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Installazioni avanzate di Ubuntu

a cura di farbix89
06/10/2010 - articolo
Linux & Open Source - La celebre distribuzione GNU/Linux offre diverse opzioni "avanzate", oltre alla popolare procedura di setup guidato. Vediamo quindi come creare installare Ubuntu su una chiavetta USB, partizionare manualmente il disco ed aggiungere anche Windows 7 in un secondo momento.

La preparazione di un sistema GNU/Linux è diventata col tempo sempre più facile, grazie a procedure guidate che rendono la fase di installazione, di solito poco amata dagli utenti, alla portata di tutti.

Ci sono però vari modi per installare Linux e in questo articolo tratteremo le modalità avanzate di Ubuntu, la regina tra tutte le distribuzioni. L'articolo prenderà in esame:

Metodi alternativi, ma non per questo meno efficaci, e spesso indispensabili in caso di configurazioni particolari: Netbook, ridotto spazio sull'Hard Disk, PC con account limitato o necessità di un dual-boot...

Molti sanno che è possibile utilizzare una chiavetta USB al posto del CD per avviare "la Live" di Ubuntu.

Ma possiamo anche installare Ubuntu su chiavetta in maniera permanente, salvando i nostri dati e le nostre preferenze, nonché le impostazioni del sistema. La nostra memoria verrà utilizzata come un disco esterno, pronto per ogni evenienza.

Avere Ubuntu installato su chiavetta offre moltissimi vantaggi: possiamo portarci dietro tutti i nostri software preferiti, utilizzare il nostro browser e visualizzare i nostri segnalibri, inserire password e codici di carte di credito su PC pubblici senza compromettere la nostra privacy, riparare i PC con Windows.... solo per elencarne alcuni.

L'installazione "in persistenza" è eseguibile sia da Ubuntu, che offre già gli strumenti giusti, sia su piattaforme Windows, dove basta un piccolo programma gratuito.

Creazione chiavetta su Ubuntu

Ubuntu offre un tool semplice ed efficace per creare Live-USB, anche in modalità persistenza.

Basta andare in Sistema-Amministrazione-Creatore dischi di avvio

Crea disco di avvio_001.png

Clicchiamo su Altro... per selezionare l'immagine ISO della distribuzione. Nella sezione Disco da usare selezioniamo la chiavetta

Crea disco di avvio_002.png

Se la vostra memoria USB non è vuota, potete formattarla cliccando su Cancella disco.

Ora basta selezionare quanto spazio riservare alla partizione permanente, dove verranno salvati i documenti e le impostazioni

Crea disco di avvio_003.png

1-2 GB sono più che sufficienti, se necessario potete utilizzare tutta la chiavetta.

Ora non resta che cliccare su Crea disco di avvio ed attendere il trasferimento dei file

Selezione_004.png

E la creazione della partizione

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Ora abbiamo una chiavetta con Ubuntu installato in persistenza.

Tutte le modifiche al sistema e i documenti verranno salvate nella partizione dedicata.

Purtroppo questo tool funziona solo con le immagini ISO di Ubuntu: non è possibile utilizzarlo per altre distribuzioni.

Creazione chiavetta su Windows

Su Windows è sufficiente installare questo programma.

Scaricate l'ultima versione disponibile, nel mio caso la 2.6

Downloads - Google Chrome_2010-09-17_16-32-17.png

Interfaccia molto colorata, che riporta in colonna i vari step da eseguire.

Il primo step riguarda la scelta della chiavetta da utilizzare

LinuxLive USB Creator01.png

Scegliamo nel menu a tendina la nostra chiavetta e vedremo il semaforo diventare verde.

Il secondo step permette di selezionare la sorgente della distribuzione: un'immagine ISO, un Live CD inserito nel lettore o addirittura scaricare direttamente dal programma la distribuzione scelta

LinuxLive USB Creator_02.png

Nel mio caso, avendo già scaricato l'immagine, ho selezionato la prima opzione.

Il software eseguirà una verifica di compatibilità: se il semaforo diventa verde possiamo proseguire!

