Sicilia, Lombardo record con il 65%. Tensione nel Pd
Un plebiscito. Oltre il 65 per cento dei voti Raffaele Lombardo, leader del Movimento per l’Autonomia alleato di Berlusconi e sostenuto dal centrodestra. Sarà lui il successore di Totò Cuffaro alla presidenza della Regione Sicilia. La principale rivale nella corsa per il Governatore dell’isola, Anna Finocchiaro del Pd, sostenuta dalla Sinistra Arcobaleno nel tandem femminile con Rita Borsellino, si attesta al 30 per cento e spiccioli, il peggior risultato mai ottenuto dal centrosinistra in Sicilia. Dieci punti in meno di quelli ottenuti due anni fa dalla Borsellino: un segnale durissimo. Gli altri voti divisi tra la Destra, Amici di Grillo, Forza Nuova.
Fra i partiti, in testa il Pdl, sopra il 33%, Mpa è al 14%; l'Udc al 12%; il Pd al 19%. E neppure in Sicilia la Sinistra Arcobaleno riuscirà a entrare in un parlamento: la lista che sostiene Rita Borsellino arriva infatti solo al 4,84%, sotto il quorum del 5%.
E il giorno dopo la disfatta è già tempo di bilanci e recriminazioni: «Non ci abbiamo creduto tutti allo stesso modo, non ci abbiamo messo tutti la stessa passione, lo stesso sforzo», attacca la Finocchiaro. In ogni caso, «inutile girarci intorno», è «una netta sconfitta, bisogna chiedersi le ragioni perché il “modello Cuffaro” risulta vincente». Ma per il Partito Democratico siciliano si annunciano tempi difficili: «Dobbiamo cominciare innanzitutto rinnovando veramente il Partito democratico – sottolinea la candidata sconfitta - Il Pd è giovane a livello nazionale, ma direi che è appena un bambino in Sicilia. Dobbiamo esaminare con grande attenzione il risultato, per capire come uscire da questa situazione. Ho conosciuto tanti giovani che dobbiamo coinvolgere e mettere in prima linea».
Anche Giuseppe Lumia, rieletto senatore del Pd, critica aspramento la gestione dei dirigenti siciliani del Partito e la formazione delle liste elettorali. «In Sicilia - ha aggiunto - il progetto del Pd deve avere più energia, più cuore e più testa e puntare su una profonda innovazione della politica, su un maggiore impegno sul versante della legalità e su un forte radicamento sociale e professionale». «Basta con i vecchi riti della politica - dice- basta con le liti e le discussioni. Bisogna trovare un nuovo metodo senza far finta che non sia accaduto nulla». Amara la replica del coordinatore regionale dei Democratici Francantonio Genovese: «Se sapessi che questo può risolvere il problema mi dimetterei, ma dobbiamo parlarne tutti insieme».
Una cosa è certa: dalla Sicilia di Cuffaro si passa a quella del suo delfino Lombardo, il quale ha già promesso, parlando con una tv privata locale - Telecolor di Catania - che costituirà la nuova giunta «entro 8 giorni».
Gli eletti siciliani a Camera e Senato
Anche lo spoglio di Camera e Senato intanto è presto ultimato. E si delineano i volti degli eletti. Nel Pd c'è anche Daniela Cardinale, figlia dell'ex ministro delle Comunicazioni Salvatore Cardinale. Giovanissima, appena 26 anni, alla sua prima campagna elettorale, era candidata per la circoscrizione Sicilia 1.
Tra i deputati siciliani, per l’Italia dei Valori ce la fa Leoluca Orlando, l’ex sindaco della “primavera antimafia" di Palermo. Dalla Sicilia, tra gli altri, tornano a Montecitorio anche esponenti del governo Prodi come Ricky Levi, Giuseppe Fioroni, Angelo Capodicasa, Sergio D'Antoni; ma anche componenti dell'ex governo Berlusconi come Stefania Prestigiacomo - che sarà sicuramente una delle donne del nuovo esecutivo -, Antonio Martino e Gianfranco Miccichè.
E diventa senatore del Pdl anche Toto "Vasa-vasa", l'ex presidente della Regione Siciliana Cuffaro ora maggiore sponsor di Lombardo, che riesce a salire sul podio dei tre esponenti dell'Udc eletti nell'isola per Palazzo Madama sul gradino del più votato. In caso di opzione di Casini in altro collegio, dovrebbe entrare anche Giuseppe Ruvolo. Tra i 13 parlamentari del Pdl eletti in Sicilia, ci sono Renato Schifani, Domenico Nania, Carlo Vizzini, Giuseppe Firrarello, Antonio D'Alì, Antonio Battaglia, Roberto Centaro, Maria Francesco Ferrara, Salvatore Fleres, Raffaele Stancanelli, Simona Vicari, Bruno Alicata e Vincenzo Galioto. Al Senato non entra invece , per un soffio, il campione del bon ton nazionale, l'ex senatore di An Nino Strano che festeggiò con mortadella e spumante nell'aula di Palazzo Madama alla caduta del governo Prodi. È 14°, primo dei non eletti.
Del Pd sono stati eletti in Sicilia Giuseppe Lumia, Enzo Bianco, Antonino Papania, Anna Maria Serafini, Vladimiro Crisafulli, Benedetto Adragna e Costantino Garaffa. Per l'Idv è stato eletto Fabio Giambrone. Nella lista Udc, oltre a Cuffaro, Giampiero D'Alia e Antonio Antinoro. Dell'Mpa sono stati eletti Giovanni Pistorio e Vincenzo Oliva.
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=74670
Perché è così significativo? Oh beh, è facile. Lombardo è il defino di Cuffaro. Chi è Totò "Vasa-Vasa" Cuffaro? Abbastanza lineare anche questo.
Ultima nota, le parole della medaglia d'oro al valor civile - per quel che può valere, in un paese incivile come Berlusconia - Giovanni Falcone. Chi non abbassa gli occhi quando le legge lo uccide due volte....
Giovanni Falcone ha scritto:La mafia, è un fatto notorio, controlla gran parte dei voti in Sicilia. Il pentito Francesco Marino Mannoia ha parlato di decine di migliaia di voti sotto influenza nella sola Palermo. E le elezioni politiche del 1987 hanno peraltro messo in luce massicci spostamenti di voti nei seggi elettorali più significativi (...) provocati da Cosa Nostra per lanciare un avvertimento alla Democrazia Cristiana, responsabile di non avere saputo bloccare l’inchiesta antimafia dei magistrati di Palermo
http://www.beppeniccolai.org/Mafia_potere.htm
Cosa pensava Totò Cuffaro di Giovanni Falcone
In quella terra martoriata, il tempo passa più lentamente che altrove o non passa mai. Chiedo scusa per la lunghezza del post, che spero comunque possa essere spunto di riflessione per qualcuno. Al contrario di altri, io non faccio propaganda. La realtà fa già più schifo di suo. E peggiora col tempo....