Finalmente ci siamo. Dopo mesi di indiscrezioni, voci di corridoio e versioni preliminari, Microsoft ha reso disponibile il primo Service Pack per Windows Vista, quello stesso sistema operativo che tanto sta facendo parlare di sé (sia nel bene che nel male).
Ma cosa è lecito attendersi da questo corposo aggiornamento? Ho installato sulla mia macchina di produzione il maxi-update, intenzionato a toccare con mano i miglioramenti e le novità proposte da un Service Pack che ha un importanza critica per Microsoft: riscattare Windows Vista da una nomea di inaffidabilità e lentezza che il prodotto si è guadagnato nell'anno e mezzo di presenza sugli scaffali e che, comunque la si voglia analizzare, ne sta sicuramente rallentando la penetrazione negli ambienti professionali.
È sorta una discreta confusione attorno alle modalità di rilascio di questo Service Pack.
In primo luogo, la versione preliminare "Release Candidate 2" (RC2) è stata giudicata idonea a divenire la build definitiva (RTM) senza ulteriori modifiche. Per cui, di fatto, RC2 e RTM coincidono. Tutti i beta tester che avessero già installato RC2 dispongono quindi della versione definitiva.
Il 14 febbraio 2008, Microsoft ha annunciato di aver ultimato lo sviluppo del pacco. Per prevenire possibili problemi causati da una ristretta cerchia di driver incompatibili, l'azienda ha scelto però di posticiparne la disponibilità pubblica, concedendo il Service Pack solamente agli abbonati MSDN, Technet e pochi altri partner selezionati. Qualcuno di questi tuttavia, ha pensato bene di inserire l'aggiornamento nei circuiti di peer-to-peer e rendere così il Service Pack per Windows Vista disponibile a tutti prima del tempo, in barba agli accordi di licenza.
Solo il 18 marzo è arrivata la disponibilità pubblica ufficiale, con download diretto da www.microsoft.com.
Sebbene nei fatti si stia parlando sempre degli stessi byte, questo articolo è basato sul Service Pack rilasciato in forma ufficiale.
La confusione generata da questa insolita modalità di distribuzione ha generato un certo dibattito anche su quale fosse la build definitiva del Service Pack in versione RTM.
Ebbene, la versione finale del Service Pack è 6.0.6001.17028, come facilmente verificabile accedendo alle proprietà dell'installazione off-line
Una volta installato, la versione del sistema operativo sarà aggiornata alla 6.0.6001.18000
Si tratta comunque di due numeri con significato differente: 6.0.6001.17028 è la versione del Service Pack, mentre 6.0.6001.18000 è il numero di build che riporta il sistema operativo dopo l'aggiornamento.
Tutto chiaro, no?
Windows Vista Service Pack 1 è disponibile a partire dal 19 marzo 2008 per il download gratuito, senza vincoli di registrazione o controllo di autenticità di sorta.
In questa fase però, non tutte le lingue sono ancora supportate: in dettaglio, la lista include la versione inglese e le localizzazioni in francese, tedesco, giapponese e spagnolo. Manca quindi l'italiano, che comunque dovrebbe arrivare verso la metà di aprile.
Microsoft ha rilasciato anche la versione localizzata in italiano del pacco. Il nuovo file, denominato Windows6.0-KB936330-X86-wave1.exe, sostituisce in toto la versione precedente, e come tale può essere utilizzato per aggiornare Windows Vista in una qualsiasi delle lingue in cui è stato distribuito.
Al solito, il paccone è disponibile via Windows Update oppure nel consueto eseguibile per l'installazione off-line: se nel primo caso si tratta di un aggiornamento incrementale, e quindi le dimensioni variano a seconda di quali aggiornamenti non siano già presenti, l'installer off-line comprende tutto il necessario per aggiornare più copie di Windows Vista senza dover ricorrere ogni volta alla connessione ad Internet.
Nel primo caso, Microsoft parla di circa 65 MB in caso di elaboratori aggiornati periodicamente mediante Windows Update, mentre sono 450 i megabyte necessari per contenere l'installazione off-line nelle 5 lingue primarie (saranno 550 MB invece per la versione a 36 lingue comprensiva di italiano).