LinuxLive USB Creator05.png

Ora lo step più importante: dobbiamo scegliere se creare una live semplice o persistente.

Per impostazione predefinita, l'utility crea una Live normale...

LinuxLive USB Creator06.png

... ma basta inserire un valore in MB o utilizzare il selettore per abilitare la modalità persistente

LinuxLive USB Creator07.png

Come prima consiglio 1-2 GB, ma possiamo inserire una dimensione a piacere.

Ora non resta che configurare le ultime opzioni

LinuxLive USB Creator08.png

Nello step 4, abilitiamo solo la prima casella. Selezioniamo la seconda solo se la chiavetta non è vuota (verrà formattata) e lasciamo disabilitata l'ultima opzione.

Per avviare la creazione del Live-USB, clicchiamo sull'icona a forma di fulmine.

Dopo un po' di tempo, più o meno in base alla dimensione scelta per la partizione persistente, avremo la chiavetta pronta.

In fase di boot sarà possibile scegliere se avviare la Live-USB o la modalità persistente.

Questo programma supporta moltissime distribuzioni GNU/Linux ed è molto semplice da utilizzare.

L'installazione grafica di Ubuntu è stata semplificata negli anni per garantire una corretta installazione anche agli utenti meno esperti.

Purtroppo questa eccessiva semplificazione può portare a cali di prestazioni, sopratutto sui PC più datati: viene creato automaticamente una partizione di swap (analoga per funzione al file di paging su Windows) non ottimizzata per la quantità di memoria RAM della quale si dispone, impedendo una sospensione efficace, rallentando il PC e, nei casi più gravi, causando blocchi del sistema.

Configurando manualmente le dimensioni di questo file sarà possibile ottenere una configurazione ad hoc per il quantitativo di RAM a disposizione, aumentando la stabilità e la velocità di esecuzione dei programmi.

Si può fare tutto dal CD di Ubuntu prima dell'installazione.

Avviamo il Live CD e apriamo Gparted, raggiungibile da System-Administration

Selezione_002.png

Nel mio caso l'hard disk è libero e verrà utilizzato per intero.

Se nel vostro sistema è presente Windows basta ridimensionare la sua partizione ed ottenere spazio non partizionato (una mini guida qui).

Selezioniamo lo spazio libero e clicchiamo con il tasto destro, nel menu a tendina selezioniamo New

Ubuntu [In esecuzione] - Oracle VM VirtualBox_003.png

Si aprirà una finestra di impostazioni simile a questa:

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Nel campo Create as selezioniamo Primary partition, nel campo File System utilizziamo ext4 e nel campo Label inseriamo un nome a piacere, nel mio caso Partizione root.

La modifica più importante è nel campo Free space following: Qui possiamo scegliere quando spazio lasciare fuori dalla partizione primaria per dedicarla alla partizione di swap.

I valori da assegnare alla partizione di swap possono variare in base al quantitativo di RAM a disposizione:

Nel mio caso, avendo 512 MB di RAM, ho inserito 1024 nel campo indicato.

Clicchiamo su Add

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Vedremo la nuova partizione pronta per ospitare Ubuntu, più una piccola parte di spazio libero che andremo ad utilizzare per lo swap.

Selezioniamo lo spazio vuoto e clicchiamo di nuovo con il tasto destro su New

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Come File system selezioniamo stavolta linux-swap. Nel campo Label inserite un nome a piacere, dopo clicchiamo su Add.

Le partizioni sono pronte

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Controlliamo bene le partizioni per evitare errori e quando siamo pronti rendiamo definitive le modifiche cliccando sull'icona Apply, in alto

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Attendiamo la fine delle operazioni e chiudiamo Gparted.

Ora possiamo avviare l'installazione di Ubuntu normalmente

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Inseriamo Fuso Orario, Disposizione Tastiera e clicchiamo sempre su Avanti.

