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La ricarica delle cartucce delle stampanti può essere eseguita personalmente (ovvero con siringa e boccetta d'inchiostro) o da personale "specializzato" (non nel senso di esperti, ma che lo fanno comunque di mestiere).
- Per quanto riguarda la ricarica in negozio non credo ci sia molto da dire: esistono catene di negozi come Ecostore che vendono cartucce rigenerate (o vi rigenerano le vostre), ritirano le cartucce vuote e ne vendono anche di nuove ma non della marca originale comportando, in ognuno dei casi precedenti, un calo del prezzo finale della cartuccia.
- Per quanto riguarda la ricarica "do-it-yourself", a dipendenza della marca/modello della stampante esistono varie tecniche e problemi. Il problema principale sta nel fatto che, da anni a questa parte, quasi ogni marca incorpora nelle proprie cartucce un microchip che si occupa di salvare al suo interno il numero di stampe effettuate e una "stima" di quanto inchiostro sia ancora rimasto all'interno della cartuccia, comunicando il dato alla stampante. Alcune stampanti (HP nel mio caso) ti informano quando il chip dice che la cartuccia è (quasi) vuota, ma ti permette comunque di continuare a stampare senza limiti. Altre marche (mi pare Epson) invece quando la cartuccia dice di essere vuota, si rifiutano di continuare la stampa e ti obbligano a sostituirla con una nuova (spesso quando magari è ancora piena a metà!). In quest'ultimo caso esistono dei piccoli congegni (da pochi euro, quello linkato viene 6 euro ca.) che permettono di resettare il chip delle cartucce e quindi "ingannare la stampante" costringendola ad usare la cartuccia fino all'ultima goccia d'inchiostro rimasto!
Qui sotto posto la mia personale esperienza:
Circa un anno e mezzo fa dovevo acquistare una stampante a colori multifunzione che fungesse soprattutto da fotocopiatrice/scanner e mi permettesse anche la stampa di foto di qualità su carta fotografica 10x15. Guardandomi in giro e ponderando già sin da subito quanto mi sarebbe costato mantenerla dopo l'acquisto (inchiostro e affini), decisi di spendere un pochetto (il costo della stampante in se non è mai spropositato se poi puoi risparmiare sulle cartucce, che costituiscono il vero costo "nascosto" delle stampanti inkjet!), decisi di acquistare il top di gamma della HP dell'epoca, una HP Photosmart Premium c309g.

La stampante in questione utilizza le cartucce della HP di tipo 364:

Dopo averle cambiate una volta, mi balzò per la testa l'idea di ricaricare le cartucce, così spesi un poemriggio sul web ad aggiornarmi sull'argomento, leggere pareri in proposito, ecc. Dopo una ricerca su eBay, decisi che avevo trovato il "kit" giusto per me e decisi di acquistarlo: per fortuna lo feci!
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Per dovere di cronaca, il kit che acquistai, specifico per le cartucce HP364 (ma il negozio di eBay in questione ne ha di ogni tipo/marca), è QUESTO, dotato di 5 flaconi (enormi) di inchiostro di ottima qualità (Cyan, Yellow, Magenta, Black e PhotoBlack nel mio caso), le 5 cartucce vuote (e trasparenti!) da usare da lì in poi e un set di siringhe degno di un tossico navigato:

Le cartucce (sia originali che non-originali) delle stampanti inkjet sono di una semplcità pazzesca (io le credevo più sofisticate, ma sventrandone una della HP ho constatato che è così): la metà posteriore è VUOTA, mentre la metà anteriore è semplicemente formata da una SPUGNA assorbente (le due metà sono separate da uno strato di plastica, lasciando un buchino in basso fra le due parti per comunicare). L'inchiostro viene prelevato dai flaconi con le siringhe (il dosaggio viene suggerito, ma si può anche andare ad occhio) e iniettato dal sopra (c'è un buco col tappino) nella metà vuota, riempiendola (vedi immagine sotto, rubata dal web ma che illustra bene la cosa). Pian piano la spugna lo assorbe (tramite il buco che collega le due metà) e... questa è una cartuccia inkjet! (quelle originali, vendute quindi come non-ricaricabili, hanno la metà dietro sempre vuota, e/o la spugna un po' più grande).