La versione multilingua, italiano compreso, occupa 544.3 MB
La distribuzione via Aggiornamenti Automatici non sarà effettiva prima della metà di aprile 2008.
Come da programmi, Microsoft ha iniziato a distribuire il Service Pack mediante Windows Update, che verrà quindi installato automaticamente nel giro di alcune settimane al più a tutti gli utenti che avessero conservato le impostazioni di default per Aggiornamenti Automatici
Nel frattempo, Microsoft mette già a disposizione il consueto Windows Service Pack Blocker Tool: si tratta dello strumento che, una volta installato sul sistema, previene l'installazione automatica del Service Pack per i 12 mesi che seguono la disponibilità pubblica.
La versione DVD "in scatola" di Windows Vista già aggiornato a Service Pack 1 raggiungerà gli scaffali italiani ufficialmente verso la fine di maggio, così come i nuovi PC con sistema operativo pre-installato. In realtà invece, sarà necessario attendere i mesi centrali dell'estate perché vengano esaurite o sostituite le scorte di magazzino, effettuate le consegne e aggiornati i prodotti in esposizione. Raccomando a chiunque stessa valutando l'acquisto di accertarsi di comprare Windows Vista con Service Pack 1 già integrato, o di attendere ancora qualche mese in caso di indisponibilità del prodotto.
Il file di installazione off-line è indipendente dall'edizione: un unico pacco permetterà di aggiornare Starter, Home Basic, Home Premium, Business, Enterprise, ed Ultimate.
Sono invece distinti gli installatori per le versioni a 32 oppure 64 bit, come separati sono anche gli eseguibili per aggiornare le versioni in inglese ed in italiano.
Chi si aspettasse cambiamenti radicali come quelli introdotti a suo tempo da Windows XP Service Pack 2 rimarrà sicuramente deluso (o "sollevato", a seconda dei punti di vista).
Come Microsoft ha avuto modo di chiarire in più occasioni, l'importanza dei Service Pack va riducendosi sempre più, in favore di singoli aggiornamenti distribuiti mediante il sempre-più-centrale Windows Update. Come diretta conseguenza, il primo Service Pack per Windows Vista non è utilizzato per veicolare nuove funzionalità, ma piuttosto per introdurre migliorìe a quanto già proposto.
L'ammontare di novità è inoltre inversamente proporzionale alla fedeltà con cui si sono installati i vari aggiornamenti proposti da Windows Update: in altre parole, il pacco proporrà meno novità in caso si fossero installati gli hotifx mano a mano che si rendevano disponibili.
In realtà qualcosina di nuovo c'è comunque, ma si tratta sicuramente di ritocchi, piccole modifiche, e supporto a nuove tecnologie, piuttosto che vere e proprie "nuove funzionalità".
Come già durante la stesura de "La grande guida a Windows Vista", ho preferito esaminare questo pacco in modo atipico, ma molto più vicino alla realtà in cui si troverà l'utente. Invece di effettuare le prove su una asettica macchina da laboratorio, ho preferito basare le mie considerazioni sull'esperienza di aggiornamento del mio PC di produzione, una macchina "viva" e usata per lavorare quotidianamente da oltre un anno.
Queste le specifiche più importanti del calcolatore:
Una volta scaricato l'installer off-line, la procedura di installazione si riduce ad un paio di cliccate sul pulsante Avanti. L'unico intoppo è rappresentato dal requisito di 4 GB di spazio libero, necessari per i file temporanei.
Una volta fatta un po' di pulizia però, tutto procede senza problemi.
Impressioni positive anche circa i tempi di installazione: circa 30 minuti prima di poter tornare al lavoro, durante i quali il PC si riavvia e riprende l'installazione in totale autonomia almeno quattro volte. Altri articoli sembrano confermare tempi di aggiornamento in linea con quelli da me rilevati, e comunque mai superiori ai 45 minuti.
A meno delle poche videate iniziali, l'operazione è trasparente e non necessita di alcun intervento da parte dell'utente.
