmware, sarà infatti possibile compiere ricerche tra contatti, messaggi ed e-mail, note, contenuti multimediali e applicazioni installate.

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Contenuti (sicuri) a go-go

Novità anche per iTunes, con cui ora è possibile acquistare e scaricare musica, video e audiolibri direttamente sull'iPhone.

Tutti questi contenuti, insieme alle applicazioni e a parte delle funzionalità offerte dall'OS 3.0 potranno essere controllati o disabilitati mediante il Parental Control incluso. È possibile inoltre decidere che tipo di applicazioni è possibile scaricare a seconda dell'età consigliata per il loro utilizzo, così come per i video.

Funziona anche da modem!

Un'altra grande novità è il tethering, con cui è possibile utilizzare la connessione 3G dell'iPhone per navigare con i propri Mac o PC, tramite lo stesso cavo USB utilizzato per il trasferimento dati, oppure utilizzando una connessione Bluetooth.

Anche questa è una funzionalità offerta a seconda dell'operatore utilizzato. In Italia TIM e Vodafone hanno confermato la disponibilità, ma in America AT& T non figura tra i carrier che supportano il tethering, con enorme delusione da parte degli statunitensi.

Altri perfezionamenti

L'esecuzione di codice Javascript è diventata più veloce: nel test esposto al keynote il vecchio OS 2.2.1 ha impiegato 126 secondi, contro i soli 43 del nuovo OS 3.0, che si è dimostrato circa tre volte più veloce.

Gli sviluppatori hanno inoltre lavorato a una migliore localizzazione, estendendo le lingue disponibili a più di 30. Ognuna di esse ha a disposizione una comoda tastiera con tutte le peculiarità necessarie, come ad esempio scrittura da destra verso sinistra per la lingua Araba.

Ora lo trovi anche da remoto

Find My iPhone, ossia "Cerca il mio iPhone" è una nuova funzionalità utile per gli sbadati che dimenticano il proprio telefonino nei posti più improbabili e che renderà la vita molto più difficile ai ladri.

Questa tecnologia consente di rintracciare tramite il GPS integrato il proprio iPhone e visualizzarne la posizione in una comoda mappa. Non solo: è possibile inviare un messaggio di testo corredato da un allarme sonoro (utile per chi dimentica il telefono con i suoni disabilitati), e addirittura cancellare da remoto tutti i dati dal dispositivo per preservare la propria privacy in caso di furto.

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Se l'iPhone viene ritrovato, basta collegarlo al computer per ripristinare i propri dati da un backup realizzato precedentemente con iTunes. Purtroppo questa tecnologia è disponibile solo per chi è abbonato a MobileMe, il servizio per la sincronizzazione di dati tra Mac e iPhone, quindi è a pagamento.

Proseguendo, il nuovo SDK porta con sé circa 1.000 API in più, tra cui il supporto nativo a Google Maps e la possibilità di acquistare servizi e file direttamente dalle applicazioni. È possibile utilizzare il protocollo Peer to Peer per trovare altri possessori di iPhone nei paraggi tramite Bluetooth per giocare insieme, per esempio; e con il nuovo OS 3.0 è possibile corredare il proprio melafonino con accessori prodotti da terzi.

Aggiornare non costa niente

Il nuovo iPhone OS 3.0 sarà disponibile a tutti il 17 giugno, l'aggiornamento sarà gratuito per tutti i possessori di iPhone, mentre per aggiornare un iPod touch bisogna spendere 9,95$. I prezzi in euro non sono ancora disponibili.

Sul palco ritorna Phillip Shiller, e tutto il pubblico si aspetta la presentazione di un nuovo modello di iPhone, probabilmente con un hardware maggiorato. È veramente così?

Ebbene sì: si tratta dell'iPhone 3G S. La S finale sta per speed, ossia velocità, a conferma della velocità e delle prestazioni maggiori rispetto al modello 3G.