L'ultimo problema è costituito dai sopracitati Chip (per nulla collegati alla cartuccia in se, solo incollati sopra ad essa, di modo che se spostate la cartuccia su un'altra stampante, essa può leggere quante stampe ha già fatto la cartuccia, ma non c'è nessun legame fra chip e cartuccia che non sia un po' di colla! Il chip quindi funge solo da "contatore"). Nel mio caso, come detto sopra, la HP (o almeno questo modello di cartucce 364) non rompe le scatole con i chip, nel senso che avverte se la cartuccia è vuota, ma non impedisce la stampa in alcun modo. L'unico problema è che questi chip non vengono venduti, e il kit quindi ne è sprovvisto (le cartucce trasparenti sopracitate ne sono sprovviste). Come spiegato sempre nel kit, la soluzione è semplicissima: con un filo interdentale/stuzzicadenti (o altro) si rimuove gentilmente il chip da una cartuccia originale (quando acquistate le stampanti di solito le cartucce di prova si trovano nella confezione, quindi almeno una cartuccia originale per colore (anche già vuota) dovrebbe averla in giro chiunque) e si re-incolla (nel kit davano dei piccoli pallini di nastro biadesivo, che comunque si ha già in casa) sulla cartuccia trasparente del kit.

FINE.
Da quando sono passato a questo metodo posso dire che la qualità di stampa è rimasta immutata (il venditore del kit asserisce che gli inchiostri sono acquistati dalla fabbrica che rifornisce anche molte marche famose - non so se sia vero ma la qualità parrebbe confermarlo), i flaconi sono ancora praticamente pieni (credo stamperò tutta la vita con quei flaconi, magari li lascerò pure in eredità a mio figlio
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Ulteriore Nota - Pulizia degli Ugelli:
Questo non riguarda nello specifico l'utilizzo di cartucce ricaricabili, ma le stampanti a getto d'inchiostro in generale: a volte capita che, dopo settimane di inutilizzo o molti mesi dopo l'acquisto, la stampante stampi con righe bianche nel testo/immagini, o addirittura non stampa più niente e fa uscire fogli bianchi. Se anche ricaricando l'inchiostro (o cambiando cartuccia) non cambia nulla, al 99% significa che gli ugelli (anche detti "Testine di Stampa") sono intasati, ovvero vi si è seccato dentro dell'inchiostro (capita sempre con le inkjet, ieri come oggi). A dipendenza della marca/modello, le testine possono essere integrate nella stampante (come nel mio caso) o nella cartuccia stessa (che quindi costeranno un occhio della testa, ma l'utente più pigro risolve cambiando cartuccia e buttando quella vecchia). Nel mio caso le testine sono incorporate nella stampante (era un parametro considerato al momento dell'acquisto).
In questo caso basterà pulirle con del liquido apposito (nel mio caso è sempre un kit di eBay, vedi immagine sotto): basta far passare questo liquido apposito (che si mangia l'inchiostro in un modo strepitoso) attraverso la testina di stampa, lasciare agire un attimo (loro dicono una notte, a me sono bastati 5 minuti pre-riscaldando il liquido nel microonde come suggerito) e vederlo colare fuori da sotto portandosi dietro ogni residuo di inchiostro seccato che ha sciolto nel frattempo.
N.B. quando si rimuove il blocco delle testine dalla stampante (l'operazione sopracitata si esegue su un tavolo con dei vecchi giornali sotto), assicurarsi che i contatti metallici sul blocco testine (e nella stampante) non si coprano d'inchiostro, nel qual caso pulirli delicatamente con un fazzoletto: ho impiegato 20 minuti a venire a capo del perché, dopo la pulizia appena spiegata, la mia stampante mi diceva che le testine di stampa erano corrotte (pensavo di aver fatto un danno col liquido), mentre invece erano i contatti dietro sporchi che non toccavano bene!).

Come detto sopra, questo vale a prescindere dall'utilizzo di cartucce ricaricabili o no, e capita prima o poi a tutte le stampanti Inkjet. In particolare, le stampanti Inkjet non dovrebbero MAI essere lasciate con cartucce vuote (ricaricabili o non), in quanto, lasciando ad es. le cartucce dei colori vuote (poiché sono finite e si desidera comunque continuare a stampare solo bianco e nero), lanciando (magari per sbaglio) una stampa a colori la stampante cercherà comunque di ciucciare inchiostro dalle cartucce dei colori, che risulteranno vuote. Le testine di stampa si surriscalderanno (l'inchiostro, senza volerlo, serve anche a raffreddarle) e vi viene immessa aria, che rischierà di comprometterle. Questo non significa che all'apparire di una righetta bianca nel testo ci si debba fiondare immediatamente ad acquistarne una nuova o a ricaricarla entro 10 secondi, ma di tenere presente questo fatto e non andare avanti 1 mese ad ignorare il problema, stampando testi/immagini che richiedono anche quella cartuccia.
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Orsù dunque, postate qui sotto anche voi le vostre esperienze/consigli e rendiamo questo post un'utile fonte di informazione per il risparmio (enorme) di $$$ e la riduzione dell'inquinamento, a scapito di queste mafie della stampa che ci fanno pagare il pizzo sotto forma di cartucce a peso d'oro!!!
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