Lo sviluppo di Opera 11, prossima tappa evolutiva del leggerissimo browser norvegese, è giunta oggi al termine
A pochi mesi di distanza dalle prime compilazioni "alpha", il team alle spalle del programma ha presentato mercoledì tre release candidate una dietro l'altra, a pochissime ore di distanza, culminate nella build definitiva durante le prime ore della mattinata.
Le estensioni sono ormai una caratteristica che gli utenti si aspettano da qualsiasi browser web che voglia definirsi "moderno" e capace di reggere il confronto con la concorrenza. Resi celebri da Firefox e ormai ben radicate anche su Google Chrome, gli "add-on" consentono di ampliare le funzionalità a disposizione semplicemente installando piccoli componenti aggiuntivi gratuiti.
Opera 11 fa del supporto alle estensioni una delle proprie novità di punta e, per incentivarne l'uso, il gruppo ha predisposto anche http://addons.labs.opera.com, ovvero il catalogo dal quale scaricare ed installare i componenti aggiuntivi compatibili.
Le estensioni pubblicate sono controllate per escludere la presenza di codice malevolo o difetti in grado di minare in qualche modo l'esperienza d'uso
Il successo dipenderà in larga misura dal numero di sviluppatori-appassionati che saranno interessati a realizzare estensioni di qualità per il browser norvegese: proprio per facilitare la vita ai programmatori, la software house ha scelto di basare l'architettura su di un mix di HTML5 e Javascript, ovvero tecnologie aperte e piuttosto diffuse poiché si tratta delle stesse utilizzate per la realizzazione dei siti web e delle estensioni per Google Chrome.
In caso fosse necessaria una maggiore flessibilità, sono comunque disponibili anche un set di Application Program Interface (API) specifiche, tramite le quali interfacciarsi direttamente con l'eseguibile.
Interessante notare che, al contrario di quanto permane anche in Firefox 4.0, le estensioni vengono installate senza richiedere il riavvio del programma
Inoltre, l'utente è libero di scegliere se abilitare o meno i componenti aggiuntivi quando si trova in modalità "privacy": in questo modo, lo sviluppatore conta di prevenire le pesanti critiche piovute sui concorrenti l'estate scorsa.
Opera sa bene di partire in ritardo, e di trovarsi di fronte a concorrenti dotati di cataloghi particolarmente forniti (con i quali, naturalmente, Opera 11 non è compatibile). Il gruppo ha quindi assicurato che tutti coloro che già avessero realizzato componenti aggiuntivi per altri navigatori web potranno "portare" il proprio codice anche su Opera apportando modifiche minime.
A questa pagina sono pubblicati una serie di tutorial che illustrano nei dettagli come scrivere estensioni per per il browser.
Non è chiaro, a questo punto, quale sarà il destino dei "Widget", ovvero la piattaforma che, fino ad oggi, Opera aveva promosso come alternativa alle estensioni. Il sentore è che i due possano continuare a coesistere, anche se la maggiore immediatezza per l'utente del modello ad estensioni, già visto anche sui prodotti concorrenti, garantirà probabilmente a queste ultime il successo più marcato.
Opera 11 veicola alcune novità piuttosto evidenti anche alla barra degli indirizzi.
Innanzitutto, mimando quanto già visto su alcuni prodotti concorrenti, il navigatore evidenzia la parte più rilevante del domino corrente, nella speranza di prevenire le truffe che cercano di sviare l'utente giocando con i DNS.
Inoltre, riprendendo la dubbia scelta intrapresa da Google Chrome, la barra nasconde automaticamente il protocollo in uso (http, ftp eccetera), sostituendolo con un semplice "distintivo" che può essere cliccato per ottenere informazioni di sicurezza aggiuntive
Al contrario del programma edito da Google però, Opera ha saggiamente scelto di mostrare nuovamente tale stringa subito dopo il click sul testo, sottolineando il tutto con una gradevole animazione.
