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Busta, envelope, lettera, mail, snail mail

Microsoft e le mail interne sui problemi di Vista

04/03/2008
- A cura di
Archivio - Windows Vista pare non piacere proprio a nessuno. Nemmeno agli alti dirigenti di Redmond, che se ne lamentano in un carteggio ora reso pubblico nell'ambito di una class action contro la presunta truffa del logo "Windows Vista Capable".

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Che il mercato IT e la maggioranza degli utenti del mondo Windows non abbia proprio accolto con giubilo la distribuzione di Windows Vista è un fatto assodato, dimostrato tra le altre cose dalla petizione Save Windows XP che tanto rumore sta facendo nel corso di questo primo trimestre del 2008. Ma che a lamentarsi siano nientemeno che i principali protagonisti della vita aziendale di Microsoft è un fatto emerso solo in questi giorni, a seguito della pubblicazione in rete di un nutrito elenco di e-mail scambiate tra i piani alti della dirigenza della società.

Le mail sono state prodotte da Redmond in seguito all'apertura di una class action contro la distribuzione dei loghi "Windows Vista Capable", applicati su PC in grado sì di far girare il nuovo sistema operativo, ma solo in una sua versione estremamente limitata e priva delle funzionalità principali come l'interfaccia grafica Aero.

Vista_crapware.jpg

Dall'archivio distribuito on-line, in formato PDF, dei messaggi risalenti a febbraio del 2007, emergono scambi di opinioni davvero sorprendenti, contenenti le lamentele dei più alti dirigenti Microsoft contro le incompatibilità e l'incapacità cronica di Windows Vista di adattarsi all'hardware già presente sul mercato. Jon Shirley, membro della direzione aziendale, si sfoga con il CEO Steve Ballmer dicendo di aver sperimentato incompatibilità tra Windows Vista appena installato su uno dei suoi computer e due software prodotti internamente da Microsoft.

E ancora Mike Nash, vice-presidente per la divisione Windows Product Management, si lamenta che i problemi riscontrati dopo l'installazione di Vista hanno ridotto il suo PC da oltre 2.000 dollari a una mera "e-mail machine", incapace di fare molto di più. Particolarmente illuminante risulta poi una mail di Steven Sinofsky - responsabile principale della piattaforma Windows insediatosi di recente - diretta sempre a Ballmer, in cui il dirigente esprime il suo punto di vista particolareggiato sulle difficoltà che deve affrontare Vista tra gli utenti e sul mercato.

"Nessuno ha davvero creduto che avremmo distribuito il sistema e quindi non hanno cominciato a lavorarci fino alla fine del 2006. Questo ha portato a una mancanza di disponibilità" dei driver di periferica, scrive Sinofsky, lamentandosi inoltre del fatto che i tanti, troppi cambiamenti ai meccanismi di funzionamento interni di Windows hanno portato a una quantità senza precedenti di incompatibilità, e a una performance insufficiente al tempo della distribuzione della versione RTM del sistema operativo.

Sinofsky affronta poi il problema dell'hardware incapace di far girare il nuovo sistema, in particolare i chipset integrati sviluppati da Intel. "Il loro chipset'945' - dice il dirigente - è la linea base stabilita perché Vista funzioni'a malapenà ed è molto usato. Il chipset'915'che non è in grado di far girare Aero e si trova installato in un enorme numero di laptop ed è stato etichettato come'Vista Capablè ma non Vista Premium. Non so se sia stata una buona idea".

Le mail risalgono a un anno fa, ma il problema di fondo rimane così come la class action recentemente imbastita contro Redmond, che stando così le cose avrebbe molto semplicemente truffato gli utenti e i produttori di PC abbassando le specifiche necessarie per ottenere il logo "Vista Capable", applicato su macchine che non sono in grado di fare quello per cui vengono pubblicizzate e vendute.

Da un altro punto di vista, le informazioni pubblicate evidenziano una volta di più lo stato delle cose in quel di Redmond: nella migliore delle ipotesi, Vista non sarebbe dovuto uscire nelle condizioni in cui si trova attualmente. E le prime reazioni al Service Pack 1 dicono che a poco serviranno gli sforzi condotti da Microsoft nel corso di un anno per raddrizzare la sfortunata avventura commerciale e tecnologica di Windows Vista, portando al contrario in dote ulteriori incompatibilità e problemi oltre a quelli già conclamati.

Microsoft potrà anche ridurre il prezzo delle tante, troppe edizioni di Vista distribuite, ma appare sempre più concreta la prospettiva di dover correggere in maniera robusta la rotta e magari pensare a come rendere il prossimo Windows 7 un prodotto meno insoddisfacente, mal realizzato e soprattutto più confacente alle reali esigenze dell'utenza. Che non vuole sentirsi riempire di chiacchiere e "WoW", ma solo avere software che, molto più banalmente, funzioni.

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