Boo ha scritto:ragazzodel99 ha scritto:volevo ricordare che l'antiscientificità di hamer è collegata al fatto che questi dice esattamente il contrario di quello che dice l'oncologia: scientifica, se vogliamo, ma senza risultati.
Quali sarebbero questi risultati che la scienza oncologica non ha?
ragazzodel99 ha scritto:La chemioterapia e la radioterapia vanno contro il giuramento di ippocrate
In che modo?
Cito alcune dichiarazioni di certo John C. Bailar III, insigne professore di epidemiologia e biostatistica alla Mc Gill University, uno dei più famosi esperti di oncologia degli Stati Uniti e dell'intero pianeta:
Riunione del settembre 1994 del President's Cancer Panel "Tutto sommato, i resoconti sui grandi successi contro il cancro, devono essere messi a confronto con questi dati" diceva, indicando un semplice grafico che mostrava un netto e continuo aumento della mortalità per cancro negli Stati Uniti dal 1950 al 1990. "Torno a concludere, come feci sette anni fa, che i nostri vent'anni di guerra al cancro sono stati un fallimento su tutta la linea. Grazie."
e ancora
"Nessun esperto del settore può continuare a credere che dietro l'angolo vi sia necessariamente tutta una serie di magnifiche terapie contro il cancro in attesa di essere scoperte" ribadendo di averne abbastanza della continua sfilata di notizie sensazionali che fanno credere che una cura risolutiva stia per essere messa a punto.
"La guerra contro il cancro è lontana dall'essere vinta. L'efficacia dei nuovi trattamenti contro il cancro sulla mortalità è molto deludente." - 1997
Questa è solo una delle idee possibili, naturalmente, ma non dell'ultimo arrivato. Se cercate bene su internet ne troverete un'infinità di simili.
statistiche dei risultati:
"Il 50 per cento di cui parlano gli oncologi non è effettivamente la metà del numero dei malati di tumore, come si è indotti a credere, ma la media delle varie percentuali di "guarigione" dei diversi tipi di cancro. Per capirci, si somma per esempio, l'87 per cento di guarigione del cancro del testicolo con il 10-12 per cento di quella del polmone e si fa la media delle percentuali di guarigione, non calcolando che i malati di carcinoma del testicolo, in Italia, per fortuna sono solo 2.000 l'anno, mentre le persone che si ammalano di tumore al polmone ogni anno sono attorno a 40.000!" Il Giornale - Inchiesta sul cancro n° 1.
Nella realtà ogni 100 persone che si ammalano di cancro, 61 sono destinate a morire entro 5 anni dalla diagnosi.e non solo:
Ogni dimissione ospedaliera risulta una guarigione "Se una persona viene dimessa dall'ospedale si dice che è in remissione. Quando ritorna viene curata e viene dimessa un'altra volta. Se ogni dimissione viene considerata come un dato positivo, i conti aumentano. E siccome non si può morire più di una volta, se un individuo è stato dimesso 9 volte ed è morto una volta sola si avrà un 90% di guarigione e il 10% di mortalità. La fortuna dei medici è che si muore una volta sola (da un'intervista a Di Bella, gennaio 1998, sullo speciale "Di Bella - La sua cura contro il cancro" in abbonamento con Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione).
Solo un periodo limitato di tempo è considerato ai fini della casistica: quello della chemioterapia. I parametri sui quali viene costruita la casistica di sopravvivenza, sono costruiti in base all'efficacia dei farmaci. Per efficacia della chemioterapia si intende la riduzione o la scomparsa della massa neoplastica e la riduzione almeno del 50% delle metastasi eventualmente presenti.
Dopo sei cicli convenzionali di chemioterapia, che dura circa sei mesi, si può ottenere anche la scomparsa della massa neoplastica. Il paziente risulta così "guarito". Se a distanza di altri sei mesi compaiono metastasi, cioè se il tumore riesplode e in modo non controllabile, quella stessa persona figurerà come un nuovo paziente, perché "quello di prima" risulta guarito. Le casistiche non seguono il paziente, ma restano nell'ospedale
Un altro esempio di come si costruisce la casistica è il seguente: un paziente viene dimesso dopo un ciclo di chemio da un ospedale e risulta guarito. A distanza di un anno si presentano delle metastasi: a questo punto, per le più svariate ragioni, non torna a farsi curare nello stesso ospedale, ma in un altro. Risulterà un nuovo caso. Quello precedente ha avuto esito favorevole: è guarito.
Alla luce di questi dati, che valore possono avere le statistiche che ci vengono propinate ogni volta che la "ricerca" batte cassa? Provate a chiedere le statistiche di sopravvivenza a dieci o quindici anni.
Il giuramento di ippocrate:
al quadro poco rassicurante appena presentato posso aggiungere che esistono studi interessanti sulla chemio.
Uno di questi è la vasta indagine condotta per 23 anni dal Prof. Hardin B. Jones, fisiologo presso l'Università della California, e presentata nel 1975 al Congresso di Cancerologia, presso l'Università di Barkeley. Oltre a denunciare l'uso di statistiche falsificate, egli prova che i cancerosi che non si sottopongono alle tre terapie canoniche sopravvivono più a lungo o almeno quanto chi riceve queste terapie. Come dimostra Jones, le malate di cancro al seno che hanno rifiutato le terapie tradizionali, mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore a quella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete.
Un altro caso riguarda uno studio condotto da quattro ricercatori inglesi, pubblicato su una delle più importanti riviste mediche al mondo: The Lancet del 13-12-1975 e che riguarda 188 pazienti affetti da carcinoma inoperabile ai bronchi. La vita media di quelli trattati con chemioterapia completa fu di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 220 giorni.
Questi studi non sono certamente finanziati da chi guadagna sulla chemio (non so perché ma mi viene da pensarlo).
Credendo a questo genere di notizie, povero me, sono costretto a credere che la chemio vada contro il giuramento di ippocrate. Io, opinioni personali, credo che sia solo veleno e basta.
ragazzodel99 ha scritto:hamer ha tre lauree (medicina, fisica, teologia)
La prima e l'ultima cozzano in maniera feroce.
In un cervello a compartimenti stagni, senza offesa, cozzano certamente. scienza e misticismo sono prodotti umani. E' l'uomo che, grazie all'intelletto, li ha inventati. Leonardo da Vinci, in punto di morte, chiese perdono a Dio per non esser riuscito a dare di più all'umanità. Carità, bontà, amore sono ferocemente opposti alla medicina? Forse hai ragione.
La scienza guarda oggi con fermento alle discipline mistiche orientali. La fisica quantistica e la matematica vanno verso idee nate da quel mondo mistico e antico (vedi "il tao della fisica" di Capra - e le nuove tendenza della fisica quantistica).
p.s.: opinioni di un'ateo, dimenticavo.
ragazzodel99 ha scritto:oltre ad essere inventore di numerosi strumenti chirurgici.
Quali?