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Decreto Bersani delucidazioni!

Scambia pareri sull'informatica in generale: le manovre dei discografici, le nuove versioni di Windows, il fatto del momento. Questo è il forum giusto anche per richiedere delucidazioni sui termini tecnici.

Decreto Bersani delucidazioni!

Messaggioda raphael99 » mer apr 04, 2007 9:06 pm

Ho stipulato un contratto con Alice 4 mega flat il 03.03.2007. Vorrei approfittare delle novita' del Decreto Bersani per poter disdire e passare a fastweb. Ma in intenet ho trovato solo opinioni discordanti.
Qualcuno puo' chiarirmi
1- se posso disdire senza incorrere in penalità
2- tempi che la telecom si riserva per procedere alla recessione dal contratto?
E quant'altro.
Grazie sin d'ora
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X na

Messaggioda francesco.surya95 » ven apr 06, 2007 9:18 pm

Ciao, finalmente ti ho trovato!! [crylol] [crylol] [crylol] [crylol] [brindisi]
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Re: X na

Messaggioda Mr.TFM » sab apr 07, 2007 2:04 am

francesco.surya95 ha scritto:Ciao, finalmente ti ho trovato!! [crylol] [crylol] [crylol] [crylol] [brindisi]
[brindisi]






[uhm]
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Re: X na

Messaggioda Xero » sab apr 07, 2007 2:32 am

francesco.surya95 ha scritto:Ciao, finalmente ti ho trovato!! [crylol] [crylol] [crylol] [crylol] [brindisi]

Ah ecco, giocavano a nascondino...


Tornando a monte, non so cosa sia cambiato con il decreto Bersani nei contratti per un servizio ADSL.
Hai letto cosa riporta?

Stando alle mie informazioni la durata minima del contratto è di 12 mesi + gli eventuali gratis.
Il che ti obbliga a disdire non prima della scadenza naturale del contratto e con 2 mesi di anticipo tramite raccomandata con avviso di ricevuta.

In caso contrario potresti incorrere in sanzioni, pagando ugualmente le restanti rate fino allo scadere del contratto.
Ho detto "potresti" poiché se ci sono motivazioni serie, le cui cause sono attribuibili al 100% a chi ti fornisce il servizio, non ti viene applicata alcuna sanzione, a patto di fare la voce grossa, e di esser pronti a metter di mezzo un avvocato.

Ti conviene?

Comunque questo è ciò che so io, prova a chiamare il servizio assistenza, e rileggi il contratto accettato. Qualcosa c'è di sicuro.


Sul secondo punto ricordo per certo che siano scritti nel contratto i tempi di disdetta. Mi pare 30gg al massimo per liberare la portante, e una settimana per eliminare le tue credenziali di accesso.
twitter → http://twitter.com/Maurizio_D

«L'innovazione è una questione di priscio.» A. D'elia
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Ho trovato questo ...anche se il contratto telecom impone...

Messaggioda raphael99 » dom apr 08, 2007 12:01 pm

12 mesi minimo
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Analisi decreto Bersani II: nuove possibilità di disdetta immediata ADSL

Francesco Minciotti Marzo 30th, 2007 (Vota l'articolo) Loading ... Loading ...

Signori, è fatta: da oggi il decreto Bersani II è effettivamente legge!

Essendo poi una legge di conversione, la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (che pure avverrà) non avrà alcun tipo di effetto sull’effettivo avvio della vincolatività delle disposizioni normative in essa contenute. Cioè a dire, il fatto che verrà pubblicato in G.U. non cambia le carte in tavola.

E ora, iniziamo a fare un po’ di chiarezza su questo santo, santissimo comma 3 dell’articolo 1 (non vi dico che gioia fare l’esegesi di una legge dopo essere stato in biblioteca da stamani alle 9 fino a venti minuti fa a preparare procedura penale; ma per voi, questo e altro!). Riportiamolo nella sua interezza per comodità dei lettori:

I contratti per adesione stipulati con operatori di telefonia e di reti televisive e di comunicazione elettronica, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata, devono prevedere la facoltà del contraente di recedere dal contratto o di trasferire le utenze presso altro operatore senza vincoli temporali o ritardi non giustificati e senza spese non giustificate da costi dell’operatore e non possono imporre un obbligo di preavviso superiore a trenta giorni. Le clausole difformi sono nulle, fatta salva la facoltà degli operatori di adeguare alle disposizioni del presente comma i rapporti contrattuali già stipulati alla data di entrata in vigore del presente decreto entro i successivi sessanta giorni. (fonte)

Il comma autorizza gli utenti a dare disdetta da qualunque servizio di telefonia (quindi sia ADSL sia voce), poiché parla di “contratto per adesione […] con operatori di telefonia […] indipendentemente dalla tecnologia utilizzata”; permette di farlo senza alcun tipo di vincolo temporale (quindi via il “minimo dodici mesi” di vigenza contrattuali, come i vecchi contratti Telecom e Fastweb); permette agli operatori (ed è quello che fa Wind, per ora) di - senza tanti giri di parole - far pagare una tassa per le disdette anticipate “mascherandola” da “costo di gestione” per la disdetta; il che non significa che tutti i gestori per forza dovranno farci pagare, ma che - secondo me, e Libero ce ne ha dato dimostrazione - probabilmente molti di loro lo faranno.

