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ReadyBoost non è più una esclusiva di Windows Vista

a cura di The King of GnG
11/10/2007 - news
Archivio - La discussa tecnologia di accelerazione delle operazioni di accesso ai dati potrebbe presto approdare anche su XP grazie al lavoro di una società di sviluppo russa.

ReadyBoost, come già scritto in passato, è il componente di Windows Vista che si occupa di sfruttare i tempi di accesso ai dati delle memory stick su USB, decisamente inferiori rispetto a quelli caratteristici dei tradizionali - per quanto sempre più evoluti - dischi fissi magnetici, per velocizzare le operazioni del sistema operativo. Almeno in teoria, mentre in pratica test ad hoc non hanno reso granché giustizia alle presunte promesse di velocità fatte da Microsoft (rif. ReadyBoost di Windows Vista? Sostanzialmente inutile).

Chi invece crede nelle capacità della nuova tecnologia, e lavora per renderla ancora più diffusa in ambito IT è la società moscovita Moscow Development Office, che sta sviluppando un vero e proprio clone di ReadyBoost chiamato eBoostr. Non solo eBoostr estende le capacità del prodotto Microsoft in quanto a standard di interconnessione e numero di dispositivi supportati in contemporanea, ma intende soprattutto portare i vantaggi della tecnologia - o presunti tali - sul ben più rodato e utilizzato Windows XP.

EBoostr.gif

Ben presto, chi ha ben poca voglia/necessità/possibilità di passare al bistrattato Windows Vista avrà una motivazione in più per non farlo: eBoostr, attualmente in fase di beta testing chiuso, sfrutta fino a 4 dispositivi in contemporanea per distribuire la cache di sistema aggiuntiva, gestisce sia memorie in formato USB - rigorosamente 2.0 - che funzionanti in altri standard come FireWire o il performante eSATA e può avvantaggiarsi della disponibilità sia di memorie flash che di hard disk esterni.

Visto che i risultati di ReadyBoost messi finora in mostra non fanno gridare certo al miracolo, MDO avvisa in anticipo che i maggiori incrementi prestazionali dovrebbero avvenire sui sistemi non proprio modernissimi e dotati di hard disk piuttosto lenti. In tal senso, eBoostr si pone come una possibile alternativa software all'aggiornamento dell'hardware del PC, o come una soluzione per rallentare il più possibile un tale - inevitabile, nella moderna informatica personale e professionale - evento.

Personalmente mi trovo al momento lontano dal PC fisso equipaggiato con Pentium 4 e HD ATA-133, dovendo forzatamente fare affidamento su un vecchio laptop IBM ThinkPad dotato di CPU Pentium III-M e hard disk a 4200 RPM. Curioso quindi delle reali capacità del nuovo software, mi sono iscritto al periodo di beta testing che dovrebbe durare fino ad ottobre, sperando di poter provare di persona quanto effettivamente una tecnologia del genere possa giovare all'utilizzo di un PC non recente.

Qualora ne avessi la possibilità, non mancherò in seguito di pubblicare aggiornamenti sulla questione e, ove opportuno, una prova su strada delle effettive qualità del nuovo software russo.

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