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Facebook sarà il nuovo Grande Fratello?

06/10/2009 - articolo
Internet - Un viaggio nel mondo di Facebook: la sua storia, il suo funzionamento e la tutela della privacy degli utenti iscritti. Facebook ha i requisiti per diventare il nuovo "Grande Fratello"?

Facebook è la più famosa rete sociale (social network) attualmente in attività. L'idea si è concretizzata il 4 Febbraio 2004 ad opera di Mark Zuckerberg, allora diciannovenne residente ad Harvard, aiutato da Andrew McCollum e Eduardo Saverin.

Il servizio acquista subito grande diffusione tra la popolazione universitaria di Harvard, e in poco tempo buona parte degli universitari statunitensi sono iscritti a Facebook.

Dalla fine del Febbraio 2006, la piattaforma diventa disponibile anche a scuole superiori e grandi aziende, e da Settembre dello stesso anno chiunque abbia compiuto 13 anni può registrare un account.

Lo scopo iniziale del progetto era di permettere agli studenti universitari e liceali di tutto il mondo di mantenere i contatti. Ma in poco tempo Facebook si è trasformato in una vera e propria rete sociale, dando la possibilità a chiunque di comunicare e condividere informazioni di ogni tipo.

In un anno, dal Settembre 2006 al Settembre 2007, le statistiche sul traffico stilate da Alexa vedono passare Facebook dalla sessantesima alla settima posizione. Nel Luglio 2007 entra nella Top Ten mondiale e diventa il sito numero uno per foto disponibili negli Stati Uniti con più di 60 milioni di immagini caricate ogni settimana.

In Italia la moda scoppia nel 2008. In Agosto vengono registrate oltre un milione e trecentomila visite e nei mesi successivi lo stivale è in testa alla lista dei Paesi con un incremento degli iscritti del 135%. Tuttavia, attualmente siamo il paese europeo più inattivo: addirittura in discesa.

Stando ai dati forniti dal sito stesso, i 300 milioni di utenti sono stati raggiunti e superati nel Settembre 2009 mentre una stima del valore del portale corrisponde a 8 miliardi di dollari.

Si parla praticamente di una nazione, la nazione Facebook, al quarto posto per popolazione dopo la Cina, l'India e gli Stati Uniti d'America.

La piattaforma è completamente gratuita e non richiede un corrispettivo in moneta al momento della registrazione, ma ricava il guadagno dalle pubblicità proposte all'utenza. Nell'Aprile 2006, alcune voci rivelarono che le inserzioni fornivano un introito settimanale pari a un milione e mezzo di dollari.

Secondo le statistiche fornite da TechCrunch, già nel lontano 2005, l'85% degli studenti è iscritta a Facebook, e di questa percentuale, il 60% accede al servizio quotidianamente. Il portavoce dell'azienda sostiene che le persone passino quasi 20 minuti al giorno collegati.

E la cosa più curiosa è che secondo uno studio, Facebook è la seconda cosa più "in" tra gli studenti, allo stesso posto della birra e del sesso ma dopo l'iPod.

Facebook è davvero una rete "sociale"?

Il sociologo Cameron Marlow, impiegato presso Facebook, ha reso pubblici i risultati di uno studio condotto per determinare se il celeberrimo social network incrementa realmente la dimensione della rete sociale di una persona.

In altre parole, si è voluta verificare l'effettiva efficacia di Facebook come strumento sociale atto ad ampliare, o rafforzare, lo spettro di conoscenze dell'individuo.

Per dare una risposta a questa domanda, sono stati creati tre gruppi all'interno dell'insieme chiamato "amici" di ogni individuo.

In realtà, la distinzione praticata tra "amici" e "conoscenti" non è del tutto corretta. Parte di quelli che vengono comunemente definiti amici, non sono altro che persone con cui l'individuo ha fatto conoscenza in un certo momento della propria vita. I dati provenienti dalla piattaforma stessa rivelano che ogni utente medio ha 120 amici.

C'è però da dire che non tutte le persone sulla Terra sono iscritte a Facebook, e quindi (teoricamente) l'utente potrebbe conoscere qualche persona non iscritta che non viene conteggiata come suo amico.

Il risultato di quest'indagine dimostra che le donne svolgono un'attività maggiore sul servizio online rispetto agli uomini. Mantengono le comunicazioni molto più dell'altro sesso, sebbene su una lista di 500 amici le relazioni vengano conservate solo con meno di 50 persone.

