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LulzSec esce di scena dopo 50 giorni di crack

a cura di Zane
27/06/2011 - news
Tecnologia & Attualità - Il team ha annunciato ufficialmente l'interruzione di tutte le proprie attività. Ignote le motivazioni, ma governi e multinazionali tirano un sospiro di sollievo.

Il gruppo di esperti di sicurezza raggruppatisi alle spalle del marchio Lulz Security (LulzSec) ha annunciato domenica l'intenzione di interrompere ogni attività.

La decisione, si legge nel breve comunicato, è giunta in occasione del cinquantesimo giorno dalla fondazione: un traguardo che, si scopre ora, il team aveva pianificato di raggiungere a priori per poi fermarsi.

I sei anonimi fondatori hanno però ribadito fermamente il proprio credo in AntiSec, ovvero la maxi-operazione di cracking ai danni di governi, multinazionali ed altri soggetti invisi che avrebbe dovuto essere portata a termine in collaborazione con Anonymous.

Parallelamente al messaggio di commiato, LulzSec ha distribuito un ricchissimo archivio contenente i dati sottratti durante le ultime scorribande digitali. Fra questi, sono presenti memo interni e comunicazioni aziendali della compagnia telefonica AT&T, dati personali dei partecipanti ad alcuni videogame on-line, mappe dettagliate della struttura informatica di varie aziende con base negli USA (fra le altre, Disney, Universal Studios ed EMI), lunghe liste di account registrati su vari siti, un elenco di router impostati con le credenziali d'accesso di default e via dicendo.

Sebbene LulzSec abbia espressamente parlato di una decisione pianificata in anticipo, è difficile credere che, già dalla nascita in sordina, il gruppo possa aver previsto un successo di tale portata (si parla di quasi 280 mila seguaci via Twitter per una trentina di azioni di crack con obbiettivi di alto profilo andate a buon fine) nei primi 50 giorni di attività.

L'impressione è piuttosto che, anche in seguito all'arresto di uno dei propri sostenitori, la banda abbia compreso di essere nel mirino degli inquirenti e, di conseguenza, abbia preferito uscire di scena, impunita, all'apice della propria popolarità.

Considerate le motivazioni "giocose", non è comunque da escludere che possa trattarsi di una pausa, più che di una chiusura finale.

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