È tramite un post comprensibilmente euforico che il numero uno di Xmarks Inc. ha comunicato ieri la lieta novella: il popolare servizio di sincronizzazione cross-browser dei segnalibri e delle altre preferenze personali ha trovato il modo di rimanere a galla e, di conseguenza, la tanto temuta chiusura totale di fine gennaio è ormai scongiurata.
La salvezza passerà per un cambio di proprietà: il CEO James Joaquin ha anticipato che il suo gruppo è impegnato oggi a finalizzare un accordo che prevede la cessione della piattaforma ad un acquirente per il momento anonimo, fermamente intenzionato a portare avanti il prodotto.
Come era facilmente prevedibile, considerate le difficoltà economiche che hanno reso insostenibili i costi di gestione al proprietario attuale, la nuova fase del ciclo vitale di Xmarks vedrà l'affiancamento di un servizio in abbonamento pagato alla versione base del componente.
Non è chiaro quali saranno le differenze fra le due edizioni, né se il pacchetto "premium" veicolerà funzioni aggiuntive o se si limiterà a rimuovere eventuali limiti di volume al programma base.
Ad essere intuibile è invece la probabile fascia di prezzo della sottoscrizione: tramite un sondaggio non impegnativo, il gruppo ha testato il mercato il mese scorso chiedendo ai propri utenti se sarebbero stati disposti a pagare fra i 10 ed i 20 dollari all'anno per continuare ad usufruire del pacchetto.
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