Privacy e problemi

Il lato più oscuro di Facebook è senza dubbio la privacy e la sicurezza di cui godono gli iscritti al servizio.

Le vulnerabilità rilevate nella piattaforma sono state diverse, soprattutto negli ultimi mesi. Due studenti del MIT furono in grado di scaricare sui loro sistemi oltre 70mila profili utente sfruttando uno script automatico. La BBC dimostrò con un suo applicativo, Click, che era possibile rubare i dati sensibili di un individuo e dei suoi amici.

È ancora più recente la possibilità di comprare "pacchetti" tramite uSocial, un'agenzia promozionale specializzata proprio in questo settore: migliaia di informazioni e contatti acquistabili con un centinaio di dollari che diventeranno poi i destinatari di spam e pubblicità.

È Facebook stessa a precisare, giustamente, che "nessuna misura di sicurezza è perfetta e impenetrabile" e che l'azienda "non può essere ritenuta responsabile di eventuali elusioni delle misure di sicurezza del sito Web o delle impostazioni sulla Privacy".

Se conducessimo un sondaggio su MegaLab.it, per non dire in tutto il mondo, rivolto a chi ha già registrato un profilo su Facebook, per stabilire quanti abbiano letto le varie pagine di licenze prima di iscriversi, probabilmente la percentuale di chi l'ha fatto sarebbe decimale.

E allora andiamo a capire bene cosa succede iscrivendosi sul social network; dove andranno a finire tutti i nostri dati e le informazioni scambiate e condivise con i nostri amici?

Per prima cosa, iscrivendosi a Facebook un individuo acconsente che i suoi dati personali (immessi durante la procedura di registrazione) siano trasferiti e trattati negli Stati Uniti.

Facebook chiarisce (nella normativa sulla privacy) che oltre ai dati personali immessi durante la registrazione, vengono anche salvati l'indirizzo IP e il browser in uso dall'utente ad ogni accesso. Vengono anche creati alcuni cookie per rendere più agevole la navigazione tra le pagine del portale.

Lo stesso possono fare le inserzioni pubblicate nelle pagine del servizio: tali dati sono poi utilizzati dagli inserzionisti (non controllati da Facebook) per targetizzare la pubblicità e riconoscere gli utenti.

La società si riserva il diritto di sfruttare l'indirizzo e-mail di un iscritto per inviargli occasionalmente comunicazioni e annunci riguardanti i nuovi servizi offerti dalla piattaforma.

Il nome di un individuo, le reti di cui fa parte e l'immagine personale sono visibili a chiunque nelle ricerche interne a Facebook, ma anche su motori di ricerca di terze parti esterni al servizio.

Le informazioni presenti nel profilo degli utenti possono essere trasmesse a società terze anonimamente al fine di indagini di mercato (dati aggregati), per scoprire, per esempio, quanta gente segua un certo gruppo musicale o sia interessata ad un argomento particolare. Il fine è quello di proporre pubblicità diversificata a seconda degli interessi e delle caratteristiche socio-economiche di determinate tipologie di individuo.

L'indirizzo e-mail rimarrà comunque segreto a meno che non sia fornito il consenso dell'utente. Fanno eccezione le seguenti situazione particolari:

Quindi, se un tribunale lo richiedesse (o un'agenzia governativa), e qualora la richiesta fosse conforme alle norme vigenti, tutti i dati e le informazioni relative un utente iscritto a Facebook potrebbero essere resi disponibili alle autorità.

Inoltre, tutte le informazioni, le foto, i messaggi personali scambiati e in generale qualunque cosa caricata sul social network, viene ceduta in licenza a Facebook Inc.: alla pagina dedicata si legge infatti che "l'utente fornisce a Facebook una licenza non esclusiva, trasferibile, che può essere concessa come sublicenza, libera da royalty e valida in tutto il mondo, che consente l'utilizzo di qualsiasi Contenuto IP pubblicato su Facebook o in connessione con Facebook ("Licenza IP)".

Tale autorizzazione verrà revocata solo quando cancelleremo manualmente quanto abbiamo immesso sul social network.

Quanto alla disattivazione/rimozione dei contenuti caricati su Facebook, ogni utente ha il diritto e la possibilità di modificare e cancellare tutti i dati caricati sul portale, incluso l'account stesso. Se gli amici hanno però salvato, taggato o condiviso a propria volta i documenti di un utente, questi non verranno rimossi dai server fino a quando anche gli amici (ed eventualmente gli amici di amici) non ne chiederanno la cancellazione.