"È il più potente e veloce iPhone mai prodotto", sottolinea Shiller. Non c'è stato un cambio radicale nel design, le maggiori novità si trovano infatti dentro la scocca con processore da 600 MHz e 256 MB di RAM per eseguire al meglio anche le applicazioni più esose di risorse, ad esempio i vari giochi disponibili.

Wwdc2009-757.jpgSupporta la tecnologia HSDPA che consente una navigazione a velocità più sostenuta rispetto al classico UMTS, 3G fino a 7.2 Mbps.

La nuova fotocamera registra anche i filmati

Miglioramenti anche per la fotocamera: ora è da 3 megapixel, con autofocus e regolazione automatica dell'esposizione, il tutto gestito via software. Basta un tap sul display su un particolare soggetto per metterlo a fuoco e bilanciarne automaticamente le tonalità in pochi secondi, anche in condizioni di scarsa luminosità.

L'iPhone 3G S permette anche registrare video con una velocità fino a 30 fps (frame per secondo), sui quali è possibile compiere brevi operazioni di editing, come tagliare il filmato lasciando solo la scena desiderata.

Wwdc2009-792.jpgI video creati possono essere inviati via e-mail o MMS (se il carrier li supporta), caricati su YouTube o condivisi su MobileMe.

Tu ordini, lui obbedisce

Un'altra grande funzionalità è Voice Control, con cui è possibile impartire al melafonino comandi vocali, come ad esempio "Chiama Scott Forstall" oppure "Riproduci canzoni dei Killers". Non è ancora chiaro, però, se si possono impartire esclusivamente comandi in lingua inglese oppure se sarà possibile utlizzare altre lingue, come quella italiana.

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Mai più senza bussola

L'iPhone 3G S dispone anche di una bussola integrata, utilizzabile, per esempio, per orientarsi mentre si guarda una cartina su Google Maps, ora in grado di fornire addirittura latitudine e longitudine del luogo in cui ci si trova.

Basta ditate!

Un altro notevole miglioramento è la fine delle infinite impronte che imbrattano lo schermo dell'iPhone: lo schermo del nuovo modelllo verrà rivestito con un strato di materiale oleorepellente, in modo da evitare che l'unto e il grasso delle dita vada ad appiccicarsi al display.

Più autonomia

L'autonomia è più elevata rispetto al 3G: si può navigare circa tre ore in più oppure ascoltare musica fino a 30 ore consecutive prima di dover ricaricare il dispositivo.

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Il prezzo della tecnologia

Il prezzo di questo nuovo gioiellino? TIM e Vodafone non si sono ancora pronunciate per l'Italia. In America l'iPhone 3G S verrà venduto, in abbonamento con AT& T, al prezzo di 199$ per il modello da 16GB, 299$ per quello da 32GB, entrambi disponibili in due colorazioni: bianco e nero.

Le versioni sbloccate, ossia quelle che offorno la libertà di utilizzare qualsiasi operatore, sono in vendita a 599$ per il modello da 16GB, 699$ per quello da 32GB.

L'iPhone 3G rimane in vendita: negli USA è disponibile il modello da 8 GB, sempre in abbonamento, al modico prezzo di 99$ (499$ per la versione sbloccata). Ancora nessuna notizia al riguardo in Italia: ci chiediamo se i nostri due carrier nazionali preticheranno anche qui un prezzo così basso, ovviamente nel caso di abbonamento.

La comercializzazione dell'iPhone 3G S partirà il 19 giugno in 8 nazioni, Italia compresa insieme a USA, Canada, Francia, Germania, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Tutte le altre avranno a disposizione questo nuovo modello tra luglio e agosto.

Conclusioni

È stato un keynote ricco ed emozionante, durante il quale sono stati presentati miglioramenti nel sia campo hardware con i MacBook, Pro e Air, sia in quello software con la presentazione di Snow Leopard, e persino nel campo della telefonia mobile, con l'introduzione dell'iPhone OS 3.0 e il nuovo modello di melafonino, l'iPhone 3G S.

Vi diamo dunque appuntamento al prossimo evento Apple sempre su MegaLab.it.

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