La schermata più importante è senza dubbio questa

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Selezioniamo l'opzione Specifica manualmente le partizioni (avanzato) e clicchiamo su Avanti

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Ora avremo una panoramica delle partizioni presenti sull'hard disk.

Nel mio caso la procedura è semplice avendo solo queste due partizioni, ma se avete altri sistemi operativi o partizioni dati dovete procedere con massima prudenza, per evitare di cancellare tutto!

Riconoscere le partizioni che ci interessano è molto semplice: trovate la partizione ext4 e swap, guardando la colonna Tipo.

Selezioniamo la partizione ext4 e clicchiamo in basso su Modifica

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Nel campo Usare come scegliamo dal menu a tendina File system ext4 con journaling.

Nel campo Punto di mount scorriamo il menu a tendina e selezioniamo /, corrispondente alla partizione di root.

Clicchiamo su OK.

Selezioniamo la partizione di Swap e clicchiamo su Modifica

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La partizione si configurerà da sola: basta controllare se nel campo Usare come è selezionata area di swap.

Clicchiamo su Ok e in seguito su Avanti.

Abbiamo appena installato Ubuntu con le nostre configurazioni, che ci permetteranno di ottenere il massimo dal nostro Hardware.

Installare Windows dopo Ubuntu provoca la sovrascrittura di GRUB, il bootloader di Ubuntu, con quello di Windows.

Il risultato finale è l'impossibilità di accedere alla partizione di Ubuntu, che però è sempre presente, non viene cancellata. In tal caso, basta reinstallare GRUB per risolvere ogni problema. Vediamo come installare correttamente Windows 7 sul disco già impegnato e in seguito la procedura per ripristinare l'accesso a Ubuntu.

Installazione di Windows 7

Prepariamo la partizione che ospiterà il sistema operativo di Microsoft. Per farlo basta avviare Gparted (contenuto in Ubuntu o scaricabile in versione CD-live qui).

Riduciamo la partizione di Ubuntu e ricaviamo lo spazio necessario per Windows

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Selezioniamo la partizione non allocata e cliccando con il tasto destro, selezioniamo New

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Nella finestra di riepilogo selezioniamo come file system NTFS, controlliamo che sia selezionata Partizione Primaria e diamo un nome alla partizione

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Clicchiamo su Add. Ecco il risultato finale

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Rendiamo effettive le modifiche cliccando su Apply.

Siamo pronti per installare Windows. Inseriamo il DVD nel lettore e eseguiamo l'installazione Personalizzata(utenti esperti)

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Selezioniamo la partizione NTFS creata, facilmente identificabile dal nome

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Clicchiamo su Avanti e attendiamo la fine dell'installazione.

Ripristino accesso a Ubuntu

Al riavvio noteremo che Ubuntu non è più visibile e parte direttamente Windows, questo perché il sistema operativo Microsoft ha sovrascritto il bootloader di Ubuntu, rendendo quest'ultimo inaccessibile.

Possiamo riabilitare l'accesso a Ubuntu utilizzando SuperGRUB2Disk, un Live-CD apposito per accedere a tutti sistemi operativi presenti sul disco.

Scarichiamolo da QUI e masterizziamolo su un CD.

Inseriamolo nel lettore e il CD ci accoglierà con una schermata piuttosto spartana

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Selezioniamo la prima voce Detect any OS, partirà la ricerca dei sistemi operativi presenti sull'hard disk

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Ora selezioniamo la voce corrispondente alla partizione di Ubuntu, nel mio caso Linux 2.6.32-24-generic.

Avremo di nuovo accesso a Ubuntu

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Appena avviato, apriamo il terminale (raggiungibile in Applicazioni->Accessori->Terminale).

Ora bastano pochi comandi per ripristinare il GRUB e garantire l'accesso ad ogni OS presente:

sudo grub-install /dev/sda

Seguito da un

sudo update-grub

Avremo una risposta simile dal terminale

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Chiudiamo tutto, riavviamo e rimuoviamo il CD dal Lettore.

Se tutto è andato per il verso giusto, avremo GRUB al riavvio, che ci permette di scegliere cosa avviare

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