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Apple conferma: l'account vietnamita era fraudolento

a cura di Zane
08/07/2010 - news
Sicurezza - Da Cupertino confermano i sospetti: il venditore vietnamita dei record ha raggiunto il vertice tramite pratiche fraudolente. Gli utenti verifichino i propri acquisti e, in caso, si facciano risarcire dalla propria banca.

Qualche giorno addietro davamo notizia di una situazione alquanto inusuale venutasi a creare su iTunes: contenuti di dubbia qualità immessi da un account vietnamita dominavano la classifica delle vendite e, contestualmente, alcuni utenti segnalavano addebiti non richiesti sui propri conti.

Tramite un breve messaggio inviato alla redazione di Engadget, Apple ha confermato i sospetti: lo sviluppatore ha agito in modo fraudolento, ed è ora stato espulso dalla piattaforma insieme a tutti i propri prodotti.

Nella replica, Apple ricorda che i venditori non ricevono alcuna informazione confidenziale relativa agli utenti che effettuano gli acquisti. Questo sta a significare che i truffati non dovrebbero temere ulteriori addebiti sulla propria carta di credito ora che l'account dei criminali è stato terminato.

Allo stesso tempo però, il colosso invita tutti i propri clienti a verificare che non figurino acquisti indesiderati fra quelli effettuati su iTunes. In caso si notassero addebiti fraudolenti però, Apple delega la responsabilità di procedere con il rimborso alle banche: "Ti raccomandiamo di contattare il tuo istituto di credito e richiedere la cancellazione del pagamento e la restituzione del denaro", si legge nel messaggio, prima della raccomandazione di cambiare immediatamente la password di accesso.

Il numero dei truffati non dovrebbe comunque essere troppo elevato: si parla infatti di circa 400 account in totale: "Una piccola percentuale rispetto ai 150 milioni che Apple serve giornalmente", ricorda l'editorialista di Engadget.

Sebbene Apple non lo abbia escluso esplicitamente, proprio lo scarso numero di account interessati conferma indirettamente che l'organizzazione criminale ha ottenuto il risultato rubando le password degli account dai quali è stato sottratto il denaro con azioni di phishing o simili. Se invece si fosse trattato di una sorta di crack del servizio, si starebbero leggendo probabilmente numeri di diversi ordini di grandezza più elevati.

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