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MegaUpload sarebbe stato chiuso a causa di MegaBox?

26/01/2012 - news
Internet - Emergono incredibili retroscena sulla chiusura del popolare sito di file sharing. La causa di tutto questo sarebbe la volontà da parte del gruppo di entrare nel mondo della musica on-line?

La notizia della chiusura del famosissimo sito di file sharing MegaUpload, seguita da milioni di proteste sul web, azioni di vendetta da parte degli Anonymous ed annunci di aperture di versioni alternative del portale da parte di questi ultimi (poi rivelatosi tutto falso), ha portato un vero e proprio terremoto sul web, tanto da spingere alcuni siti di questa categoria a tutelarsi in modo anche drastico.

Emergono però incredibili retroscena riguardo a questa vicenda: le motivazioni ufficiali dell'FBI sulla chiusura del sito e l'arresto del suo fondatore Kim Dotcom sono infrazione di copyright, estorsione e riciclo di denaro, ma la verità potrebbe essere un'altra.

MegaBox e MegaMovie, i portali che fecero tremare le major

Nel mese di dicembre 2011, il sito TorrentFreak.com riportava la notizia dell'imminente lancio, in versione beta, di un nuovo portale del gruppo MegaUpload: MegaBox Digital Jukebox. L'obbiettivo di questo sito era quello di offrire milioni di canzoni tramite tariffe altamente vantaggiose per gli artisti, i quali avrebbero ottenuto fino al 90% dei guadagni delle loro canzoni pubblicate su Megabox, ponendosi come principale rivale di iTunes Music Store.

Il portale contava già il supporto di 7digital, Gracenote, Rovi ed Amazon, ed era in procinto di essere aperto al pubblico nel giro di pochi mesi. Lo stesso Kim Dotcom in un intervista dichiarò: "Potremmo aspettarci diversi annunci di clamorose esclusive per MegaBox con artisti che sono desiderosi di abbandonare i modelli di business obsoleti".

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Inoltre, sarebbe stato successivamente aperto un equivalente di MegaBox per il mondo cinematografico, MegaMovie, il quale avrebbe permesso la visione gratuita di diversi film agli utenti Premium, sempre con la stessa formula di remunerazione per gli autori.

Fin da subito infatti fu evidente che questo progetto non era ben visto agli occhi delle major. A prova di tutto ciò, i dirigenti di MegaUpload entrarono quasi subito in conflitto con RIAA e MPAA, associazioni rappresentative delle principali case discografiche e cinematografiche americane, ed inoltre fu citata in giudizio la Universal Studios per la rimozione del video pubblicitario di MegaBox su YouTube.

Insomma, era chiaro che quelli di MegaUpload si erano posti in una netta situazione di conflitto con le potenze del mondo della musica e dei film, ed un sospetto è sorto a tutti spontaneo: non è che dietro la chiusura del portale da parte dell'FBI c'è un piano studiato per mettere fuori gioco un rivale considerato troppo pericoloso? Prove che vadano a confermare tutto ciò non ce ne sono, ma tutte queste coincidenze sono quantomeno sospette.

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