Nel mio caso tutto è filato liscio, ma le esperienze raccolte in Rete sono piuttosto variegate. Se è vero che molti utenti sono assolutamente soddisfatti, vi sono anche numerose segnalazioni di problemi ed intoppi di vario tipo, in particolare legati ad un "errore numero 80073712", di cui però mi occuperò in altra sede. In ultima battuta comunque, tutti i problemi di cui ho avuto notizia si limitano ad impedire l'installazione dell'aggiornamento: nessuno ha ancora riportato inconvenienti tali da rendere il sistema inservibile.
Ma cosa aspettarsi realmente da Windows Vista Service Pack 1?
Come si precisava in apertura, il pacco deve essere inteso in primo luogo come una raccolta di tutti gli aggiornamenti distribuiti via Windows Update a partire dalla disponibilità ufficiale di Windows Vista (novembre 2007) fino alla finalizzazione del pacco di febbraio 2008.
Sono inoltre presenti una pletora di bugfix e piccoli miglioramenti. Di seguito riassumerò i più importanti, mentre per una trattazione più esaustiva rimando alle risorse offerte da Microsoft.
Non a caso inizio l'analisi parlando di miglioramenti prestazionali. L'aspetto performance è stato infatti uno dei più criticati del nuovo sistema operativo Microsoft sin dal lancio.
Sebbene personalmente abbia riscontrato solo una minima parte dei rallentamenti tanto sbandierati dai vari critici, devo dire che i miglioramenti introdotti da questo Service Pack sono assolutamente notevoli e tangibili.
Windows Media Center ad esempio (uno dei componenti di cui maggiormente ho criticato le prestazioni nel corso del mio articolo), è ora decisamente più reattivo e fluido nel reagire all'input dell'utente.
Microsoft documenta netti miglioramenti anche nella controversa gestione dei file:
Sebbene nelle mie prove queste cifre si siano rilevate decisamente troppo ottimistiche, è innegabile che il Service Pack introduca significative migliorìe anche in questo ambito. Non solo il computo dei tempi necessari per le operazioni è divenuto più rapido, ma anche i trasferimenti di file (sia locali, sia via rete, sia copie, sia spostamenti) mostrano miglioramenti interessanti, nell'ordine comunque del 10-20% rispetto a Windows Vista sprovvisto di SP.
Ma i miglioramenti prestazionali non si fermano alla copia dei file. Il Service Pack riduce anche i tempi per riattivare il sistema in seguito alla ibernazione e standby, e risolve un baco in ReadyBoost che causava fastidiosi rallentamenti in seguito alla ripresa dallo stato di ibernazione.
Numerosi perfezionamenti anche ad Internet Explorer 7, che utilizza meno CPU e si dimostra leggermente più reattivo nel gestire Javascript.
Alcune prove svolte in modo informale non rivelano miglioramenti degni di nota per quanto riguarda l'autonomia delle batterie. La documentazione parla comunque di svariate ottimizzazioni anche sotto questo versante.
Da notare infine che l'installazione del Service Pack elimina completamente i file di prefetch memorizzati sul disco. Questo causa un temporaneo decadimento delle prestazioni nell'apertura di programmi e documenti in seguito all'aggiornamento. La situazione comunque si risolve nel giro di alcune ore di utilizzo del sistema.
Questo primo Service Pack porta con sé il supporto a numerose nuove tecnologie hardware, sebbene alcune di esse non siano ancora realmente disponibili sul mercato.
Viene introdotto il supporto al filesystem exFAT (Extended File Allocation Table), particolarmente adatto per le memorie flash di fotocamere ed altri gadget digitali. Questa tecnologia invero ancora non è sfruttata nell'elettronica di consumo odierna, ma, secondo le previsioni, potrebbe diventare presto il nuovo standard di riferimento.
Sempre in ambito di memorie flash, il Service Pack fornisce a Windows Vista il supporto a Secure Digital Advanced Direct Memory Access: si tratta di fatto dello stesso meccanismo che consente a disco fisso e memoria RAM di comunicare direttamente, trasposto nello scambio di dati con le memorie flash. I vantaggi di DMA applicati ai lettori di SD consistono in un significativo aumento della velocità di trasferimento e allo stesso tempo una diminuzione drastica dell'utilizzo del processore durante gli accessi. Anche in questo caso è però necessario il supporto hardware da parte del controller del lettore di schede, assente in pressoché qualsiasi modello oggi in circolazione.
