da ph_rqmm » dom gen 29, 2012 1:36 pm
Rispondo solo ora perché ieri ero felice partecipante ad un motoraduno sotto la neve presso il passo Redebus
La zona strettamente assimilabile alla pianura ha un rischio sismico minore in quanto il materasso alluvionale attenua la sismicità. Il rischio però non è nullo.
Le distinzioni sono inoltre da farsi per le diverse zone d'Italia.
A (molto) grandi linee:
NORD ITALIA: sismicità derivante dalle fasi finali di sollevamento della catena Alpina; il sollevamento pricipale è la presenza di un movimento tettonico legato al raggiungimenti dell'equilibrio (in una catena montuosa l'inspessimento della crosta che galleggia sul mantello sottostante deve ritrovare un nuovo equilibrio dovuto proprio all'inspessimento).
Nella zona di nord-est (sismicità del Friuli) vi è una ulteriore sismicità dovuta alla concatenazione con la catena Dinarica in fase di sollevamento attivo.
CENTRO ITALIA: sismicità accentuata dovuta agli appennini che si stanno ancora sollevando.
Quindi si capisce bene che la pianura padana è una zona di "smistamento" di tutti i sistemi di faglie derivanti dall'incontro delle diverse catene montuose.
SUD ITALIA: Attività sismica accompagnata da manifesta attività vulcanica dovute alla subduzione della placca africana sotto a quella europea. La crosta scende in profondità nel mantello, viene fusa ed essendo più leggera risale (avete presenti le lampade con la cera che una volta scaldata inizia a creare dei moti andando su e giù? Qualcosa del genere), scalda la crosta sopra ad essa e la locale fusione della crosta a contatto col magma provoca la formazione di vulcani.
La placca Africana sta attualmente spingendo su quella europea; Alpi ed Appennini sono la manifestazione della spinta attiva.
CURIOSITA': La catena Alpina rappresenta la sutura tra le due placche quindi grossolanamente quello che sta a sud delle Alpi fa parte della placca Africana.
Una volta ero felicemente in possesso di un grafico che mostrava una cartina con degli spot che indicavano i diversi livelli di sismicità della nostra penisola. Penso che su google si trovi qualcosa, magari butto un occhio e poi ve lo posto.
Per quel che riguarda il Fadalto la situazione è complessa per una serie di fattori che concorrono:
- Sismicità caratteristica (vedi sopra);
- Presenza di numerosi sistemi di faglie più o meno attive;
- Instabilità locali residue dovute alla decompressione formatasi dopo il ritiro dei ghiacciai; i ghiacciai premevano sulle pareti, una volta ritirati questi le pareti rocciose delle valli ad U divenivano instabili provocando abbondanti frane e localmente sismicità. Attualmente questo fattore è poco importante ma a volte può dare ancora attività;
- Zona con forti pendenze che provocano spesso attività franosa;
- Litologia: molto abbondanti i calcari, soggetti a carsismo che provocano grandi grotte sotterranee;
- Circolazione complessa delle falde sotterranee;
- Anche qui edilizia turistica non sempre insindacabile;
Il tutto, unito alle forti piogge ha provocato i famosi "boati" di cui francamente ancora non ne sono ben venuti a capo.
Quindi non esiste il fantomatico "Drago del Fadalto" tirato in ballo da Mistero.
OFF TOPIC:
Un falso storico che ci tengo a smentire è la prevedibilità dei terremoti: I TERREMOTI NON SI POSSONO PREVEDERE!
Diffidate da coloro che affermano il contrario, soprattutto se lo fanno a scopo di lucro prendendosi gioco delle paure umane.
Possiamo ammettere che vi siano zone che per loro conformazione permettono di vedere a volte una maggiore attività "geosismica" (certe zone presentano maggiori fuoriscite di gas dalla crosta, aumento dei grandienti di temperatura, variazioni locali del campo magnetico) ma sono quasi sempre legate a zone geologicamente attive con manifesta attività vulcanica (e comunque non sempre per forza collegati al manifestarsi di eventi catastrofici).
L'unica cosa che ci permette di limitare i danni sismici è un'attenta conoscenza della geologia del territorio, un'edilizia adeguata e una preparazione della popolazione (vedi esercitazioni e ruolo della protezione civile).
Cose che comunque abbiamo avuto modo di vedere spesso ultimamente (Aquila, alluvioni in liguria...) non sono affatto scontate.
Ho passato i primi 29 anni e 9 mesi abbondanti della mia vita a fare scelte sbagliate.
Passerò il tempo che mi rimane a pagarne le conseguenze.