Il punto peggiore è che in caso di vendita di Facebook, l'intera banca dati dei 300+ milioni di utenti iscritti passerebbe legalmente ad un altro proprietario. Il fondatore stesso ha dichiarato che non avrebbe quindi problemi a vendere il patrimonio di informazioni accumulato negli anni al miglior offerente. Fortunatamente però, anche in caso di cessione, rimarrà in vigore la Normativa sulla Privacy pre-esistente.

Sia la Normativa sulla Privacy, che la Dichiarazione dei diritti e delle responsabilità possono essere soggette a cambiamenti in qualsiasi momento, con l'unica accortezza di avvertire gli iscritti (tacito consenso).

In caso i contenuti caricati o le azioni intraprese violino in qualche modo i principi di Facebook, l'azienda si riserva il diritto di escludere un iscritto dal servizio senza essere obbligata ad inviare una mail di notifica.

Qualunque informazione, idea, suggerimento, consiglio e feedback da parte degli utenti può essere utilizzato dalla società senza dover riconoscere nulla a nessuno, e diventa di proprietà di Facebook Inc..

Allo stesso modo, la compagnia può basarsi su un'idea altrui per creare un'applicazione che offre servizi simili o che competono con quelli offerti dall'applicazione originaria.

Gli episodi

Sono stati diversi (anche in Italia) gli episodi spiacevoli avvenuti su Facebook a causa di foto compromettenti e gruppi non proprio benvoluti.

Proliferano in maggior misura le vicende di cuore. Basta una foto in cui si vede il partner con un altro individuo per scatenare un qui pro quo.

Recente è l'episodio che coinvolge una giovane coppia statunitense. Stando alla storia raccontata in rete, il marito si sarebbe imbattuto in un inserzione pubblicitaria promossa da un servizio dedicato agli incontri tra single in cui si vedeva la moglie in foto. Ne abbiamo parlato più diffusamente in "Facebook: usiamo la tua faccia per fare pubblicità".

A Maggio vengono scoperte foto di pazienti intubati visibili a tutta la rete. L'infermiera che le aveva caricate sul social network non credeva che fossero disponibili a chiunque.

E ancora, quando nel Marzo scorso, un gruppo che ripubblicava le notizie proposte dai media e ne alimentava il dibattito ha messo in discussione le parole del papa, il social network ha preferito rimuovere gruppo e autori dalla piattaforma.

Potremmo andare avanti ancora a lungo, ma ci fermiamo qui e proseguiamo con altri punti.

Personalizzare le impostazioni sulla privacy

Pochi sanno che il portale mette a disposizione una pagina d'impostazione tramite cui scegliere chi-può-vedere-cosa, e, sebbene non permetta un controllo minuzioso degli accessi, garantisce almeno un minimo di privacy in più.

Una volta effettuato l'accesso a Facebook, basta soffermarsi sulla voce Impostazioni in alto a destra per vedere apparire un piccolo menu. Clicchiamo su Impostazioni sulla Privacy.

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Prestiamo attenzione alle prime due voci: Profilo e Ricerca.

Tramite le impostazioni del profilo è possibile modificare i permessi delle varie categorie di utenti riguardo ai contenuti caricati e nei quali siamo taggati. Come dicevo prima, la distinzione è però sempre o quasi sempre tra Solo amici o Amici di Amici.

Sono comunque previsti cambiamenti: la possibilità di impedire a chiunque di vedere qualunque cosa è in arrivo a seguito di un'indagine canadese, ma dovremo aspettare ancora un anno circa per vederli implementati.

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Spostandoci sulla scheda Info di contatto è possibile decidere chi potrà vedere le nostre informazioni di contatto: questa volta l'opzione Nessuno è però disponibile.

Per quanto riguarda invece la voce Ricerche, è possibile selezionare cosa deve apparire nelle ricerche interne a Facebook ed anche esterne ad esso (con motori di ricerca come Google).

È possibile essere esclusi dalle ricerche di terze parti togliendo il segno di spunta dall'ultima voce, mentre per il motore interno non è prevista una visibilità nulla, sebbene sia possibile scegliere cosa mostrare nei risultati.

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Infine, possiamo accedere alle impostazioni sulle notifiche via mail cliccando su Impostazioni in alto e spostandoci sulla scheda Notifiche.

La categoria indubbiamente più rilevante è Altri aggiornamenti da FaceBook, da cui consiglio di rimuovere la spunta da tutte le voci per evitare che la piattaforma ci invii messaggi promozionali e informativi.

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