Confermato il supporto ad EFI (Extensible Firmware Interface) (sebbene solo per le versioni a 64 bit), di fatto la tecnologia che andrà gradualmente a sostituire gli attuali BIOS nelle schede madri di prossima generazione.
Nonostante ad oggi i videogiochi in grado di sfruttare DirectX 10 si contino sulle dita delle mani, Microsoft guarda avanti: il Service Pack per Windows Vista aggiorna infatti le API multimediali, portando Direct3D (il componente grafico di DirectX) alla versione 10.1.
Si è parlato con insistenza anche di un nuovo set di driver per le periferiche più diffuse: in realtà, il Service Pack apporta solamente una serie di modifiche strutturali al sistema operativo che consentono a Windows Vista di recuperare un ancor più ampio numero di driver (si parla oggi di oltre 50.000 periferiche) da Windows Update. I soli nuovi driver sono in realtà versioni aggiornate di quelli presenti sul disco originale.
Il Service Pack migliora ulteriormente la compatibilità del sistema operativo con numerosi software in circolazione.
In particolare, si parla del pieno supporto ad "oltre 150 applicazioni" che avrebbero fino ad oggi manifestato incompatibilità tali da precludere l'adozione del nuovo sistema operativo presso le aziende.
Il Service Pack promette di migliorare l'affidabilità del sistema operativo, riducendo il verificarsi di crash o blocchi totali dell'elaboratore. I miglioramenti sarebbero frutto delle segnalazioni ricevute dal team di sviluppo in questi mesi, raccolte tramite i vari strumenti di cui è dotato Windows Vista.
L'utilità di backup inclusa nel sistema operativo può ora gestire anche i file crittografati con la funzionalità EFS, e non richiede più privilegi di amministratore per essere utilizzata (a patto però di conoscere la password di amministrazione).
Perfezionata anche la compatibilità con i nuovi modelli di schede grafiche 3D, così come l'utilizzo di monitor esterni collegati ai notebook.
Microsoft promette anche miglioramenti alle funzionalità di rete e la massima compatibilità con le stampanti.
Ancora: si parla di miglioramenti nell'affidabilità dei sistemi che fossero stati aggiornati da Windows XP.
Il Service Pack promette inoltre di risolvere la maggior parte dei problemi inerenti l'entrata/uscita dalle modalità standby e sospensione.
Risolti anche alcuni bachi localizzati nella rimozione di dischi esterni formattati come NTFS, che in talune circostanze avrebbero potuto causare la perdita di dati. Come molte delle altre correzioni comunque, si tratta di problemi circoscritti a specifiche configurazioni.
Il pacco introduce un nuovo set di API di sicurezza che permetteranno ai prodotti antivirus della concorrenza di funzionare al meglio con l'ultimo sistema operativo Microsoft. Questo si traduce da un lato in una migliore integrazione dei prodotti di terze parti con il Centro Sicurezza PC, dall'altro nella possibilità per tutti gli antivirus di operare anche in presenza del meccanismo di protezione del kernel (il famoso "PatchGuard") presente nelle versioni a 64 bit.
Ancora, fino ad oggi era possibile utilizzare BitLocker in due modi distinti: avvalendosi di un apposito chip, presente solo nei PC di ultimissima generazione, oppure sfruttando una memoria USB a mo' di chiave. Windows Vista Service Pack 1 permette di migliorare ulteriormente il livello di sicurezza di questo meccanismo, offrendo la possibilità di richiedere l'utilizzo contestuale di entrambi gli elementi prima di consentire l'accesso al sistema.
BitLocker è stato ulteriormente migliorato anche nella capacità di crittografare non solo la partizione di sistema, ma anche gli altri dischi logici dell'elaboratore.
Non vi sono solamente "aggiunte" però: installando il pacco verrà completamente rimosso il Group Policy Management Console, che sarà quindi sostituito in un secondo momento da un nuovo componente scaricabile dal sito ufficiale. Il "mitico" gpedit.msc rimarrà comunque inalterato, e diverrà nuovamente l'editor predefinito per la gestione delle policy locali.