Ora, un tema delicato: quando potremo usufruire di queste ottime novità?
Per rispondere correttamente, bisogna effettuare una distinzione fra gli utenti; esattamente, fra i vecchi abbonati, cioè quelli che hanno stipulato un contratto ADSL (o fonia) con un gestore prima del 2 febbraio 2007; e i nuovi abbonati, cioè coloro i quali hanno stipulato un contratto ADSL (o fonia) a partire dal 2 febbraio 2007.

Per i vecchi, questo nuovo regime sarà inderogabilmente in vigore a partire dal 2 aprile 2007 (checché ne dicano call center, siti ufficiali e contratti vari, poiché la legge dice che “le clausole difformi sono nulle”, che sarebbe a dire: “se nel tuo contratto dici qualcosa che va contro la legge, è come se quella parte del contratto non esistesse”). Fino a quella data, i gestori non saranno obbligati ad applicare le nuove e più favorevoli previsioni di cui si parla; ma è certo, ad esempio, che Libero le abbia già adottate (e, in questo, bisogna riconoscere del “merito” all’impresa).
Da dove ricavo il termine del 2 aprile?
Da questo passo del comma: “Le clausole difformi sono nulle, fatta salva la facoltà degli operatori di adeguare alle disposizioni del presente comma i rapporti contrattuali già stipulati alla data di entrata in vigore del presente decreto entro i successivi sessanta giorni.”
Che, traducendo dal legalese, significa che i gestori dovranno adattare i vecchi contratti (cioè i contratti stipulati prima del 2 febbraio 2007) entro sessanta giorni dal 2 febbraio 2007. Che, guarda caso, è il 2 aprile :)

E per i nuovi contratti?
Per loro, le “vecchie” disposizioni sulle penali non hanno mai avuto vigore: certo, è statisticamente improbabile che qualcuno che abbia stipulato un contratto meno di due mesi fa abbia già concluso la disdetta immediata pagando le penali, ma se l’avesse fatto e avesse dovuto pagare le salate penali che tutti conosciamo, avrebbe diritto al rimborso, poiché la legge rendeva, per i nuovi contratti, immediatamente valide le nuove norme.

Quindi:

* i titolari dei VECCHI contratti dovranno attendere, per avere l’assoluta certezza dell’applicabilità del nuovo regime, il 2 aprile 2007, a meno che non abbiano Libero come gestore, il quale ha - già da qualche giorno - modificato il suo contratto adeguandolo al decreto;
* i titolari dei NUOVI contratti possono già procedere alla disdetta immediata secondo il decreto Bersani.

Quel che consiglio caldamente, comunque, è attendere ancora qualche giorno e vedere come i gestori adatteranno i contratti (perché dovranno farlo): chi metterà tasse, chi metterà altro, chi non metterà niente… M’aspetto di tutto.

La ormai famosa Guida alla corretta disdetta di Libero ADSL è stata aggiornata alle disposizioni del decreto Bersani II. Prendetene visione!
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Che ne pensate? Io non so cosa dire perche' il mio contratto mi impone 12 mesi.
comunque. Vi posto il link e se qualcuno ne sa di più mi faccia sapere! Grazie

http://www.silenzi.com/2007/03/30/anali ... iata-adsl/

la telecom da me interpellata tramite una operatrice mi dice di non sapere niente.
Il mod. che ne pensa?
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finalmente un po' chiarezza, ... col trucchetto!

Messaggioda raphael99 » gio apr 12, 2007 10:07 pm

da Altroconsumo:
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Altroconsumo: ingiustificati balzelli d'uscita dai contratti adsl. I 40 euro fissi chiesti ai consumatori sono penali inaccettabili
06-04-2007


I principali operatori che forniscono servizi Internet adsl flat fanno pagare dei costi fissi di recesso dal contratto al consumatore, dai 40 euro di Alice Telecom e Libero Wind ai 60 euro di Tele2.

