Di boiate dall'america ne arrivano tante, ma questa è una delle migliori.
La classifica di Time Con Biancaneve, Pinocchio, Dumbo ha causato traumi a diverse generazioni di bambini
Bambi diventa un cult del cinema horror. Il giovane cerbiatto principe della foresta, che dal 1942 ad oggi ha segnato l’infanzia di intere generazioni, guadagna l’ingresso nella classifica dei 25 più importanti film dell’orrore stilata da Richard Corliss per il settimanale Time. «Biancaneve e i sette nani, Pinocchio, Dumbo hanno tutti causato traumi a molte generazioni di bambini - si legge nella motivazione - genitori che muoiono o scompaiono, matrigne che complottano per uccidere i piccoli, e un bambino trasformato in asino per aver marinato la scuola». Per l’esperto del Time però Bambi, diretto da David Hand, ha causato spesso un trauma talmente profondo da essere rivissuto anche a distanza di 40, 50 o 60 anni. Per questo «è giusto inserirlo tra i grandi classici del terrore come Alien o Psyco», dice Corliss.
Considerato il quinto «Classico Disney», il film è basato sul romanzo del 1923 Bambi, una vita nella foresta realizzato dallo scrittore austriaco Felix Salten. E’ proprio il linguaggio animato lo strumento che rende la pellicola particolarmente forte. Attraverso i colori e le ammalianti forme dei cartoni, i piccoli spettatori si trovano a vivere il dramma della morte in maniera così penetrante e incisiva da provocare lacrime prima e una forma di trauma inconscio che si portano dietro anche dopo. Chi non ricorda anche a distanza di tanti anni lo struggente momento della «morte invisibile» della mamma di Bambi e l’eco della voce del piccolo cerbiatto che la cerca invano? Sequenze ancora più toccanti perché lasciano spazio all’immaginazione visiva: la mamma che muore sotto i colpi del cacciatore infatti non si vede esplicitamente e lascia pertanto al bambino un senso di angoscia ancora più profondo.
«La creazione del regista David Hand è una formula dell’orrore in piena regola - sottolinea il Time - e nulla ha da invidiare a quella degli altri film in classifica». La «Top 25» vede accanto a Bambi, L’alba dei morti dementi, produzione britannica di Edgar Wright del 2004. C’è anche Red Dragon, film di Brett Ratner del 2002 con un irresistibile Anthony Hopkins, mentre sul genere storico-horror spicca Men behind the sun, pellicola cruda che racconta la storia dell’unità Giapponese 731 e dei suoi esperimenti su prigionieri e civili durante la guerra contro la Cina. Segue La Mosca di David Cronenberg anch’essa degli anni Ottanta, mentre la parte più ampia della classifica comprende i classici degli anni Settanta: Alien, Halloween, Carrie e L’Esorcista sono la spina dorsale del cinema horror di tutti i tempi. Non manca lo Squalo con tormentone musicale da brividi di paura, mentre tra le produzioni più datate ci sono La Notte dei morti viventi, Psycho, Diabolique e il Frankenstein diretto da James Whale nel 1931. Sono però i fratelli Auguste e Louis Lumière a conquistare il primato di primi produttori horror della storia del cinema con Arrivo del treno a La Ciotat. Quando nel 1896 gli spettatori di una pionieristica sala cinematografica di Parigi videro per la prima volta quel treno a tutta velocità venir quasi fuori dallo schermo, rimasero traumatizzati. Mezzo secolo dopo accadrà ai loro nipoti con Bambi.
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