Il pacco introduce il supporto a Secure Socket Tunneling Protocol (SSTP), un protocollo per VPN meno schizzinoso nell'attraversare NAT, proxy e firewall.
Migliorato inoltre il protocollo RDP, con una nuovo algoritmo di compressione che promette interessanti miglioramenti prestazionali durante l'uso di Remote Desktop.
Il Service Pack introduce il pieno supporto alle reti wireless di nuova generazione, quello stesso protocollo 802.11n che da anni stenta a decollare.
Anche lo strumento di diagnostica della rete è stato ampliato. Se prima si limitava a rilevare solamente i problemi di connettività, l'utility è ora in grado di diagnosticare anche semplici errori che prevengono l'accesso alle condivisioni.
Stando alla documentazione, anche la navigazione fra le risorse condivise della rete locale è stata oggetto di ottimizzazione, e dovrebbe essere ora più scattante che mai. Dai miei test non sono però emersi alcuni benefici in tal senso: l'accesso alla rete locale è sempre piuttosto inefficiente, e comunque non immediato quanto è possibile ottenere ottimizzando questo aspetto sotto Windows XP.
Il pacco è stato sfruttato anche per veicolare le modifiche al sistema di ricerca senza il quale Microsoft rischiava seriamente di trovarsi nuovamente invischiata in un nuovo processo per violazione delle normative antitrust. In breve, il sistema dovrà essere più accondiscendente verso i prodotti di ricerca dei concorrenti (Google Desktop in testa).
La conseguenza più immediata per l'utente è rimozione della relativa voce nel menu Start
Va comunque precisato che il campo di ricerca presente nelle finestre di esplora risorse non viene alterato in alcun modo.
Gli utenti hanno spesso lamentato l'impossibilità di selezionare su quale dischi pianificare la deframmentazione automatica. Il Service Pack propone un nuovo pulsante da cui selezionare quali volumi includere o escludere dalla deframmentazione
Introdotto (come promesso) il supporto alla tecnologia "hotpatching", mediante la quale dovrebbe essere possibile ridurre il numero di circostanze nelle quali l'installazione di una patch richiede il riavvio dell'intero sistema. Al momento non sono ancora disponibili nuovi aggiornamenti per poter effettuare prove pratiche, ma non nascondo di aver sentito questa promessa talmente tante volte in passato da essere divenuto piuttosto scettico circa la fattibilità della cosa..
Tornando alle altre migliore, il Service Pack riduce anche il numero di interruzioni causate dal sistema UAC (User Account Control). Ad esempio, per rinominare una cartella di sistema è necessario confermare una volta sola, contro le 4 cliccate di prima.
Per molti mesi si è vociferato che il pacco avrebbe veicolato un corposo aggiornamento al kernel, in grado di portare il "cuore" di Windows Vista in linea con quello di Windows Server 2008. Sebbene fonti ufficiali confermino che un cospicuo numero di file di sistema sono ora gli stessi presenti nell'edizione server, nella documentazione non vi è alcun riferimento esplicito ad un "aggiornamento alla versione 6.1" del kernel.
Confermate sono invece una serie di migliorìe mutuate da alcune aree di Windows Server 2008, quali il sistema di condivisione dei file, il web server Internet Information Services 7 (IIS) ed il cambio rapido utente.
Stando alla documentazione ufficiale, l'installazione del Service Pack rende inerti gli attuali crack impiegati per aggirare il sistema di attivazione.
In particolare, tutti i Windows Vista attivati mediante i popolari BIOS Hack e Timer Reset Hack torneranno in modalità di valutazione in seguito all'installazione del Service Pack. L'utente avrà quindi a disposizione alcuni giorni per regolarizzare la propria posizione.
Numerosi utenti degli ambienti underground hanno riportato però che non tutti i crack sono stati debellati completamente. Il metodo "Windows Vista Loader v2.2" in particolare, viene da più parti certificato come ancora funzionante.