E' quanto denuncia Altroconsumo in una lettera inviata oggi al presidente dell'AGCOM, Corrado Calabrò, e ad Antonio Catricalà, presidente dell'Antitrust, oltre che ai ministri per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, e delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni.

Questi costi sono veri e propri balzelli imposti (vedi tabella) da Alice Telecom, Libero Wind, Tele2, ostacoli al far effettivamente giocare la concorrenza e scegliere di cambiare operatore con facilità, contraddicendo lo spirito del Decreto Bersani che invitava a realizzare un'effettiva apertura alla concorrenza anche nel settore Internet.

OPERATORE COSTO RECESSO ADSL FLAT in euro
NEL PRIMO ANNO DI CONTRATTO NEGLI ANNI DI CONTRATTO SUCCESSIVO AL PRIMO
ALICE TELECOM 40 0
LIBERO WIND 40 40
TELE2 60 60

Prima del decreto Bersani, per poter cambiare operatore il consumatore doveva attendere la scadenza annuale del contratto, ma allora non pagava nulla per il recesso. Attualmente gli operatori accettano il recesso prima della scadenza annuale, ma pretendono di essere pagati per questo. E' un'ulteriore dimostrazione che in realtà i 40 o 60 euro imposti sono una cifra compensatoria, corrispondente a 2 o 3 mensilità della tariffa adsl flat, del minor guadagno derivante dalla minore durata del contratto e non certo un equivalente di costi effettivamente sostenuti dalle aziende.

Altroconsumo invita le autorità regolatrici del mercato ad intervenire immediatamente per porre fine a tale pratica anticoncorrenziale.

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Se qualcuno ha qualche notizia piu' sicura per favore mi faccia sapere!

PS Gradirei anche un commento del Moderatore se sa qualcosa in proposito
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Decreto "Telecom"

Messaggioda Pciccio » mer apr 18, 2007 9:01 pm

In pratica vuol dire che questo decreto Bersani conta quanto il due di coppe...
Ho parlato con un operatrice Telecom di cui ho il contratto adsl che (dopo essersi prontamente spaventata appena ha sentito le parole "disdire contratto") mi ha detto che posso disdire immediatamente il contratto senza alcun pagamento successivo grazie al nuovo decreto Bersani ma siccome la cosa mi è sembrata un po' troppo facile sono andato a leggere sulle condizioni di recesso del mio contratto adsl dove c'è scritto che "Se vuoi disattivare la linea ADSL prima della scadenza annuale del contratto, specifica la tua esigenza nella richiesta di disdetta abbonamento. L´abbonamento verrà comunque disdetto alla scadenza annuale e le fatture emesse fino a quella data dovranno comunque essere pagate." (Sembra che non si parli di penali ecc.)
In sostanza non è cambiato niente quindi o chiamiamo i gestori fuorilegge o chiamiamo il decreto "decreto Telecom".
P.S. : ma l' "assistenza" telefonica serve per dare informazioni agli utenti o per vendere contratti? La seconda... [:p]
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Messaggioda raphael99 » mer apr 18, 2007 9:50 pm

Ciao.
A prescindere che ormai il decreto Bersani è diventata LEGGE dello stato, come si evince da quanto ho postato la legge deroga ai contratti stipulati e quindi non penso che vi siano canoni da pagare.
L'unica segnalazione di evidente abuso e' quella segnalata da altroconsumo che evidenzia un 2taccheggio" di 40 Euro per disdire il contratto.
Secondo me non devi pagare alcun canone ma essendo una legge nuova speravo che il moderatore o qualcuno intervenisse per dare qualche delucidazione.
Quindi siamo sempre allo stesso punto.
Io sono li' li' per disdire con Telecom e passare a fastweb ma finchè non ho certezza (che ormai che quasi acquisita) che non vi siano penali - cioe' i canoni fino alla fine del contratto - mi va bene di pagare 40 euro e togliermi di dosso il canone.
Chissa' che qualcuno un po' meglio informato ci chiarisca un po'.
Ciao
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News

Messaggioda raphael99 » mer mag 02, 2007 12:08 pm

Da Repubblica OnLine di Oggi 02.05.2007

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Il decreto Bersani dà ora la possibilità di disdire con un operatore
(fisso e Adsl) senza pagare i canoni che mancano alla scadenza
Telefonia, via i contratti annuali
ma dalle aziende arrivano le penali
Gli operatori adesso applicano i pagamenti sfruttando scappatoie
della nuova normativa. Ma l'Agcom indaga. E l'utente spera
di ALESSANDRO LONGO

<B>Telefonia, via i contratti annuali<br>ma dalle aziende arrivano le penali</B>
I CONTRATTI annuali dal primo maggio sono morti ma hanno lasciato in eredità ai consumatori uno strascico di polemiche. Effetto del decreto Bersani, che gli operatori di rete fissa hanno recepito a modo loro. Il decreto, com'è noto, ha infilzato una delle fiere più odiate dai consumatori italiani: i contratti annuali di telefonia fissa e Adsl. L'obbligo, cioè, di sottoscrivere contratti che durino 12 mesi per telefonare con una normale linea o per navigare con l'Adsl.

