Tanto per fare un esempio, il termine rootkit tanto usato di recente, nasce in ambiente *nix e si riferisce alle tecniche volte all'ottenimento dell'accesso come utente root ad un sistema
Nel caso specifico, come ha fatto notare ninja, non si tratta di qualcosa che si autoreplica per cui non catalogabile nella categoria dei virus ma è in realtà una backdoor. La cosa grave è che questo si trovasse in un repository (servizio di distribuzione centralizzato di software) ufficiale.
Titolo ad effetto a parte, la mia preoccupazione personale è più rivolta all'attuale livello di sicurezza del sistema di distribuzione software presente in alcune distro (apt per debian\ubuntu) che deve e dovrà essere ancor più affidabile in futuro per evitare che gente che non sa verificare manualmente il codice (io per primo) che installa nel proprio computer, possa fare installazioni in tutta sicurezza.
In particolare non vorrei che con il passare del tempo e la diffusione di GNU\Linux (Ubuntu in testa) i virus writer iniziassero ad affilare le loro armi andando a creare canali di distribuzione software dove potrebbero attirare ignari utenti e ciò grazie anche alla facilitazione delle procedure di installazione cui stiamo andando incontro (software prepacchettizzato in formato deb e rpm).
Diciamo che rispetto a Windows il problema è diverso ed in questo caso non è un bug del sistema operativo se è questo che volevi sapere
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