La seconda novità per chi utilizzasse un Windows Vista illegittimo sta nell'abolizione delle modalità "Reduced Functionality Mode" e "Non-Genuine State", in cui, oggi, il sistema passa a seguito della mancata attivazione, impedendo di fatto all'utente di utilizzare la macchina.
Entrambe le modalità sono state rimosse.
In caso Windows Vista Service Pack 1 non venisse debitamente attivato entro il lasso di tempo concesso, verrà semplicemente mostrato un messaggio di avviso all'avvio del PC, e una serie di notifiche più o meno fastidiose sul desktop ad intervalli di un'ora.
Il calcolatore rimarrà comunque ancora pienamente funzionante.
Microsoft aveva da tempo negato esplicitamente che il Service Pack per Windows Vista potesse portare con sé una nuova versione del componente multimediale "da salotto", mettendo definitivamente a tacere le numerose ipotesi al riguardo.
Come da previsioni quindi, Windows Media Center è ancora quello visto nell'edizione originale di Windows Vista, sebbene i già citati miglioramenti alle prestazioni lo rendano ora un prodotto di gran lunga più usabile e pratico.
Chi, come il sottoscritto, stesse già pregustando la possibilità di integrare il Service Pack nel DVD di installazione di Windows Vista, rimarrà molto deluso.
Sebbene Microsoft avesse promesso una metodologia di integrazione degli aggiornamenti assolutamente ottimale, il gruppo ha confermato che non sarà possibile integrare questo Service Pack. Nada, nichts, niente.
Qualcuno si è prodigato per proporre tecniche non-ufficiali per compiere l'integrazione, ma tant'è che si tratta sempre di operazioni non-certificate: ne ho provate alcune in prima persona, con risultati assolutamente disastrosi.
Un portavoce ha cercato di calmare gli spiriti assicurando che la funzionalità ritornerà nel secondo Service Pack, ma per il momento... niente da fare.
In caso di problemi, tutte le modifiche introdotte sono completamente reversibili semplicemente disinstallando il Service Pack da Pannello di Controllo
D'altra parte, se si è assolutamente certi di non voler rimuovere SP1, è possibile recuperare oltre 800 MB di spazio su disco lanciando il comando vsp1cln da Start -> Esegui.
Sarà ora sufficiente confermare la propria volontà di rimuovere i vecchi file digitando y per ultimare la procedura in meno di 30 secondi, senza nemmeno bisogno di riavviare.
L'importanza dei Service Pack va via via riducendosi. Windows Update è oggi il principale canale per l'aggiornamento dei sistemi Windows, utilizzato non solo per veicolare hotfix per i problemi di sicurezza più impellenti, ma anche patch per l'affidabilità e pacchetti comprensivi di nuove funzionalità.
In quest'ottica, "Service Pack" ritorna ad assumere il significato originale, ovvero una raccolta di tutti i singoli update rilasciati singolarmente, più qualche piccolo "contentino" extra che rimane comunque qualcosa di marginale.
Ecco quindi che questo primo pacco per Windows Vista non propone vere e proprie novità, ma si limita a migliorare quanto già presentato dalla versione originale: la possibilità di deframmentare singoli volumi, l'estensione di BitLocker alle partizioni secondarie e il potenziamento del protocollo Remote Desktop ne sono chiari esempi.
Ciò nonostante, questo pacco veicola una serie di novità e ritocchi qua e là sicuramente gradevoli, oltre a dimostrarsi un vero toccasana per le prestazioni generali. Certamente è bene non aspettarsi miracoli: come già ho avuto modo di affermare, Windows Vista dà il meglio quando è montato su un PC relativamente moderno, in cui la dotazione di RAM sia uguale o superiore agli 1.5 GB. Questo è un requisito che nemmeno questo Service Pack può alterare. Se il sistema è scarso a memoria ed era lento prima, tale resterà anche dopo l'aggiornamento.
Ciò precisato, le mie impressioni finali sono sicuramente positive: dopo ormai qualche settimana di utilizzo intensivo non ho riscontrato il benché minimo effetto collaterale imputabile al Service Pack. Al contrario, il sistema ha ritrovato uno slancio ed una reattività davvero gradevole.
Il verdetto non può quindi che essere assolutamente favorevole: altamente consigliato.
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