Disdire prima della scadenza dell'anno di abbonamento era possibile anche prima del decreto, ma obbligava l'utente a pagare comunque tutti i canoni restanti fino al dodicesimo. Il solo vantaggio di disdire in anticipo era quindi il poter far posto, sulla propria linea, a servizi giudicati più efficienti o economici, di altri operatori.

Uno stato di cose che da anni suscitava le proteste delle associazioni dei consumatori, visto che all'estero e soprattutto nei Paesi anglosassoni i contratti di durata mensile sono abbastanza comuni. Gli operatori si sono adeguati al decreto; Tele2, Wind e Fastweb già da aprile. Con Telecom Italia e altri operatori, invece, la novità scatta dal primo maggio, comunque sia per i nuovi sia per i vecchi abbonati. È possibile quindi disdire in ogni momento, con un preavviso di appena 30 giorni (prima si andava da 60 giorni in su, a seconda dei vari contratti), senza preoccuparsi dei canoni restanti.

Il punto è però che gli operatori hanno introdotto penali per chi disdice in anticipo, sollevando gli scudi delle associazioni consumatori, che parlano ora di "spirito tradito del decreto". In particolare, Aduc ha chiesto l'intervento dell'Autorità Garante delle Comunicazioni (Agcom), perché faccia luce su queste penali e difenda i consumatori da eventuali abusi degli operatori. Agcom ha preso a cuore la questione e ha comunicato di stare indagando sulla liceità delle penali, di cui ha chiesto spiegazioni agli operatori.

Nel frattempo che l'iter di Agcom si muova (i tempi potrebbero essere lunghi), ecco la mappa delle novità. Dal primo maggio, gli utenti Telecom Italia, di linea fissa normale o Isdn, possono disdire pagando 48 euro di penale (più il canone della mensilità corrente). Stessa penale è prevista per chi abbandona Alice Adsl. Sale invece a 60 euro per chi elimina in un sol colpo l'Adsl e la linea fissa di Telecom Italia. Nessuna penale, però, se la disdetta avviene dopo almeno 12 mesi di abbonamento (dal secondo anno in poi, quindi). Wind applica una penale più bassa, 40 euro per l'Adsl e/o la linea fissa; ma vale anche dal secondo anno. È di 60 euro per Tele2, sempre. Tiscali fa sapere a Repubblica.it che ne sta parlando con Agcom, per valutare se applicare una penale ed eventualmente di quale importo. Fastweb chiede massimo 217 euro, ma solo agli utenti a cui ha attivato anche la Tv (oltre all'Adsl e la linea voce). È una somma a scalare, in modo proporzionale in rapporto ai mesi di abbonamento già compiuti e si annulla dopo il dodicesimo. In altre parole, Fastweb chiede circa 18 euro al mese per ogni mese che manca al dodicesimo.

Le associazioni consumatori (tra le altre, Adiconsum, Altroconsumo, Aduc) fanno notare un paradosso: chi disdice uno-due mesi prima della scadenza rischia di pagare, di penale, più di quanto avrebbe sborsato prima del decreto Bersani. La penale è in molti casi, infatti, superiore alla somma di due canoni mensili di un'Adsl di basso livello o di una linea telefonica base.

Ma come giustificano gli operatori queste penali? Sostengono che sono dovute per coprire spese che loro stessi affrontano in caso di disdetta anticipata. Sfruttano così una clausola del decreto Bersani che, in effetti, obbliga gli operatori a addebitare agli utenti, in caso di disdetta anticipata, solo le spese giustificate dai costi a monte. Starà ora ad Agcom stabilire se gli operatori hanno rispettato il decreto o se sulle penali hanno fatto "cresta" rispetto ai propri costi.

Va comunque detto che, nonostante le penali, per l'utente medio adesso la situazione contrattuale è migliorata. Poter disdire già dopo un mese un'Adsl che funziona malissimo, senza il peso di molti canoni da pagare, e passare d'un soffio a un concorrente è una liberazione e una nuova arma nelle mani dei consumatori. Il che, forse, sarà una spada di Damocle che costringerà gli operatori a offrire servizi migliori.

(2 maggio 2007)

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Aspettiamo e vediamo!!! [boh]
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