C'è da chiedersi per cosa ha lavorato la commissione istituita con decreto presidenziale dal ministro Francesco Rutelli lo scorso 8 ottobre 2007 e presieduta dal professor Alberto Maria Gambino sul rapporto tra diritto d'autore e nuove tecnologie, ci scrive Fiorello Cortiana, il senatore che lavora alla Consulta sulla Governance di Internet.
Così l'Italia inaugura nel peggiore dei modi il 2008 per quanto riguarda la produzione di contenuti nell'era digitrale di Internet: invece di pensare a come costruire la policy più adatta per modelli capaci di valorizzare la produzione e il consumo di contenuti in un contesto interattivo che non conosce la scarsità propria del mondo materiale, insistiamo nella logica penale, equiparando ogni uso materiale espressivo alla contraffazione.
Con la legge approvata, ogni Comune potrà chiedere i diritti per le immagini della propria città, anche per chi non ne fa un uso commerciale. C'è da chiedersi come verranno trattati i blog che usano anche immagini.
Già il disegno di legge sull'editoria metteva a rischio chiunque avesse un sito Web, come ha riconosciuto il ministro Gentiloni, e ora si persevera.
Con questa legge per perseguire la contraffazione non ci preoccupiamo della proporzionalità della pena e dell'efficacia delle sanzioni, per cui il senegalese che vende il cd contraffatto prenderà più anni del falsificatore di bilanci di una società quotata. E il nostro "fair use" (l'uso legittimo introdotto nell'Ottocento dai Commons inglesi) sarà possibile per materiale "degradato" a bassa risoluzione. "E' questa la capacità di futuro e di innovazione che offriamo ai giovani del nostro Paese? Non bastava la legge Urbani, che il centro-sinistra si era impegnato a cambiare in campagna elettorale? Steve Jobs e David Byrne non insegnano nulla ai nostri latifondisti del copyright?" chiede Cortiana.
Non consola sapere che non siamo soli, in Europa, a prendere misure che tartassano i cittadini sul diritto d'autore: oggi è stato reso noto che in Spagna, da metà gennaio, lettori mp3 e mp4, music phones e chiavette Usb incorporeranno nel prezzo al pubblico una quota destinata a compensare autori, editori, produttori fonografici e interpreti di brani musicali per la copia privata delle loro opere. L’introduzione della norma arriva a conclusione di un acceso dibattito politico e, secondo le autorità governative, dovrebbe assicurare all’industria musicale un gettito annuo aggiuntivo pari a circa 32 milioni di euro, il doppio di quanto la locale Siae (la società degli autori Sgae) incassa attualmente sulla vendita di cd e dvd vergini e di masterizzatori audio e video. Le tariffe forfettarie imposte dalla nuova legge sono di 3,15 euro sui lettori mp3 e mp4, di 12 euro per gli hard disk esterni (esclusi quelli dei computer), di 1 un euro e mezzo sui telefoni cellulari abilitati a registrare musica e di 0,30 euro per le memorie flash Usb. Contemporaneamente, saranno ridotte le “tasse” su alcuni supporti vergini.
Anche in Italia, secondo quanto dichiarato dal presidente Siae Giorgio Assumma, sono allo studio misure analoghe per compensare autori, musicisti e produttori dei "mancati guadagni" causati dalle copie di file digitali.
Prepariamoci, sarà un 2008 di battaglia per il futuro dei nostri diritti. Di autori, ma anche di cittadini del mondo digitale.
La stampa