Completa il pacchetto di semplificazione degli URL l'auto-occultamento della cosiddetta "querystring", ovvero la parte di indirizzo adibita al passaggio dei parametri alle pagine web dinamiche: visitando un URL come http://www.megalab.it/cerca.php?req=opera&catNews=on&ordSrc=d&onlyTitle=on (è la pagina di MegaLab.it che mostra le sole news inerenti Opera ordinando i risultati per data di pubblicazione) con Opera 11, il browser mostra solo http://www.megalab.it/cerca.php.
I parametri e relativi valori sono mostrati solamente in seguito al click dell'indirizzo
Con questa undicesima iterazione maggiore, Opera ha scelto di rivitalizzare una delle proprie caratteristiche distintive: la capacità di sfogliare il web con il mouse.
Tenendo premuto il pulsante destro su una pagina, il browser mostra ora una semplice guida che illustra i movimenti che è possibile svolgere per navigare avanti, indietro, aprire una nuova scheda e via dicendo
Subito dopo aver scelto una di queste "mosse", il sistema suggerisce all'utente altri "sotto-gesti" disponibili come, ad esempio, l'apertura di un collegamento in una nuova tab senza portarla in primo piano.
Niente di rivoluzionario per i fedelissimi del programma, ma sicuramente una buona idea per informare le nuove leve circa l'esistenza di questa interessante opzione.
Un'altra piacevolissima novità è il supporto alla creazione di "gruppi" di schede: è sufficiente trascinare una tab sopra ad un'altra per ottenere una "pila" di pagine, che saranno poi "compresse" in un unico elemento, risparmiando spazio sulla barra
A questo punto, basta passare con il mouse sull'oggetto unificato per visualizzate in anteprima tutte le schede che ne fanno parte, e saltare così rapidamente da una pagina all'altra.
Cliccando la freccia invece, lo "stack" si espande e visualizza le schede che ne fanno parte direttamente sulla barra, pur "ricordando" il raggruppamento: è quindi possibile cliccare nuovamente sul pulsante-freccia per ri-comprimere gli elementi.
Le pagine possono essere facilmente estrapolate da un gruppo precedentemente creato trascinandole fuori dal rettangolo di delimitazione semitrasparente.
È possibile impilare un numero non meglio definito di schede: durante la mia prova, il programma ha gestito senza problemi anche stack da 10 pagine.
La funzionalità prende il nome di Tab Stacking e, sebbene non sia una novità in senso assoluto (Firefox 4.0 beta ha proposta ha presentato qualcosa di analogo con il nome di Panorama), risulta forse un pochino più comoda da utilizzare rispetto all'implementazione graficamente più appariscente, ma meno immediata, del concorrente.
Gli appassionati di software "portable" saranno felici di sapere che la procedura di setup del nuovo Opera è in grado di predisporre nativamente una copia del navigatore perfettamente funzionante anche da chiavetta USB
L'opzione Standalone installation (USB) è raggiungibile cliccando sul pulsante Options alla primissima schermata.
Opera 11 propone un più ampio supporto a CSS3 e HTML5 ed altri ritocchi qua e là, fra i quali spiccano alcune migliorie piuttosto profonde al client di posta elettronica e messaggistica istantanea integrato.
Sotto al cofano è presente un motore di rendering aggiornato, Opera Presto 2.6.37, incaricato di veicolare centinaia di bugfix e qualche miglioramento prestazionale.
Nel complesso, la nuova edizione di Opera è risultata il 5% circa più veloce sulla mia macchina di prova rispetto alla generazione "10.5": tale ottimizzazione è sufficiente a scalzare dal primo gradino del podio di Peacekeeper persino Google Chrome 9, e di seminare di parecchie lunghezze gli altri concorrenti
Opera detiene una quota di mercato appena superiore al 2%. Una posizione che, probabilmente, non rende giustizia alle ottime caratteristiche di questo programma. Chi fosse interessato a testarle con mano, può scaricare Opera 11 dalla nostra scheda.
Il programma è interamente localizzato in italiano.
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